20 Dicembre 2012 (Ultimo aggiornamento il 08.01.2013 alle ore 1,55 - Pdf)
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE LIMEN UNIVERSALIS
ZIGNAGO POWER: AVANZATA LA PROPOSTA DI BEATIFICAZIONE!
Come volevasi dimostrare: l’inceneritore a biomasse Zignago Power non inquina, anzi, migliora la qualità dell’aria!
I dati relativi al monitoraggio della qualità dell’aria, svolto dall’ARPAV sono tranquillizzanti, quasi anestetizzanti verrebbe da dire.
Ha dell’incredibile il fatto che bruciare 4.000 quintali al giorno di legna “vergine”? ed emettere in atmosfera oltre 3 milioni di metri cubi di fumi al giorno (oltre 1 miliardo all’anno), non solo lasci la qualità dell’aria inalterata, ma perfino la migliori, almeno stando ai dati sciorinati dal direttore provinciale dell’ARPAV, dott. Biancotto, durante la conferenza stampa per soli addetti ai lavori (ai cittadini non era permesso entrare), tenutasi all’interno del Municipio di Fossalta di Portogruaro, lo scorso 17 dicembre.
Anche il sindaco di Fossalta di Portogruaro, Anastasia e il prof. Cernuschi, del Politecnico di Milano, hanno preso parte al teatrino messo in piedi per ammansire e tranquillizzare l’inerme ed inerte popolazione riguardo ai pettegolezzi sulla possibilità che Santa Zignago Power possa inquinare e mettere in pericolo la salute delle persone che respirano i fumi che essa ogni giorno vomita dai suoi camini.
La legge della conservazione della massa, per la Zignago Power si autosospende, e di fronte a simili miracoli della natura, il povero Lavoisier fa la figura del dilettante.
Cosa dire invece ai molti che dubitano dell’attendibilità di un monitoraggio eseguito dall’ l’ARPAV, l’Ente controllore, dal momento che esso avviene con ampio preavviso ed è pagato direttamente dal controllato, così come previsto dalla Convenzione tra Comune, ARPAV e Zignago Power?
Inoltre cosa pensare di una centrale che è passata dai 13,2 MWe (elettrici) inizialmente autorizzati dalla Regione Veneto agli attuali 17,1 MWe e la cui potenza termica continua magicamente a rimanere ferma a 49,2 MWt (termici), senza perciò necessitare della valutazione di impatto ambientale (VIA), che invece la legge rende obbligatoria per gli impianti che superano i 50 MWt?
E di un sindaco come Anastasia, che invece di tutelare gli interessi dei suoi concittadini si presta a fare il portavoce di un gruppo industriale privato, minimizzando i pericoli che le emissioni di un simile impianto industriale comporta, c’è da essere fieri? Un domani, se sorgeranno i primi problemi, nessuna di queste persone potrà dire che non sapeva!
In attesa di vedere code di pellegrini adoranti recarsi sotto i miracolosi camini della Zignago Power, molte questioni continuano a rimanere irrisolte e molti nodi a venire al pettine, nonostante in tanti si diano un gran da fare per convincerci del contrario.
19.12.2012
Fabio Pupulin
"Limen Universalis"
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