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03/03/2014 - Comune e Territorio

CAORLE: INDAGATO IL SINDACO STRIULI PER FALSA TESTIMONIANZA

Imbarazzante "colpo di scena" che chiede una rapida e doverosa chiarezza

3 Marzo 2014 (Al momento non è dato sapere quali siano le deposizioni "incriminate")


«Striuli indagato?

Ora si faccia chiarezza»

 

Stupore per l’azione avviata nei confronti del sindaco per false informazioni

 

CAORLE - È stata accolta con stupore la notizia dell’indagine che è stata avviata nei confronti del sindaco Luciano Striuli per false informazioni rese al pubblico ministero. L’apertura di questo ulteriore fascicolo, collegato alla vicenda delle presunte minacce di morte al sindaco ed a due consiglieri comunali, rende sempre più pesante l’atmosfera della politica caorlotta.

Da settimane si assiste ad un reciproco scambio di accuse tra Striuli, che ha sempre smentito l’esistenza delle minacce ad eccezione di quelle apparse su Facebook e delle lettere minatorie ricevute da lui e dalla moglie, ed i due consiglieri di minoranza Alessandro Borin e Marco Favaro che invece hanno denunciato le intimidazioni.

Proprio Borin, che ha sempre sostenuto di aver fornito agli inquirenti prove documentali delle intimidazioni, ha commentato la notizia dell’indagine aperta nei confronti del primo cittadino: «Prendiamo atto che la magistratura sembra aver deciso di fare chiarezza sulla vicenda. Quello che noi dovevamo dire l’abbiamo già detto in più occasioni nelle scorse settimane. La nostra posizione non cambia».

Anche l’ex assessore Luca Antelmo, ora passato alla minoranza, è intervenuto sulla questione: «Tutti sono innocenti fino a prova contraria - precisa Antelmo - Auspichiamo, comunque, una rapida indagine della magistratura perché i cittadini di Caorle meritano di conoscere la verità. Verità che non è emersa nel corso dell’ultimo Consiglio comunale quando abbiamo sentito due versioni diametralmente opposte della stessa vicenda».

Secondo l’ex assessore, comunque, prima o poi sarà chiarito quale delle due parti ha mentito «e quindi chi ha incrinato la fiducia dei cittadini nella buona politica e chi ha provocato effettivamente un danno d’immagine a Caorle. In ogni caso, se fossero confermate le accuse al sindaco, la città patirebbe l’ulteriore danno di non poter andare ad elezioni immediate: se ci fossero ora le dimissioni, infatti, ci attenderebbe almeno un anno di commissariamento».
Riccardo Coppo

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 


 

 Falsa testimonianza,

 sindaco indagato

 

Si complica la posizione del primo cittadino

che era già stato sentito dai magistrati

L’accusa formulata dal pm

nell’ambito dell’indagine sulle minacce

 

Il sindaco di Caorle indagato per falsa testimonianza al pm. Sarebbe questa la contestazione che la Procura di Trieste muove a Luciano Striuli, dopo che nelle scorse settimane era stato sentito dai magistrati giuliani come persona informata sui fatti.
L’iscrizione nel registro sarebbe maturata nell’ambito della vicenda delle presunte minacce di morte ricevute dal primo cittadino, e sempre smentite dal diretto interessato, sullo sfondo del mega progetto urbanistico delle Terme e sulla quale la Direzione distrettuale antimafia triestina avrebbe aperto un fascicolo d’indagine. Cosa abbia indotto l’autorità giudiziaria ad aggravare la posizione di Striuli nell’ambito del procedimento in atto per il momento non è chiaro. Di certo è che Striuli, assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Alessandro Doglioni, ha ribadito al sua versione dei fatti. Quella cioè chiarita nel Consiglio comunale dell’11 febbraio nel quale, in apertura di seduta, lo stesso Striuli aveva ripetuto di non essere mai stato oggetto di alcuna intimidazione, di non avere la minima intenzione di rassegnare le dimissioni e di essere convinto che quanto successo negli ultimi due mesi andava ricondotto al preciso disegno di ottenere il suo forfait in tempo utile per andare al voto già a maggio. A sollevare il polverone, all’antivigilia di Natale, Alessandro Borin e Marco Favaro, consiglieri di minoranza, i quali dichiararono pubblicamente che Striuli aveva fatto marcia indietro sulla modifica dell’accordo Comune-privato per la costruzione delle Terme a causa di pesantissime pressioni, addirittura "di stampo mafioso", come rilanciò in un comunicato Legambiente Veneto. Monica Andolfatto

 

(Gazzettino di Venezia - 02.03.2014)

 


 

 PARLA STRIULI
«Non ho nulla da temere
Sono io la persona offesa»

 

CAORLE - «Sono sereno. Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto dichiarato pubblicamente nel Consiglio comunale del’11 febbraio. La verità è una sola: non ho ricevuto alcuna minaccia, se non quelle che ho denunciato io stesso ai carabinieri lo scorso gennaio. E mi riferisco al profilo facebook dove era stata pubblicata una foto con un proiettile riferito alla mia persona e alle lettere recapitate a me e a mia moglie. Il resto non esiste e l’ho ribadito in tutte le sedi. La mia posizione non cambia».

A parlare è il sindaco Luciano Striuli che tiene a precisare: «È evidente che c’è un contrasto di dichiarazioni e che il fascicolo aperto contribuirà ad accertare la veridicità dei fatti. Il consigliere comunale Borin si prenderà le proprie responsabilità. Siamo stati tutti sentiti dai carabinieri: io, Comisso (neo assessore, ndr.), Borin e Favaro, tenendo presente che quest’ultimo ripete quanto riferitogli da Borin.

Fino a prova contraria - continua il primo cittadino - è chi presenta querela a essere persona offesa e ora mi ritrovo indagato. È quanto meno paradossale. Comunque diamo il tempo alla magistratura di svolgere gli accertamenti. Non ho nulla da temere».

Per Striuli si tratterebbe di un polverone sollevato per una precisa strategia: «Abbattermi in tempo utile per andare a nuove elezioni a maggio - prosegue -. Ma io non mi sono dimesso prime né mi dimetterò ora. Se tutto fosse legato all’emendamento sul progetto delle Terme, stralciato a dicembre, che senso avrebbero le reali intimidazioni di cui sono stato oggetto successivamente?.

Non ho niente da rimproverarmi. La crisi di giunta, che poi è diventata di maggioranza, è scaturita dalla volontà di sottoscrivere il Piano di assetto del territorio di Caorle elaborato con la Provincia, atteso da nove anni sullo sfondo di un immobilismo totale. Una scelta che rivendico e che ho preso nell’esclusivo interesse della comunità a garanzia di uno sviluppo regolamentato e di un rilancio dell’economia e del lavoro. Il prossimo 8 marzo il Pat diventerà esecutivo e in Giunta - conclude Striuli - ci siamo dati quali priorità il Piano degli specchi acquei lagunari contro ogni sorta di abuso e l’avvio dell’iter per l’istituzione del Parco comunale lagunare di Caorle». (m.and.)

(Gazzettino di Venezia - 02.03.2014)

 



 
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