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25/01/2014 - La Politica

MARZOTTO CONTRO BERLUSCONI: CAV...OLI AMARI PER ZANONATO

Il Conte vuole togliere il cavallo al Cavaliere: non potra' piu' montare ?

25 Gennaio 2014 (Ultimo aggiornamento Martedì 31.01.2014 alle ore 10,40)


 

DA CHE PULPITO

ARRIVA LA PREDICA !

 

Pietro Marzotto chiede che al buon Silvio gli venga tolto il titolo di Cavaliere, reo di conclamata evasione fiscale...

Allora chiedo al "conte" Marzotto, perchè non si attiva anche verso i componenti della famiglia Marzotto e gli Amministratori del Gruppo, multati per evasione fiscale la bellezza di 72 milioni di euro, ma patteggiato un pagamento di 56 con un "risparmio" di 16 milioni, ebbene perchè non dirottarli a Praia di Mare ?

Per coloro che non lo sanno, Pietro Marzotto e Antonio Favrin sono indagati nel Processo Marlane che si svolge nella cittadina di Paola in Provincia di Cosenza (Calabria), dove tra i difensori dei Marzotto c'è l'avvocato Niccolò Ghedini, lo stesso di Silvio Berlusconi !

Pertanto chiedo al signor Pietro Marzotto, data la vicinanza geografica, perchè non mi concede una intervista su questo argomento, che definire "spinoso" è un eufemismo, sarebbe una cosa buona e giusta, parliamo di cose serie seguite da un "gesto responsabile" verso il cittadino e la verità, senza pregiudizio o giudizi di parte, e senza paure.

G.B.

PS. Ci sono Titoli e titoli :

Di Silvio Berlusconi sappiamo tutto, ma poco e niente di quanti altri "Cavalieri del Lavoro" sono nelle sue stesse condizioni o peggio ancora! Report ci ha fatto una puntata sul "cavalierato", ma su questo ci ritornerò.

Ora vediamo più da vicino i "titolati" in oggetto:

Pietro Marzotto e il Processo Marlane (clicca qui)

Flavio Zanonato e richiesta di Dimissioni per il caso Electrolux da parte dei governatori Debora Serracchiani e Luca Zaia (clicca qui)

 


«Berlusconi va cacciato

E diamo fiducia a Renzi»

 

Cavalieri del lavoro,

Pietro Marzotto spiega perché

vuole l’espulsione dell’ex Premier

 

«C’è uno statuto, ci sono i probiviri,

c’è un nostro iscritto condannato per frode fiscale»

 

di Daniele Ferrazza

CONCORDIA SAGITTARIA «Davvero non capisco tutto lo stupore che questa mia iniziativa ha suscitato. In un paese normale sarebbe una cosa scontata. In un paese normale, appunto».

Pietro Marzotto, 76 anni, è seduto nel grande salotto della sua casa di Valle Zignago, circondata da ottocento ettari (metà dei quali di valli da pesca). «L’ha comprata mio padre, molto tempo fa: bonificandola, l’ha restituita a un uso agricolo».

Conte Marzotto, parliamo di Berlusconi? «Non chiamatemi Conte. Sono rispettoso della XIV disposizione transitoria della Costituzione, che abolisce tutti i titoli nobiliari. Quindi, al massimo, dottore».

Perché ha deciso di sollevare la questione del cavalierato di Berlusconi? «Perché è venuto il momento che questo paese ricominci a fare le cose secondo le regole, i principi, il buon senso. Bisogna tornare ad essere seri, questo paese ha bisogno di molte cose» Ad esempio? «Non capisco tutta questa agitazione perché il segretario del Pd Renzi ha incontrato Berlusconi. Che cosa avrebbe dovuto fare, povero ragazzo? Piaccia o non piaccia (e a me non piace), Berlusconi è ancora il capo di Forza Italia. E quindi, con chi avrebbe dovuto parlare?»

Torniamo al cavalierato di Berlusconi. «Si tratta di due questioni distinte. Una riguarda la procedura di decadenza, ed è tema del Presidente della Repubblica. Un’altra la nostra Federazione, che è un’associazione privata che riunisce tutti i cavalieri. C’è uno Statuto, ci sono i probiviri, c’è un nostro iscritto condannato per frode fiscale in via definitiva. Ecco, il chiedo il rispetto delle regole, che valgono con tutti. Nulla più».

Il tema è delicato, non crede? «Sono Cavaliere del Lavoro dal 1985, ventinove anni. Lo era mio bisnonno Gaetano, lo è stato mio padre. Mi sono sempre ispirato ai valori del lavoro, della solidarietà, dell’efficienza e della competitività. Loro mi hanno insegnato questo». Dunque si è autosospeso? «Sì, perché non intendo restare iscritto a un’associazione che non rispetta il proprio statuto e il proprio codice etico. Sono pronto a trasformare la mia autosospensione in dimissioni definitive ove in pochi mesi la patologica vicenda berlusconiana non sia formalmente risolta dalla nostra associazione. Continuerò naturalmente a dare il mio contributo, ma non sarò più iscritto».

Cosa pensa di Berlusconi? «Lo conosco da moltissimi anni, Silvio». L’ha mai votato? «No. Ma il giorno della sua prima vittoria, nel 1994, gli dissi: ora che hai vinto le elezioni guida il tuo Partito, fai Politica, cerca di rinnovare questo Paese.

