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15/07/2013 - La Politica

LA POLITICA SENZA CERVELLO ! SONO UOMINI QUESTI ?

Mario Borghezio, Roberto Calderoli e Daniele Stival... FUORI !!!

15 lUGLIO 2013 (Ultimo aggiornamento il 17.07.2013 alle ore 16,35 - Pdf)


 

LA MERDA NEL CERVELLO...

SENZA OFFESA PER LA MERDA !

 

Certi Uomini , ma va dimostrato che siano uomini, il dubbio su cosa abbiano nel cervello è legittimo, e l'ambiente più fertile e riproduttivo, non ci sono più dubbi, è la Politica...

L'ultima "sparata" del leghista di turno, Daniele Stival, che dice che paragonare la Kyenge a un Orango, si offende quest'ultimo, come prima replica mi viene da dire:

Caro Daniele è ora che lei vada in Pensione... e che Pensione !

Basta e avanza quello che... NON HA FATTO !!!

IL RESTO DOPO... G.B.

 

Nella Lega Nord è scoppiata una grande Epidemia molto contagiosa, sono tutti diventato animalisti, (non animali come qualcuno pensa), tutti a difendere il povere ORANGO, offeso dal brutto paragone con Cecile Kyenge, i leghisti sono sicuri di questo, parlano la stessa lingua!

Poi ecco arrivare pure l'effetto emulazione, da Milano mi hanno mandato un Articolo di tale leghista Paola Gregato, che dice le stesse cose di Daniele Stival, chi ha "copiato" ? (clicca qui)

 

 


 

Calderoli-Kyenge, l’assessore leghista Stival rincara la dose: «Offeso l’orango»

Il politico leghista ha condiviso, e poi cancellato,

 l'immagine choc de "L'Antipolitica".

La giustificazione: «È stata una battuta»

 

VENEZIA. Mentre infuria la polemica sulle offese di Roberto Calderoli alla Cecile Kyenge, da lui paragonata a un orango, l’assessore regionale alla protezione civile del Veneto, Daniele Stival, rincara la dose sul suo profilo Facebook. Il leghista veneziano condivide una foto di una pagina sul social network chiamata «L’Antipolitica» in cui campeggia la ministra dell’Integrazione con la scritta testuale: «Siamo profondamente sdegnati per i termini offensivi utilizzati da Calderoli nei confronti di una creatura di Dio quale è l’Orango. Riteniamo vergognoso che si possa paragonare un povero animale indifeso e senza scorta a un ministro congolese».

L'assessore, da noi interpellato, si spiega così: «Ho solo visto una bella foto di una scimmietta e l'ho postata. La Kyenge è una nostra amica. Se uno non è neanche libero di dire come la pensa... A me non me ne frega nulla di queste polemiche. A noi ci minacciano di morte e nessuno dice niente, invece se la prendono per paragoni ad animali, si vede che oggi va di moda così».

Pochi minuti dopo l'assessore Stival richiama e precisa: "Quando parlavo di scimmietta non mi riferivo alla Kyenge". E ci fa notare che poco più sotto, sempre nel suo profilo Facebook, c'è la foto di una scimmia vera e propria con la scritta: "Dice che la signora Cecilia mi somigli". "Ma di Cecilie ce ne sono tante - avverte il politico della Lega - e mi riferivo a una mia amica". Infine, serio: "Quella di Calderoli è una battuta estrapolata da un comizio, su cui non ho niente da dire, non me ne frega niente".

Daniele Stival, originario di Pramaggiore, nel Veneziano,

non è nuovo a uscite polemiche.

Nel febbraio 2011 è stato accusato di aver bestemmiato durante una seduta del consiglio regionale, mentre in una trasmissione televisiva ha poi invitato a «usare il mitra» contro i profughi provenienti dall’Africa. Nel novembre 2011 ha ricevuto minacce di morte ed è stato messo sotto protezione.

Immediata la reazione del gruppo del Pd in Consiglio regionale,

affidata a un comunicato stampa.

"Chiediamo al presidente Zaia di prendere le distanze da Stival

e le dimissioni dell'Assessore. Si tratta di un comportamento scandaloso",

anticipa il Consigliere Claudio Sinigaglia.

 

 (Fonte: Nuova Venezia)

 


Insulti di Calderoli a Kyenge, l’ira di Napolitano

La frase: «Il ministro? Sembra un orango». Poi le scuse.

