3 Luglio 2013
Lei processata in Italia, il fratello probabilmente a Cuba,
chissà se gli anni di carcere saranno gli stessi... G.B.
Lisandra nervosa, in Aula non parla
Ieri mattina la prima udienza.
Ha chiesto e ottenuto di essere giudicata con rito abbreviato
Nervosa e agitata, Lisandra Aguila Rico, la giovane cubana accusata insieme al fratello del duplice omicidio dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, ha fatto il suo ingresso ieri mattina in Tribunale a Udine, per la prima udienza del processo che la vede seduta da sola sul banco degli imputati.
Verrà giudicata con il rito abbreviato come lei stessa ha chiesto.
UDIENZA. La giovane, pantaloni neri e spolverino bianco a righe, è entrata in Tribunale intorno alle 9 del mattino, scortata dalla polizia penitenziaria del carcere del Coroneo di Trieste. Per dribblare le telecamere e i flash dei fotografi, è stata accompagnata in aula da un passaggio secondario. Per evitare il clamore mediatico e soprattutto di farla sedere gomito a gomito con i parenti delle vittime presenti in aula, il figlio Michele e Vinicio, uno dei fratelli di Rosetta, il suo avvocato aveva già chiesto e ottenuto dal giudice lo spostamento dell'aula, da quella del terzo piano solitamente deputata alle udienze preliminari a una di quelle dedicate al dibattimento, al secondo piano dell'ala nuova del palazzo di Giustizia.
STRALCIO. L'udienza si è aperta intorno alle 9.15, con una richiesta preliminare della difesa, che si è opposta allo stralcio della posizione della ragazza, in attesa che Cuba conceda l'interrogatorio per rogatoria a Reiver Laborde Rico, il fratello della ragazza, accusato come lei del duplice efferato omicidio, chiesto dal suo legale dopo l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Ritenendo leso il diritto di difesa, l'avvocato Carlo Serbelloni ha chiesto che gli atti tornassero al pubblico ministero. Richiesta rigettata dal gup Roberto Venditti che ha riconosciuto il potere esclusivo del pubblico ministero nell'esercizio dell'azione penale. Alla richiesta si erano opposti il pm Claudia Danelon e gli avvocati delle parti civili costituite.
RITO ABBREVIATO. A quel punto è stata la stessa Lisandra a chiedere di essere giudicata con il rito abbreviato, che garantisce lo sconto di un terzo della pena e che in caso di condanna all'ergastolo con isolamento diurno, che la giovane tecnicamente rischia con le accuse contestatele dalla Procura (duplice omicidio pluriaggravato e rapina), consentirebbe di escludere il solo isolamento diurno.
NERVOSISMO. Lisandra, sguardo basso e atteggiamento dimesso, non ha più preso la parola. Si è riservata di rilasciare spontanee dichiarazioni all'esito del processo, aggiornato per la discussione al 23 settembre prossimo. «Lisandra era molto nervosa e agitata. Per lei rientrare in aula significa rivivere tutta la vicenda», ha spiegato il suo legale all'uscita dall'aula, dopo meno di un'ora di udienza, in cui ha depositato una perizia di parte affidata ai dottori Vincenzo De Leo e Milena Spinà per «far emergere i tratti psicologici della ragazza e il rapporto di protezione che ha sempre avuto verso il fratello».
Con sé in aula non ha voluto nessuno, nemmeno la madre.
«Cercheremo di evitare l'ergastolo, di dare conferma a quanto ha raccontato la ragazza - ha concluso Serbelloni -. Abbiamo fatto un lavoro di riscontro».
(Fonte: Gazzettino di Portdenone)
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