L’unica cosa che non puoi fare è il Presidente del Consiglio, perché sei in conflitto di interessi e perché fare l’imprenditore è un altro mestiere».

Berlusconi non seguì il suggerimento, a quanto pare. «In questi vent’anni abbiamo aumentato la spesa pubblica, diminuito la spesa per investimenti, aumentato pesantemente le imposte, non abbiamo risolto il problema del disavanzo. Negli anni di Berlusconi ci siamo anche sputtanati in Europa e nel mondo. Quindi io credo che Berlusconi abbia demeritato moltissimo il suo ruolo».

Eppure, il Segretario del maggiore partito, Matteo Renzi, ha deciso di incontrarlo e farci un accordo. «Matteo Renzi è l’ultima speranza che resta a questo paese. Se vuole fare una legge elettorale deve trovare degli alleati. E Forza Italia, piaccia o non piaccia (e a me non piace) è ancora guidata da Berlusconi. Con chi deve parlare questo povero Cristo?» L’accordo Renzi/Berlusconi è dunque positivo? «Una legge elettorale diversa, la fine del bicameralismo perfetto, sono riforme non risolutive ma propedeutiche al cambiamento. E’ importante seguire questa strada per proseguire dentro a un cammino virtuoso».

Dentro alla sinistra molti si indignano per il dialogo con Berlusconi. «E sbagliano. Da una parte c’è Berlusconi, la certezza di un fallimento, una sciagura per l’Italia. Dall’altra questo giovane segretario del maggior partito del centrosinistra. L’unica speranza è che Renzi faccia quel che dice di voler fare. E che glielo lascino fare».

Cosa vota in questo momento? «Ho sempre votato liberale e repubblicano, mai per la Dc. Poi, dalla fine degli anni Ottanto, ho pensato che l’unico coté liberale si trovasse tra i post comunisti. Perciò ho cominciato a votare per il Pds, i Ds ed, ora, per il Pd. Ma temo che anche il Pd rischi di perdere la strada se non va avanti con il cambiamento».

Abbiamo buttato via vent’anni? «Nulla è mai buttato, ma penso che il saldo sia fortemente negativo, da una parte e dall’altra. Abbiamo perso molto tempo per fare le riforme e per ammodernare il paese. Ora non c’è più tempo. Siamo già sul baratro: se la politica continua a parlare passiamo l’orlo. Tra l’altro il Paese è prigioniero della burocrazia, che è ostile a ogni cambiamento ed è il principale ostacolo al rinnovamento».

 


Ministro Flavio Zanonato: «Aspettiamo la Sentenza,

poi decideremo»

 

BELLUNO Fino al pronunciamento definitivo dei giudici Silvio Berlusconi rimarrà cavaliere. Sul caso sollevato da Pietro Marzotto ieri è intervenuto direttamente il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. «Non appena vedrò cosa dice la Sentenza prenderò una posizione» spiega il Ministro padovano, che filtra le proposte dell’Ordine dei Cavalieri del Lavoro dirette alla presidenza della Repubblica, «in questo momento io ho solo notizie di stampa e non notizie ufficiali».

Zanonato fa notare che la sentenza relativa a Silvio Berlusconi «ancora non esiste perché stiamo aspettando si completi sulla parte relativa ai suoi diritti politico-civili». «Sapete che c'è stato un ricorso, si è espresso di nuovo l'appello» continua, «non appena vedrò cosa dice la sentenza prenderò una posizione». Il Governo sceglie quindi la via della prudenza per una questione che è solo apparentemente di forma. Marzotto, che ha inviato una lettera alla Presidenza dei Cavalieri del Lavoro del Triveneto, ha chiesto la revoca del cavalierato di Berlusconi e nell’attesa si è autosospeso. Ma nella vicenda il ministero dello Sviluppo Economico gioca un ruolo chiave.

«Esiste una struttura autonoma, fatta dai Cavalieri del Lavoro che formano un ordine» spiega Zanonato, «e non sono certo io, che non sono neppure un cavaliere del lavoro, a presiederla. Diciamo che il mio ministero, sulla base delle proposte che fa questo ordine, formula una selezione che sottopone al Capo dello Stato.

Mi arriverà la Sentenza,

l’Ordine dei Cavalieri dirà qualcosa

e io prenderò in considerazione la vicenda».

(v.v.)

(Fonte: Nuova Venezia del 21.01.2014)

 


Bonifica e rilancio ex Marlane, La Cgil Un dovere morale di Marzotto

Pubblicato in data 28/gen/2014



 
MARZOTTO_VIA_IL_CAVALIERE_A_BERLUSCONI_E_FIDUCIA_A_RENZI_.pdf

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CONTI_DEI_CONTI_MARZOTTO_NON_TORNANO_NERO_SOTTO_ROSSO_.pdf

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PIETRO_MARZOTTO_NOSTRA_FAMIGLIA_FRANTUMATA_DA_ERRORI_.pdf

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MARZOTTO_PATTEGGIA_PER_SE_NON_PER_OPERAI_DELLA_MARLANE_.pdf

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MINISTRO_ZANONATO_CHIESTE_SUE_DIMISSIONI_DA_SERRACCHIANI_.pdf

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