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30/11/2013 - Sviluppo e Lavoro

IL FOCUS: TUTTI A PORTOGRUARO, INCROCIO VIARIO VERSO IL FUTURO!

Veneto e Friuli Venezia Giulia a confronto, molta la strada ancora da fare...

30 Novembre 2013 (Ultimo aggiornamento il 13.12.2013 alle ore 0,10 - 2 Video 6 Pdf)


 

MOLTI BUONI PROPOSITI E POCHE CERTEZZE !

In attesa dei video di alcuni significativi interventi di rappresentanti istituzionali e di funzionari del settore della logistica (2-3 parte), trovate più in sotto l'intervento introduttivo dell'Ass. Paolo Bellotto...

Presente nella 1 parte (io non c'ero) anche Mauro Gobbato dei NO TAV di Portogruaro, che durante  l'intervento della delegata di Nomisma, ha manifestato il suo disappunto, poi riportato in rete... (clicca qui)

 

(Assente Debora Serracchiani, presente il suo Assessore di riferimento)

PS.

Così la stampa locale su questo incontro/confronto (clicca qui) ...

Mentre TPN Veneto (?!) ha mandato in onda solo il Sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti (vedi video a fondo pagina)...

 

G.B. 

 


 

Intervento di Paolo Bellotto al Focus

“ Vie di comunicazione, infrastrutture, logistica-intermodalità “

 

Si chiude stasera con questo convegno un anno di verifica sul ruolo che Portogruaro Interporto , una infrastrutture gestita in collaborazione pubblico-privato e due interamente private: il centro logistico Eastgate Park, 180 ettari urbanizzati a cavallo tra Portogruaro e Fossalta,  e l’autoparco SAVO gestito da un consorzio che raggruppa le 150 piccole imprese del trasporto stradale merci in zona industriale,  potranno avere nello sviluppo di quest’area che è il Veneto Orientale. ( senza dimenticare la presenza di una     Sezione Doganale con uffici e superfici destinate a magazzino doganale e fiscale )

Sono successe molte cose in quest’anno

che probabilmente sarà la coda velenosa di un quadriennio di crisi profonda.

I nostri due Comuni di Portogruaro e Fossalta di Portogruaro hanno discusso e adottato il loro nuovo PAT (piano di assetto del territorio) che sostituirà i rispettivi piani regolatori. I nuovi PAT sono strumenti di programmazione alta, puntano ad uno sviluppo equilibrato che non consumi il beni territorio e ambiente, che rispetti l’uomo e favorisca il lavoro nelle forme compatibili.

La Provincia di Venezia ha svolto un ruolo positivo nel raccordare i due PAT che presto saranno esecutivi e che entrambi prevedono la riconferma delle infrastrutture logistico-terminalistiche esistenti, il loro coordinamento funzionale e la loro apertura alla programmazione di livello superiore.

La Regione Veneto, da parte sua, ha adottato una variante al suo PTRC del 2009, piano territoriale regionale di coordinamento, con attribuzione di valenza paesaggistica. La variante affronta il tema della logistica e del trasporto nelle sue molte modalità. Soprattutto introduce il concetto di hub logistico, quale nuovo ambito territoriale di sviluppo economico, cui finalizzare le più opportune e modalità di trasporto ecocompatibili. E tra le modalità ecosostenibili c’è innanzitutto l’acqua (abbiamo 3.000 km di coste in Italia ed una ventina di porti di varia grandezza) e poi il ferro.

Il portogruarese  da oltre 15 anni ha cominciato ad attrezzarsi per rispondere alla necessità di offrire una alternativa al trasporto merci su strada. Portogruaro Interporto è la nostra infrastruttura pensata per questo obiettivo. Quasi una decina di milioni investiti in rotaie, piazzali, una palazzina per logistica e da anni svolge un servizio di trasporto merci su rotaia. Migliaia di tonnellate di merci spostate dalla gomma al ferro. La crisi economico-finanziaria che dal 2008 si è abbattuta su tutte le economie d’ Europa ha sicuramente inciso sulla riduzione dei  traffici nel nostro territorio, ma soprattutto ha fatto ripensare al modello di sviluppo ed al sistema delle infrastrutture. Ora si parla il linguaggio della ottimizzazione delle risorse, del risparmio di territorio, di sviluppo sostenibile, di nuovo ambiti di sviluppo che travalicano i confini regionali e nazionali.