Il Colle: imbarbarimento. Letta: superato il limite.

Il Pd: si dimetta

ROMA. Ancora un pesantissimo insulto dalla Lega a Cecile Kyenge. Dopo lo striscione «Stop ai clandestini» con cui il ministro dell’Integrazione era stata accolta a Bergamo, due sere fa, sul palco della festa del partito di Treviglio, il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, si è esibito nell’ennesima, brutale, offesa di stampo razzista: «Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare alle sembianze di un orango». Una frase choc che indigna tutto il mondo politico e istituzionale, a cominciare da Giorgio Napolitano, che si dice «colpito e indignato» da tre casi che dimostrano la tendenza all’ «imbarbarimento della vita civile»: gli insulti al ministro dell’Integrazione, le minacce a Mara Carfagna e l’incendio al liceo Socrate di Roma.

Ma sono gli insulti contro la Kyenge a far saltare sulla sedia i presidenti di Camera e Senato e a far chiedere al segretario del Pd, Guglielmo Epifani, le dimissioni di Calderoli. Richiesta che viene rilanciata con una petizione online che in poche ora raccoglie 1500 firme mentre il Codacons fa sapere che oggi presenterà una denuncia per «istigazione all’odio razziale». Netta e senza appello è la condanna che parte sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Enrico Letta è furioso: «Le parole di Calderoli sono inaccettabili. Oltre ogni limite. Piena solidarietà e sostegno a Cecile. Avanti col tuo e col nostro lavoro». Per Guglielmo Epifani quanto detto dal senatore del Carroccio «lascia senza parole e non dovrebbe nemmeno essere pensato». Poi, l’affondo: «Calderoli accetti un consiglio, si dimetta». Anna Finocchiaro fa sapere che oggi il Pd in aula a palazzo Madama «chiederà conto al vicepresidente del Senato delle sue parole» mentre il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, bolla come «inqualificabili» le parole del senatore leghista. A chiedere le dimissioni di Calderoli sono anche il leader di Sel, Nichi Vendola, e il candidato alla segreteria del Pd, Gianni Cuperlo, mentre dal centrodestra, Renato Brunetta nota che lo scontro «non può degenerare in offese gratuite» mentre Giancarlo Galan sottolinea il «degrado culturale» a cui è giunta la Lega e invita Calderioli a studiare le abitudini degli orango perché «avrebbero molto da insegnargli».

La Kyenge, che incassa per tutto il giorno attestati di solidarietà e inviti ad andare avanti, spiega che l’esponente leghista non deve chiedere scusa a lei ma deve fare una «riflessione» sulla carica politica e istituzionale che ricopre. Calderoli si deve dimettere? «Non mi esprimo su questo, chiedo solo che tragga da solo, con il suo partito, le conseguenze...» risponde il ministro, che dice di sentirsi offesa non come persona ma come italiana: «Le parole di Calderoli non le prendo come un’offesa personale, ma mi rattristano per l’immagine che diamo dell’Italia».

Quel che è certo è che Calderoli non lascerà: «Dimettermi? Ma scherziamo? Ho parlato poco fa al telefono col ministro Kyenge e mi sono scusato. Ci siamo chiariti e ci siamo dati appuntamento in Parlamento per un confronto franco e leale».

Tutto chiarito? Non esattamente. «Sì, il senatore Calderoli mi ha telefonato ed io ho accettato le scuse. Ma il nodo istituzionale resta: ciascuno deve tener presente sempre la carica che riveste» precisa in serata il ministro Kyenge.

Il caso, insomma, non è chiuso. Con buona pace per il vicepresidente del Senato, che in serata viene bacchettato da Roberto Maroni: «Calderoli ha sbagliato e ha chiesto scusa. Ha fatto bene a chiedere scusa, perchè noi non attacchiamo le persone ma contrastiamo le idee sbagliate».

(Fonte: Nuova Venezia)

 



 
CALDEROLI_LA_KYENGE_UN_ORANGO_LEI_RISPONDE_INSULTA_ITALIA_.pdf

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SCOPPIATA_GRANDE_EPIDEMIA_NELLA_LEGA_NORD_TUTTI_ANIMALISTI_.pdf

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CALDEROLI_AMMETTE_SBAGLIO_MA_SCONTRO_POLITICO_CONTINUA_.pdf

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CS_CIRCOLO_PD_SU_DICHIARAZIONI_INDEGNE_DI_CALDEROLI_E_STIVAL_.pdf

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