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28/01/2014 - La Politica

IRINA DRIGO ASSESSORE COMUNALE NON VUOLE PD OMOLOGATO !

Un inconsueto modo di comunicare la propria "inquietudine" politica...

28 Gennaio 2014


 

L'INQUIETA POLITICA O

LA POLITICA INQUIETA ?

Devo dire che sono alquanto stupito di questa "uscita" sulla Stampa locale (clicca qui) di Irina Drigo, Assessore Comunale allo Sport, Scuola, Formazione, Politiche giovanili, Amministrazione condivisa, Informazione e Comunicazione, dove in una lettera  si lamenta con un lungo "sfogo politico" dell'attuale situazione del PD !

Strano per noi questo suo modo di "comunicare" il suo malcontento e manifestare un disagio o inquietudine per una situazione che mal digerisce, mi chiedo se ne abbia parlato all'interno del suo Partito, essendo una componete del Direttivo provinciale, o ne abbia discusso nel Circolo del PD locale, dove però nelle home page del Sito non ho visto nessun comunicato o post al riguardo... (clicca qui)

Ognuno è libero di agire come vuole e crede, ma certamente Irina Drigo con questo suo "intervento" non ci porta un messaggio di unione e condivisone all'interno dell'attuale  Partito Democratico, e non so quanto questo sia positivo...

D'altronde ho capito poco anche il "giochino" delle sue Dimissioni, a suo tempo date e poi ritirate (clicca qui) , come anche il modo di affrontare le problematiche che il passaggio al Digitale Terrestre ha comportato nel portogruarese (vedi il video sotto), però devo darle atto che il suo impegno e la sua presenza sono costanti, probabilmente sta crescendo e vorrebbe giustamente di più, ma la politica quasi mai lascia fare quello che si vuole, e questo rende inquieti...

G.B.


 

Nuovo Pd padronale e minoranza immobile

È ora di dire basta alle autocommiserazioni,

dobbiamo invece portare avanti la forza delle idee

e la coerenza dei progetti per un vero cambiamento

 

L' INTERVENTO di Irina Drigo

 

Da tempo sento l’esigenza di condividere dei pensieri, delle perplessità sul senso dell’impegno personale all’interno del Pd.

A seguito delle dimissioni di Cuperlo da presidente sento questa esigenza più forte, tanto da volerla condividere con altri.

Sono Irina Drigo, ho 35 anni, sono un componente dell’Assemblea nazionale del Pd, faccio parte della direzione provinciale di Venezia, lavoro nel direttivo di circolo locale e sono assessore comunale nella cittadina in cui sono residente: Portogruaro.

Mi piace la politica, lavorare per la comunità in cui vivo, mettere il cuore su quello in cui credo. Alle ultime primarie, dopo una lunga valutazione personale e politica, ho votato Cuperlo.

Perché questa mia presentazione? Per far capire che il mio essere nel Pd è strettamente collegato alle radici della mia vita e del mio territorio, sono una parte essenziale di me e non intendo rinunciarvi.

Devo dire però che dopo il voto dei 101 e le dimissioni di Bersani, il lungo silenzio e inerzia del gruppo dirigente hanno fatto crescere in me molti dubbi. Molti iscritti, come me, sono stati a lungo in attesa di conoscere le decisioni, le scelte, le possibili diverse candidature, oltre a quella di Renzi, a segretario del Pd.

Perché nessuno si è ricordato delle tante persone che avevano messo l’anima nel progetto di cambiamento, perché lasciarle affrontare in termini individuali una fase politica così complessa?

Troppo tardi è emersa la decisione della candidatura di Cuperlo, una persona di grande spessore e capacità politica ma, almeno inizialmente, carente di quel “forte trascinamento” che molti di noi attendevano e che la società di oggi richiede. Ciò nonostante, con gli ovvi dubbi sull’esito di tale scelta, molti come me si sono impegnati nelle primarie. L’esito era scontato anche perché una parte aveva già da tempo abbandonato il “campo”.

Se non c’era un’adeguata convinzione, perché presentarsi?

Non era preferibile da subito concordare un’unica candidatura e lavorare in termini unitari sulle modalità dei rapporto interni?

Dopo le primarie, ancora una volta, quella che è diventata la minoranza interna al Pd è rimasta in attesa, quasi che le determinazioni sul modo in cui far valere le proprie idee fosse un fatto personale, individuale.

Così abbiamo incominciato ad assistere agli attacchi a Letta, alle “istigazioni“ alle dimissioni, agli attacchi personali, ultimi quelli a Cuperlo e al ministro Zanonato, senza che si levasse un insieme di voci, di identità.

L’obiettivo è evidente: puntare a una sorta di omologazione interna. Molto ci sarebbe da dire a riguardo, ma qui mi interessa guardare ai fatti sotto un’altra angolazione. Perché non rappresentare e dare voce a coloro che, dopo le primarie, vogliono pienamente esserci nella nuova fase Pd, riconoscono non solo le funzioni assunte ma anche le capacità del nuovo segretario, ma non vogliono un Pd padronale?

Perché, nel libero confronto, non rendere evidenti con estrema chiarezza le diversità delle idee, dei progetti? Perché tante titubanze? Perché coltivare una sorta di spirito all’autoesclusione? Quali sono i motivi che fanno stare Letta zitto e dietro la porta?

Le idee circolano e non le ferma nessuno,

neppure l’uomo più forte e potente.

Quindi, se viene proposta una legge elettorale senza la possibilità per i cittadini di poter esprimere le loro preferenze sui parlamentari, perché in direzione la minoranza interna al Pd, invece di votare contro, si è astenuta? Per anni l’impossibilità di esprimere le preferenze era stato l’aspetto più grave del “porcellum”, per anni abbiamo fatto di questo un fatto pregiudiziale.

Se Berlusconi vuole nominare i parlamentari

e il nostro segretario deve per forza mediare,

la minoranza interna ha l’obbligo etico e morale di essere chiara,

di rivendicare le esigenze che

 in più occasioni sono state indicate dai cittadini.

E allora è il tempo di dire basta alle autocommiserazioni, alle attese, alle mere denunce su questioni di metodo. Non servirà rivolgere lo sguardo altrove, sperando così di passare inosservati.

Mi piacerebbe poter seguire qualcuno che rivendica e porta avanti la forza delle idee, l’espressione delle diversità, la coerenza dei progetti, rimanendo però dentro alla costruzione di quel cambiamento del Paese che tutti vogliono. Questo è l’impegno personale che vorrei mi venisse data l’opportunità di concretizzare.

 

IRINA DRIGO

Assessore comunale Portogruaro

Direzione provinciale Pd Venezia

 

(Pubblicato sulla Nuova Venezia del 28.01.2014)

 

 


 

 

LE GIUSTIFICAZIONI DELL' ASSESSORE IRINA DRIGO

DICEMBRE 2010

Una intervista un pò "spigolosa", non mi sono piaciute per niente le spiegazioni e giustificazioni dell'Assessore Irina Drigo, di cui riconosco il grande impegno nello svolgere il suo ruolo, ma in questo specifico caso, anche perchè non sufficientemente supportata, non è stata all'altezza della situazione...



 
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