Parte 1 di 3 di una intervista sulla leggittimità del Canone Rai come Tassa di Possesso !
Alvise Cecchinato, Presidente della Camera Avvocati di Portogruaro, ci da una prima risposta strettamente legata alla pura lettura giuridica della Legge in materia, che come ben sappiamo è la RDL 246 del 1938, il che è tutto dire...
LA CORTE DI CASSAZIONE L'HA SEMPRE CONSIDERATO UN TRIBUTO...
Dice l'avvocato: "la parola abbonamento ci sta come i cavoli a merenda" , ma è una tassa, su questo non si discute, e va pagata, ci sono stati infiniti contenziosi in passato, c'è chi è stato tratto in inganno dalla parola abbonamento, che tuttora viene usata negli Spot della RAI, dove si presume che ci sia anche un servizio, che qui invece non abbiamo, però da questo equivoco non se ne esce, perchè è una tassa, questo è inequivocabile, il testo della Legge è inequivocabile (?)...
Continua Cecchinato:
Poi, certo, ci si può porre il problema ,"è una Legge giusta o una Legge ingiusta", il Canone non è così anomalo, esiste anche in altri Stati, magari non come abbonamento, "qui certo quella parola fa sorgere tutta una serie di equivoci" ma fintanto che la Legge è quella, il Canone deve essere pagato per il solo fatto di possedere un televisore...
Alla fine ripetendo:
Che poi sia, "una Legge giusta o una Legge ingiusta", questo è un'altro paio di maniche! |