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27/04/2013 - La Politica

PIOVE: GOVERNO ANCORA LADRO ? STAVOLTA SPERIAMO DI NO

Squadra di 21 Giocatori, Allenatore Enrico Letta, Presidente...

27 Aprile 2013 (Ultimo aggiornamento il 28.04.2013 alle ore 8,55 - Pdf)
Grillo evoca Barabba... ma forse è tutta ba-rabbia !
Beppe deve cambiare strategia, così perde consensi, basta anatemi !
G.B.

Governo Letta: Alfano vice e ministro dell'Interno,

Bonino Esteri, Cancellieri Giustizia, Saccomanni Economia

Napolitano: esecutivo politico.

Giovannini al Lavoro, Zanonato allo Sviluppo, Carozza all'Istruzione.

Entrano anche Delrio, Franceschini, Orlando, Idem e Quagliarello.

Domenica il giuramento


ROMA - Nasce il governo di enrico Letta.
Il premier è salito oggi al Quirinale
e dopo l'incontro con il presidente Giorgio Napolitano ha sciolto la riserva
e presentato la lista dei ministri: 21, di cui 7 donne.
Nove sono del Pd, 5 del Pdl, 3 di Scelta civica e 4 tecnici.
L'età media dei ministri è di 53 anni, contro i 63 del governo Monti.
Domenica alle 11.30 il giuramento.

La lista dei ministri del governo di Enrico Letta
Angelino Alfano vice premier e ministro degli Interni - Emma Bonino Esteri -
Anna Maria Cancellieri Giustizia - Fabrizio Saccomanni Economia -
Gaetano Quagliariello Riforme - Enzo Moavero Affari europei - Beatrice Lorenzin Salute -
Maurizio Lupi Infrastrutture - Flavio Zanonato Sviluppo - Mario Mauro Difesa -
Graziano Delrio Affari regionali - Josfa Idem Pari opportunità e Sport -
Gianpiero D'Alia Pubblica amministrazione - Nunzia De Girolamo Politiche agricole -
Dario Franceschini Rapporti con il Parlamento - Maria Chiara Carrozza Istruzione -
Carlo Trigilia Coesione territoriale - Enrico Giovannini Lavoro -
Andrea Orlando Ambiente - Massimo Bray Beni culturali - Cecile Kyenge Integrazione -
Filippo Patroni Griffi sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Nasce dunque il governo Letta. Con il segretario del Pdl Angelino Alfano vicepremier e ministro degli Interni, il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni all'Economia e la leader radicale Emma Bonino agli Esteri. Un governo «politico», dice subito il presidente della Repubblica, con «record di presenza femminile». Tra di loro si segnala la presenza del primo ministro di colore della storia repubblicana: Cecile Kyenge, deputato del Partito democratico che approda al ministero senza portafoglio dell'Integrazione.

Filippo Patroni Griffi, già ministro del governo Monti, resterà al fianco di Letta nella veste di sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio. La presenza di Alfano come vicepremier e titolare del Viminale, suggella invece l'intesa di governo tra Pd e Pdl. Al ministero degli Esteri approda Bonino, trasloca invece dagli Interni alla Giustizia Anna Maria Cancellieri.

Nomi esterni alla politica sono quelli di Saccomanni all'Economia e del presidente dell'Istat Enrico Giovannini al Lavoro e alle Politiche sociali. Al dicastero della Difesa si insedierà Mario Mauro, capogruppo di Scelta civica al Senato. Il sindaco di Padova Flavio Zanonato (Pd) avrà la responsabilità dello Sviluppo economico. Alle Infrastrutture e Trasporti arriva Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera.

Alle Politiche agricole la deputata Pdl Nunzia De Girolamo, all'Ambiente il deputato Pd Andrea Orlando, all'Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza, ex rettore dell'Istituto Sant'Anna di Pisa e
deputato Pd. Ai Beni e attività culturali e Turismo approda Massimo Bray, direttore editoriale Treccani e deputato Pd. La Salute va alla pidiellina Beatrice Lorenzin.

