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03/01/2013 - Primo piano e Cronaca

QUESTA VIOLENZA MINORILE... ANTICAMERA DI VITE "PERDUTE" !

Portogruarese: Questi sono delinquenti veri, e come tali vanno trattati...

3 Gennaio 2013

Si continua ottusamente a chiamarla violenza minorile, come se ci fosse differenza nel male che provoca,  nei danni sia materiali che psicologici delle vittime, che spesso si sentono dire che sono solo ragazzate, che questi ragazzi vanno rieducati e preparati al reinserimento nella Società...

Balle, tutte balle, in America, dove i minori vengono severamente giudicati come fossero degli adulti, hanno capito da un pezzo che un uomo morto ammazzato o massacrato di botte, resta tragicamente e dolorosamente tale, come le conseguenze, sia se colpito da un adulto, sia se colpito da un minore, e noi dobbiamo adeguarci...

Non credo nella prigione come strumento e luogo di rieducazione, per me deve essere in primis punitivo, perchè altrimenti passa il concetto che chi delinque è una povera vittima della Società,  niente di più sbagliato di questo, siamo lontani anni luce a capire e "colpire" la violenza, siamo tutti buonisti, fintanto che non capita a noi...

Nel Portogruarese abbiamo un "piccolo esercito" di mini delinquenti, tutti conosciuti dalle Forze dell'Ordine, che con le nostre Leggi nulla possono fare, hanno le mani legate, anzi, rischiano loro la denuncia se durante un "corpo a corpo" feriscono i noti malviventi, la maggior parte sono stranieri, e non c'entra il razzismo, è un dato di fatto, questi oltretutto, nulla hanno da perdere, e la Politica sta a guardare e il Prefetto solo a parlare e predicare...

G.B.

 

PS. Mi fa "ridere" quando sento nei TG,

"denunciati a piede libero" o "arrestati in stato di libertà"... assurdo!

 


       Fermata la baby gang: calci e pugni per un cellulare

Tre ragazzi del Portogruarese arrestati per l’aggressione a tre sedicenni 

                               dopo il Capodanno a Venezia

 

PORTOGRUARO. Prima la richiesta di sigarette, poi di soldi. Infine, davanti agli sguardi timorosi dei tre sedicenni che avevano messo all’angolo davanti alla stazione delle corriere di Oderzo, le botte. Contro i tre hanno infierito a calci, pugni, spinte poi, quando hanno capito di averli sopraffatti, ne hanno sollevato uno e tenendolo fermo gli hanno sfilato di tasca il cellulare che è rapidamente passato di mano in mano fino a finire nella tasca di uno degli aggressori.

Non contenti, hanno poi cercato di strappare ai ragazzini anche uno dei loro portafogli, ma non ce l’hanno fatta solo perché a quel punto il terzetto ha tentato di reagire e perché avevano capito che fosse giunto il tempo di scappare via.

Sono stati dieci minuti di violenza vera quelli trascorsi alle 11 del mattino il giorno di Capodanno lungo la Postumia. Una violenza incredibile, davanti agli occhi di una ragazzina di appena 13 anni che passeggiava con i ragazzini aggrediti e non ha avuto il coraggio di gridare dalla paura.

Dopo le botte e il furto, gli aggressori – cinque, tutti stranieri – si sono dati alla fuga tra le vie di Oderzo. A intervenire sul posto i carabinieri di tre stazioni, chiamati dai ragazzini vittime delle botte che non appena rialzatisi, e passata la pura, hanno dato l’allarme.

Per mezz’ora i militari hanno dato la caccia al gruppo di stranieri perfettamente descritti dai sedicenni aggrediti e dalla ragazzina, e di lì a poco li hanno intercettati mentre fuggivano in direzione Piavon, a piedi.

È scattato un inseguimento al termine del quale i militari sono riusciti a fermare tutti i cinque componenti della banda recuperando anche il cellulare che avevano tentato di abbandonare in corsa tra i tubi del gas. I cinque sono stati caricati in auto e portati in caserma dove sono stati interrogati e messi davanti alle testimonianze delle loro vittime.

Due di loro sono stati scagionati – avevano solo assistito all’aggressione – gli altri tre sono state arrestati. Sono un 17enne kosovaro – già noto per fatti in tutto e per tutto simili – di Concordia Sagittaria, un albanese di 17 anni e un maggiorenne marocchino di Portogruaro.

Erano di ritorno dal Capodanno in piazza San Marco e avevano deciso di continuare la nottata e la festa a Oderzo, dov’erano arrivati in treno.

I due minorenni sono stati portati nel carcere minorile di Treviso mentre il maggiorenne, dopo una notte in caserma, è finito nel carcere di Santa Bona, a Treviso.

(Fonte: la Nuova Venezia)



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