20 Febbraio 2014 (Ultimo aggiornamento Venerdì 21.02.2014 alle ore 7,20)
SANITA'
Bocciato il Bilancio in Regione
Intanto l'Ospedale va a farsi benedire !
Non si può dire che Carlo Bramezza (ULSS 10) non abbia fantasia, e nemmeno che sia uno che si arrende facilmente, infatti per l'Ospedale unco le sta tentando tutte, "tentando" anche i Preti, almeno che l'incontro di oggi con i Parroci veneti non sia per avere una loro "benedizione"...
Veniamo alle cose serie, Portogruaro di unico ha l'Ospedale vecchio, il cui abbandono rasenta lo scandalo, mentre i Capigruppo hanno ribadito il sostegno a Bertoncello, e invocano la presenza in Consiglio Comunale del Governatore Zaia e l'assessore Coletto... (clicca qui)
Problemi alquanto seri anche a San Donà di Piave, Maggioranza spaccata sull'Ospedale unico (clicca qui)
Problemi ancora più seri a Padova, per il Nuovo Ospedale manca la certezza delle risorse, servono circa 500 milioni... (clicca qui)
"Dulcis in fundo", in Regione Veneto è stato bocciato il Bilancio (clicca qui), una cosa mai accaduta prima, e noi si continua a parlare di soldi per l'Ospedale unico ? Altro che benedizione, qui ci vuole un MIRACOLO !
G.B.
PS.
Oggi in Conferenza dei Sindaci , si discute di Ospedale Unico (clicca qui)
AGGIORNAMENTO:
Art. 1 (clicca qui) - Art. 2 (clicca qui)
Bello e interessante l'Articolo che segue di Marina Alfier ...
IL "PIAZZISTA" BRAMEZZA
Il Prete è quella figura ecclesiastica incaricata pro tempore di guidare una comunità cristiana.
Il Direttore generale dell’Asl 10 è quel " politico" nominato pro tempore per guidare l’Azienda socio-sanitaria del Veneto orientale.
Restiamo allibiti nel sapere che il Dg Carlo Bramezza, presenterà ai preti del Veneto Orientale, il progetto dell’Ospedale unico.
Siamo alle comiche; nel momento in cui la cittadinanza chiede maggior coinvolgimento nelle decisioni, anziché sperimentare un modello innovativo che combini le tradizionali rappresentanze istituzionali con la partecipazione popolare, il Dg Asl 10 fa il piazzista per l’Ospedale unico. In quell’incontro tra rappresentanti pro tempore di un territorio, l’iperattività di Bramezza assumerà più i tratti di un accattonaggio al limite della questua; che il diritto alla salute con tutte le sue ripercussioni, venga subappaltato alle convenienze private e alle logiche di mercato, non importerà nulla a nessuno dei rappresentanti che si riuniranno in quella sala, in quanto la loro permanenza pro tempore li manterrà distanti da taluni coinvolgimenti.
È inaccettabile che un Direttore generale, che ha tra le mani i destini di salute di più di 200 mila persone e che dovrebbe salvaguardare l'interesse generale, si metta a fare il piazzista del business della lobby del mattone.
Il Direttore generale non spiegherà di certo ai Preti che da svariati anni, il Governo regionale ha imposto il tema della revisione della spesa, la deregolamentazione del welfare e la progressiva delega alla gestione della cosa pubblica; l’operazione del Dg oltre ad essere pericolosa è populista, perché spaccia per vantaggioso un sistema, quello dell’Ospedale unico, che non ha basi di evidenza scientifica ed ha prodotto fallimenti concreti quando è stato realizzato in Project financing.
La razionalizzazione dei reparti ospedalieri su due poli bisogna dirlo chiaro ai preti: si finge di aver trovato un metodo pseudo scientifico per ridurre il personale d’assistenza nelle corsie, creare ad arte esuberi e quindi licenziamenti per attuare quella spending review tanto invocata dai Governi di turno , per continuare a smantellare il Servizio sanitario pubblico, mentre è sotto gli occhi di tutti quanto la carenza di personale e il taglio di ospedali e posti letto costringa a lunghe attese.
Vorremmo che il Dg spiegasse ai Preti che per curare un paziente è necessario disporre delle professionalità mediche necessarie: il progetto di riorganizzazione su due presidi fa scomparire dalla nostra Asl specialità fondamentali.
Per cui la domanda è: il nuovo Ospedale sarà uno scatolone vuoto? Quali bisogni di salute sarà in grado di affrontare? Per quali bisogni invece saremo costretti a rivolgerci altrove?
E qui si arriva al problema delle “fughe”, cioè il fenomeno per cui un cittadino ricorre a un’azienda diversa da quella in cui risiede. Con la progressiva dequalificazione dell’ospedale di San Donà e Portogruaro, molti cittadini si rivolgeranno altrove, con milioni di euro di rimborsi alle altre Asl. Siamo tutti d’accordo che certe specialità complesse, non possano essere presenti in tutti gli ospedali e vadano concentrate in quelli più grandi. Il problema è che nel Veneto Orientale anche i servizi di base cominciano ad essere pesantemente inadeguati.
La Sanità pubblica è sotto attacco ormai da diversi anni.
Il Progetto di costruire il nuovo Ospedale va proprio in questa direzione. Molti posti letti in meno, servizi essenziali gestiti da privati e un declassamento generale a struttura di secondo ordine.
Marina Alfier
Comunisti italiani Veneto Orientale
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