Perché vestire una maglia con passione, sposarla sino a considerarla una seconda pelle, lottare sino all'ultimo respiro per portarla in alto, sono cose che riscaldano il cuore dei tifosi e lo segnano in modo indelebile.
Marco Cunico fa parte di questo secondo gruppo e lo dimostra il suo legame con Portogruaro che lo ha portato a scegliere di acquistare una pagina pubblicitaria - l’ultima del fascicolo di Venezia de Il Gazzettino - per salutare la propria tifoseria che tanto affettuosamente lo ha sempre sostenuto.
Undici anni in maglia granata, senza un mal di pancia, sempre con la voglia di regalare alla propria gente traguardi importanti e gioie immense. Cunico ha rappresentato il calcio per Portogruaro, come Portogruaro ha rappresentato il calcio per Cunico.
È stato un crescendo comune, un cammino incredibile fatto di fantasia ed eleganza, d'intelligenza e personalità da autentico condottiero. Tante gioie, qualche dolore, sino alla pagina più triste che ha portato alla scomparsa del Portogruaro dal panorama del calcio professionistico.
Si è trovato in regime di giocatore svincolato, privato di quella maglia con la quale sembrava dover essere indivisibile. Un epilogo che non avrebbe mai voluto. Avrebbe sognato un congedo tra le ovazioni dei tifosi festanti, ma il calcio moderno regala di queste situazioni.
Classe 1978, di Thiene, Cunico si era messo in luce nella Primavera del Vicenza. In riva al Lemene è sbarcato nella stagione 01/02, in Serie D, prelevato dal Pordenone. Prima aveva vissuto esperienze professionistiche in C2 con San Donà, Novara e Carpi.
Con i tifosi, è stato amore a prima vista. Un paio di stagioni intermedie e poi il trionfo che regala il professionismo ad una città che incomincia a sognare ad occhi aperti.
Cunico incanta, è sul taccuino di club importanti. Trattenerlo diventa impossibile e approda alla Spal nel 04/05. Sarà solo una stagione di transizione, perché il campionato successivo rientra in riva al Lemene tra le ovazioni dei supporters.
È l'inizio di una scalata irrefrenabile, di una favola che porta Cunico e il Portogruaro fino alla Serie B. Il resto è storia dell'altro giorno, con il capitano impotente davanti alle difficoltà societarie.
Finisce una storia, ma non l'amore che Cunico conserva per Portogruaro.
(Fonte: Gazzettino di Venezia)