Giusto un anno fa ci siamo posti il problema della verifica della necessità di un polo logistico e intermodale nel Veneto Orientale che utilizzasse le nostre tre infrastrutture, interporto, centro logistico ed autoparco. 

La verifica è stata fatta con molto scrupolo incrociando e recependo quanto stava contemporaneamente succedendo attorno a noi,

·         in Regione Veneto con il dibattito sul PTRC,

·         in Italia con la discussione della nuova legge sui distretti logistici e sugli interporti, approvato questa settimana dalla Camera ed ora all’esame definitivo del Senato

·         a livello europeo dove si stanno ridisegnando i grandi corridoi e si pensa al programma di interventi 2014-2020

Di tutto questo lo studio ha tenuto conto e parallelamente ne ha tenuto conto la politica che intorno all’utilizzo ed alla valenza delle nostre tre infrastrutture si è confrontata anche a livello di consigli comunali oltre che di dibattito nel mondo delle imprese e del lavoro.

La Regione Veneto da parte sua non ha smesso di lavorare alle infrastrutture ritenute indispensabili, l’A28, il passante di Mestre e la Pedemontana.

Il Comune di Portogruaro conta di inaugurare con Anas entro primavera 2014 la nuova tangenziale che vediamo rapidamente completarsi e che libererà  la nostra Città dal traffico di transito, sia merci che passeggeri.

Il disegno europeo dei nuovi corridoi vedrà due dei quattro corridoi che interessano l’Italia incrociarsi negli assi N-S (Baltico-Adriatico) ed E-O (Spagna-Slovenia, per ora) proprio nel nostro territorio.

Affermare la strategicità del nostro territorio non è localismo, è lettura di fatti e di scelte già operate.

In termini di infrastrutture possiamo dirci ben messi, ci mancano solo la elettrificazione della Casarsa-Portogruaro e il Casello di Alvisopoli.

Altri investimenti, che pur ci interessano, quali la terza corsia o l’alta capacità/velocità NON riguardano direttamente il tema del futuro delle nostre infrastrutture logistico-intermodali, ma dinamiche economiche di sviluppo a livello nazionale ed europeo.

Cosa ha risposto lo studio Nomisma-Polins-Munari alla  verifica di un futuro per le nostre infrastrutture?

In termini assolutamente positivi anche se cambiano i riferimenti del contesto ed alcune vocazioni specifiche per le singole infrastrutture. Il contesto non è più il Veneto Orientale, ma il Veneto tout court, anzi il Veneto + Friuli, anzi il Veneto+Firuli+Carinzia+Slovenia, quale parte importante del più vasto bacino del ADB (area tra Danubio, Mar Nero ed Adriatico) entro cui ci colloca la programmazione europea.

Cambia il contesto,

cambiano i ruoli e i compiti delle infrastrutture logistico-intermodali.

I poli logistici dovranno rispondere a funzioni di retroportualità e logistica del freddo,favorire l’incontro tra spedizionieri e  corrieri, pensare alla logistica della distribuzione con mezzi ecologici verso grandi centri di consumo quali un agglomerato urbano o un polo turistico,( ricordiamo che a 30 Km da noi ci sono spiagge che attraggono 20 milioni di presenze turistiche  l’anno ), e ancora  utilizzare le proprie vaste aree o grandi superfici coperte per catturare l’energia solare.

Le infrastrutture intermodali  dovranno gerarchizzarsi in grandi interporti (forse una dozzina in tutta Italia) capaci di organizzare almeno 14 coppie di treni blocco la settimana ed altre infrastrutture di contorno per i restanti segmenti dell’intermodalità ferro-gomma.

Fondamentale sarà il ruolo dei porti e del sistema dei porti dell’Alto Adriatico.

Ecco perché la mia valutazione è positiva.

Le condizioni di contesto sono chiare. Il nostro territorio vede riconfermata la propria strategicità.

Le nostre infrastrutture ci sono. ( così come è possibile razionalizzarle e metterle in rete in un ottica di mobilità sostenibile. Il dialogo con il Veneto e l’Europa è possibile.

