1 Agosto 2013 (Ultimo aggiornamento il 05.08.2013 alle ore 17,40 - Video e Pdf)
Processo Mediaset,
La Cassazione conferma la condanna di Silvio Berlusconi a quattro anni
Emesso il verdetto sulla vicenda dei diritti tv.
Annullata e rinviata in appello l'interdizione ai pubblici uffici.
La Cassazione conferma la condanna a quattro anni di reclusione per Silvio Berlusconi per frode fiscale ma annulla la sentenza di appello che condannava l'ex premier a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, rinviando la determinazione al giudizio di un'altra sezione della Corte d'appello di Milano.
La sentenza della corte d’Appello di Milano aveva confermato la condanna del Cavaliere a 4 anni più 5 di interdizione dai pubblici uffici per la frode fiscale sui diritti Mediaset. Mercoledì scorso il professor Franco Coppi con l’avvocato Niccolò Ghedini aveva chiesto l’annullamento secco della condanna, senza rinvio a nuovo processo, perché il reato contestato non sussiste. La procura generale, secondo cui l'ex premier era "l'ideatore del meccanismo delle frodi fiscali", aveva chiesto il rigetto dei ricorsi delle difese degli imputati, dunque la conferma delle condanne.
Nessun commento per ora da parte dei legali del Cavaliere.
Lo stato maggiore del Pdl si è raccolto a palazzo Grazioli,
dove già era presente Angelino Alfano.
Le prime reazioni. Beppe Grillo ha esultato alla sentenza. "Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989", ha scritto sul suo blog. "lo piangerà solo il Pd" ha aggiunto.
Secondo il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola "Quattro anni di carcere per frode fiscale sono una condanna definitiva con il sigillo della Corte di Cassazione. Siamo di fronte alla prova provata della caduta di autorevolezza di una intera classe dirigente. La questione morale torna ad esplodere in maniera dirompente".
Il direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara,
in un tweet, definisce la sentenza "vile e cazzona".
Guglielmo Epifani chiede "a tutte le forze politiche, e al Pdl in particolare, in un momento tanto delicato, di esprimere comportamenti rispettosi delle funzioni e dei poteri della Corte di Cassazione e di non usare forzature di carattere istituzionale, a seguito di una sentenza che muove dall'accertamento dei fatti e non da pregiudizi di alcun tipo".
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ribadisce che "La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura".
Michaela Biancofiore (Pdl) annuncia di voler rimettere il mandato di sottosegretario nelle mani di Berlusconi " che per quella carica - ha detto - mi ha indicato all'interno del governo Letta da lui fortemente voluto".
(Fonte: Nuova Venezia)
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