Quanto ai ministeri senza portafoglio, confermato agli Affari europei il ministro del governo Monti Enzo Moavero Milanesi. Agli Affari regionali e autonomie c'è Graziano Del Rio, presidente dell'Anci. Alla Coesione territoriale il sociologo Carlo Trigilia, ai Rapporti con il Parlamento il deputato Pd Dario FRanceschini, alle Riforme Costituzionali il senatore Pdl Gaetano Quagliariello, all'Integrazione Cecile Kyenge, originaria del Congo, alle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili la campionessa olimpica e senatrice Pd, nata in Germania, Josefa Idem, alla Pubblica amministrazione e semplificazione Gianpiero D'Alia (Udc).

Napolitano: governo politico. «Non c'è bisogno di nessuna formula speciale» quello che nasce «è un governo politico formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi» della democrazia parlamentare, ha detto il capo dello Stato.

«Il mio auspicio è che ci sia la massima coesione», ha detto ancora il presidente della Repubblica.

Il presidente incaricato «è stato l'artefice della nascita di questo governo, io ho assecondato» il suo sforzo, ha continuato il capo dello Stato.

«Voglio esprimere profonda gratitudine al Presidente Giorgio Napolitano», ha detto il premier. «Voglio esprimere due parole di soddisfazione, sobria soddisfazione, per la squadra di Governo», ha aggiunto Letta prima di leggere la lista dei ministri al Quirinale. «È un governo con una squadra coesa e determinata, fatto di molte competenze, molti giovani e una forte presenza femminile», ha aggiunto Letta.

«Nel necessario compromesso della squadra c'è freschezza e c'è solidità». Così Pier Luigi Bersani commenta il governo formato da Letta.

Franceschini. «Se un amico, vero, chiede una mano in un'avventura così difficile, si risponde di sì. Anche caricandosi il lavoro più difficile e meno visibile».
È il tweet di Dario Franceschini, pochi minuti dopo la lettura della lista dei ministri del nuovo governo Letta.
(Fonte: il Gazzettino.it)

Grillo attacca:

Con Letta è resuscitato Barabba

«Siamo considerati coglioni». Crimi: «Nomi vecchi per risolvere vecchi problemi»

ROMA - «Più di otto milioni di italiani che hanno dato il loro voto al MoVimento 5 Stelle sono considerati intrusi, cani in chiesa, terzi incomodi, disprezzati come dei poveri coglioni di passaggio»: lo ha scritto Beppe Grillo sul proprio blog.

«Un quarto degli elettori è di fatto una forza extra parlamentare - scrive Grillo - Lo scorso sabato la folla ruggiva, aveva circondato il Parlamento sui quattro lati, stava per sfondare. Si era radunata spontaneamente. Erano cittadini che si sentivano impotenti, esclusi da qualsiasi rappresentanza, da ogni decisione. Persone che vivono sulla loro pelle e su quella dei loro familiari una crisi economica senza precedenti nella storia repubblicana. Ora, invece, i responsabili di quella crisi ora si pongono a salvatori della Patria senza alcun senso del pudore. Ci ridono in faccia e mostrano il dito medio in segno di disprezzo, come Gasparri, al riparo delle loro scorte. "Noi siamo noi e voi non siete un cazzo". Quanto pensate che potrà tenere il ghetto in cui avete rinchiuso la volontà popolare? Sei mesi? Un anno?».

«Notte della Repubblica, a noi neppure Copasir e Vigilanza». «Il M5S non può governare, ma neppure avere i diritti minimi di chi fa opposizione - scrive Grillo nel post titolato La notte della Repubblica - L'offerta di un governo condiviso con il pdmenoelle con l'elezione di Rodotà non è stata minimamente valutata. E ora il M5S non vedrà rispettati i suoi diritti di presiedere le commissioni del Copasir e della Vigilanza Rai».