Vorrei oggi non tanto chiudere un capitolo di studio ed analisi assolutamente necessario in questo mondo così cambiato nell’ultimo decennio ma aprire il nuovo capitolo di un portogruarese che dialoga di più con le Regioni  Veneto e l Friuli e che accetta la sfida di un ruolo da definirsi e ritagliarsi nell’ambito europeo. Con la fortuna, grazie a chi ha lavorato con lungimiranza prima di noi, che le infrastrutture ci sono ed hanno solo bisogno di riposizionarsi e riqualificarsi per le nuove funzioni.

Grazie per l’attenzione

 

29 Novembre 2013

                                                                                    Paolo Bellotto

 


No Tav di Portogruaro, la protesta corre sul web 
Il Comitato ha riposto gli striscioni al convegno sull’intermodallità

 

La protesta dei No Tav non è stata plateale. Ma c’è stata, pur silenziosa, ieri sera, mentre era in corso nel municipio di Portogruaro la presentazione dello studio a supporto della fattibilità di una infrastruttura logistico intermodale nel Veneto orientale.

Uno dei leader della protesta, Mauro Gobbato, già tra i promotori della protesta che anni fa scongiurarono la costruzione della centrale Mirant grazie all’impegno nel comitato “Salvin la Roia”( “Salviamo la Roggia”), ha cominciato ad assistere silente alla presentazione dello studio.

«Non protestiamo in modo plateale», ha dichiarato prima che iniziasse il dibattito Mauro Gobbato, «non vogliamo fornire un assist a loro, a Nomisma e a Polins. Stiamo qui e assistiamo, in silenzio. Poi vediamo. Protestando platealmente avremmo fatto un favore a loro». Ma, poco dopo aver annunciato il silenzio, Mauro Gobbato, seduto in quarta fila con la madre e la fidanzata, ha cominciato a esternare i suoi pareri sulla presentazione dello studio in una fase delicata e importante del convegno. Stava infatti parlando Chiara Pelizzoni, di Nomisma, il cui intervento è seguito al saluto del sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello e del presidente dell’Interporto Antonio Favrin.

Pelizzoni ha sottolineato l’importanza della piattaforma intermodale di Portogruaro, sottolineando come le infrastrutture possano fungere da volano per il settore manifatturiero italiano, grazie soprattutto all’export.

Gobbato non ha resistito e su Facebook

ha esternato tutto il suo disappunto.

«L'esperta, così il leader dei No Tav ha definito Pelizzoni, afferma che la crisi è finita e siamo in ripresa. La nostra forza, il traino é l'export! ...venite a prendermi, sono finito in un mondo alieno!».

Impassibile invece Paolo Bellotto, l’assessore all’innovazione del comune di Portogruaro, giudicato in settimana dai No Tav come esponente politico coinvolto in un conflitto di interessi per essere ancora oggi presidente del Cda di Polins, cioè l’organismo che ha collaborato assieme a Nomisma alla redazione dello studio di fattibilità dell’infrastruttura intermodale. Paolo Bellotto si è sempre difeso sostenendo che lo studio è stato redatto prima della sua nomina ad assessore, e che comunque la collaborazione di Polins è stato un “valore aggiunto” allo studio. Alla prima parte del convegno c’erano molti sindaci del Veneto orientale e dal Friuli il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti. Rosario Padovano

 

(Fonte: Nuova Veneza)

 


IL SINDACO CLAUDIO PEDROTTI SU LOGISTICA VENETO - FRIULI

Le perplessità del Sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti sulle infrastrutture per la logistica, sia in termini economici che politici...


SINDACO DI SAN VITO DI BISCEGLIE SU STUDIO LOGISTICA PORTOGRUARO

Elettrificare la linea ferroviaria Portogruaro - Casarsa, su questo insiste ogni volta che ne ha occasione il sindaco di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie...



 
INCONTRO_PUBBLICO_VIE_DI_COMUNICAZIONE_29_NOVEMBRE_2013_.pdf

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OBIETTIVO_METTERE_IN_RETE_LE_INFRASTRUTTURE_ESISTENTI_.pdf

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INTERVENTO_ASSESSORE_PAOLO_BELLOTTO_FOCUS_LOGISTICA_.pdf

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STUDIO_LOGISTICA_LA_PROTESTA_NO_TAV_CORRE_SUL_WEB_.pdf

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CONVEGNO_SU_LOGISTICA_INTESA_FRA_VENETO_E_FRIULI_.pdf

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INFRASTRUTTURE_TRENI_UN_PATTO_TRA_VENETO_E_FRIULI_.pdf

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