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17/02/2013 - Primo piano e Cronaca

CARREFOUR RITIRA PRODOTTO DAGLI SCAFFALI E GLI ALTRI ?

Chi tutela i Consumatori dai prodotti contraffatti e pericolosi ?

17 Febbraio 2013

 

 SICUREZZA ALIMENTARE E MERCEOLOGICA

Ogni qualvolta vedo che i mezzi di Informazione "non informano", mi assale una rabbia che mi fa venire il magone per non avere io la possibilità di farlo con mezzi tecnici adeguati, chissà se avrò mai la possibilità, ma veniamo ai fatti che vi voglio raccontare...

L'altro ieri, Venerdì 15 Febbraio, su la Repubblica.it, c'era un articolo (che trovate qui) , dove si informava che Carrefour aveva ritirato dai suoi scaffali un tipo di Formaggio giudicato pericoloso, portatore di un batterio che fa venire la Listeria, e può causare anche la meningite, setticemia e aborto...

Ebbene, una pericolosità del genere, non viene riportata da nessuna parte, solo on line nel Sito internet di Carrefour (clicca qui) , dove il giorno dopo non sono più riuscito a trovare, ma comunque molto, molto tardiva in quanto la scadenza di questo formaggio è il 19 Febbraio, dunque ancora 2 giorni, e nel Sito del Ministero della Salute (clicca qui) , niente di niente su questa segnalazione, come consumatore non so cosa pensare, credo che qualcosa non stia funzionando nel verso giusto...

Che dire poi dei Maxi Sequestri avvenuti nell'ultima settimana a Portogruaro e Fossalta, tutti ad opera della Guardia di Finanza, centinaia di migliaia di prodotti potenzialmente pericolosi, che non avevano i requisiti di legge per la sicurezza, e non rispettavano i diritti dei Consumatori, merce sequestrata in Centri Commerciali, alcuni gestiti da Cinesi, ma la maggioranza dagli ITALIANI...

Però nei Giornali locali (vedi Pdf a fondo pagina), vengono riportati solo i nomi delle Insegne Cinesi, quelle italiane no, e vi dico io perchè, questione di SOLDI, altrimenti perderebbero gli introiti sicuri della loro Pubblicità, sia in carta stampata che televisiva, e poi questi "signori" dell'informazione hanno il coraggio di fare la morale agli altri...

Cari Cittadini e Consumatori, non aspettatevi troppe tutele da chi lo deve fare di mestiere, troppi sono gli interessi di gente senza scrupoli, che per arricchirsi non guardano in faccia nessuno, pertanto occhi aperti, e leggete, leggete, leggete... 

G.B.

 


Formaggi a rischio Listeria, Carrefour li ritira dal commercio

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di Erika Tomasicchio
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Occhio al formaggio che abbiamo nel frigorifero: in alcuni prodotti dell’azienda Fromagerie de Jussac sono state rinvenute tracce di un batterio, la Listeria monocytogenes, responsabile di un’infezione alimentare che può causare anche meningite, setticemia e aborto.
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La società dell’Alta Loira ha ritirato le confezioni, esportate in 12 paesi.
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In Italia il rischio riguarda solo il “Brique de chèvre du Forez” nel formato da 200 grammi, e in particolare le forme con scadenza compresa tra il 28 dicembre e il 19 febbraio.
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È l’ipermercato Carrefour a lanciare l’allarme in rete, invitando i clienti a riportare l’articolo nei punti vendita in cui è stato acquistato. (clicca qui)

L’allerta europea.
In Francia il batterio pericoloso è stato rintracciato in diversi formaggi di mucca, pecora e capra, venduti dalle principali catene della grande distribuzione (oltre a Carrefour, anche Auchan, Leclerc e Metro) dal
31 ottobre al 26 dicembre 2012. A diramare la notizia per primo è stato il ministero delle Politiche agricole francese, già a fine 2012.
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La segnalazione è stata richiamata il giorno stesso dal Rasff,
il sistema di allerta rapido europeo per gli alimenti.
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Poiché i prodotti sono stati venduti in dodici nazioni
(Andorra, Austria, Belgio, Francia, Germania, Libano, Spagna, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Vietnam e Italia) l’allarme è stato rilanciato in Belgio dall’Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare e dalle autorità tedesche. Anche i media di Svizzera e Lussemburgo, pur non interessati dal richiamo, hanno diffuso la segnalazione.

Ma cos’è la Listeria, e chi colpisce? «La Listeria è un batterio resistente, presente nell’ambiente che ci circonda e anche nei siti di produzione alimentare, dove può contaminare di continuo prodotti semilavorati e alimenti finiti. Si evita con una pulizia accurata delle superfici – spiega Monica Gianfranceschi, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità
ed esperta in sicurezza alimentare -. Ne esistono vari tipi, ma solo la Listeria monocytogenes può provocare la listeriosi.
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Si tratta di un’infezione alimentare più rara rispetto ad altre, come la salmonellosi ad esempio, ma con conseguenze più gravi sui soggetti a rischio ovvero: donne in gravidanza, anziani over 65 e individui con sistema immunitario compromesso da patologie (es. tumori) o terapie». «In questi soggetti il consumo di alimenti con bassi livelli di listeria (10.000 batteri per grammo, limite molto superiore rispetto al tetto fissato dall’Ue, cioè 100 batteri per grammo) può provocare meningite e setticemia, con un tasso di mortalità del 20%.

Disturbi che colpiscono anche il feto nelle donne in gravidanza, soggette anche ad aborto e parto prematuro. Negli individui sani invece l’assunzione di cibi contaminati con alti livelli di listeria (oltre 1.000.000) può dar luogo solo a sintomi gastroenterici, simili a quelli della salmonella. La malattia si trasmette solo ingerendo cibi contaminati, qualsiasi alimento. I più a rischio sono i cibi pronti con una vita commerciale superiore a 15 giorni (es. formaggi non stagionati, salumi a breve stagionatura, salmone affumicato, insalate pronte) poiché durante la permanenza in frigorifero, il batterio può moltiplicarsi. Mentre negli alimenti che si consumano solo cotti (carne, pollo) non costituisce un rischio, le alte temperature lo inibiscono».

Cosa fare se si mangia per errore cibo contaminato? «Le persone a rischio dovrebbero del tutto evitare di assumere alimenti pronti (i più esposti alla Listeria) ed evitare di metterli a contatto con cibi crudi – prosegue la ricercatrice -. Inoltre è buona norma cuocere al meglio questi ultimi e riscaldare gli avanzi». I sintomi della malattia possono manifestarsi entro due mesi dall’assunzione. In questo caso è bene rivolgersi a un medico.
«Il personale sanitario dovrebbe prestare attenzione ai sintomi simil-influenzali (febbre, nausea, dolori addominali) negli individui a rischio, eventualmente facendo un prelievo di sangue per la ricerca del batterio e prescrivendo una terapia antibiotica»...
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(Fonte: la Repubblica.it)

 
DAL_SITO_CARREFOUR_AVVISO_ON_LINE_RICHIAMO_PRODOTTO_.pdf

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CARREFOUR_RITIRA_DAGLI_SCAFFALI_FORMAGGI_RISCHIO_LISTERIA_.pdf

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MINISTERO_DELLA_SALUTE_RISULTATI_SICUREZZA_ALIMENTARE_.pdf

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