«Sulle mail trafugate a M5s solo scherno e silenzio». «Per il M5S solo scherno o silenzio - scrive Grillo - Anche il silenzio del presidente della Repubblica del quale sono stati distrutti nei giorni scorsi i nastri delle conversazioni con Mancino. Il M5S subisce attacchi vergognosi ogni giorno da giornalisti prezzolati, attacchi furibondi che si sono intensificati dopo le elezioni. Chiunque faccia parte del M5S, o anche si avvicini, è colpito sul piano personale e nessuno si indigna. Per il Palazzo è normale che questi parvenu della democrazia siano sbeffeggiati, insultati, derisi. Le mail private di molti parlamentari del M5S sono state trafugate, foto, filmati, corrispondenze. In un altro Paese sarebbe il primo titolo per giorni. Se fosse successo al Pdl, a Cicchitto, Ghedini, Brunetta i giornali e i telegiornali e i telegiornali avrebbero gridato all'attentato alla sicurezza nazionale».
(Fonte: il Messaggero.it)

ZANONATO VOLA A ROMA:
Da Sindaco a Ministro dello Sviluppo
LA CARRIERA:
il Partito Comunista, Botteghe Oscure e il ritorno in Veneto
PADOVA - Il primo cittadino di Padova è stato nominato ministro dello Sviluppo Economico dal premier Enrico Letta. Il nome di Flavio Zanonato è uscito a sorpresa dalla lista presentata oggi da Letta. Resta fuori, invece, Renato Brunetta del quale si era parlato nei giorni scorsi.

Parola d'ordine: rimettere in moto l'Italia.
«Credo sia necessario che questo Governo riesca a portare fuori il Paese dalla situazione di emergenza economica che sta creando danni molto pesanti al tessuto delle imprese ed alle famiglie».
Lo ha detto all'Ansa Flavio Zanonato, indicato come nuovo ministro dello sviluppo.

«Come ho detto anche nel discorso tenuto a Padova per il 25 aprile - ha aggiunto Zanonato -, la macchina democratica si è rimessa in moto. Ora serve rimettere in moto l'Italia». «Sento il peso di una responabilità così delicata - ha concluso Zanonato, che è sindaco di Padova e vice presidente dell'Anci - ma credo che con il concorso di tutti sapremo fare un lavoro utile per il Paese».

Chi è Flavio Zanonato.
Cresciuto in una famiglia di «forti ispirazioni cattoliche», appassionato di scacchi, amante della montagna, sposato da trent'anni con "Lella".
Si descrive così Flavio Zanonato, sindaco della città di Padova e nuovo ministro per lo Sviluppo economico, del governo di Enrico Letta.
Nato a Padova nel 1950 cresce in un quartiere popolare, consegue il diploma di perito industriale, e durante il periodo studenteso si avvicina al partito comunista.
In breve tempo diventa consigliere comunale e segretario provinciale; la sua carrierà proseguirà nella capitale, dove a Botteghe Oscure diventerà direttore del settore immigrazione ed emigrazione.
Vent'anni fa diventa per la prima volta sindaco di Padova, grazie a un accordo tra diverse forze politiche. Il secondo mandato arriva due anni dopo, nel 1995, quando invece viene eletto direttamente dai cittadini; quando nel 1999 si presenta di nuovo viene sconfitto al ballottaggio,
Nello stesso periodo diventa vice presidente dell'Anci, l'associazione dei comuni italiani, con delega in materia di lavori pubblici, infrastrutture, urbanistica e catasto.
Nel 2004 quando lo scontro si ripete vince e torna alla guida di Padova. Incarico che ottiene di nuovo nel 2009, quando torna ad essere anche vice presidente dell'Anci.
(Fonte: il Gazzettino.it)

Beppe Grillo comunicato dopo sparatoria a Palazzo Chigi...

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ECCO_LA_SQUADRA_DEL_NUOVO_GOVERNO_DI_ENRICO_LETTA_.pdf

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