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28/03/2014 - La Viabilità

TAV NIENTE TRACCIATO LITORANEO SI RAFFORZA INVECE L'ESISTENTE

Soddisfazione dei Sindaci e Comitati, ma restano ancora alcune incognite...

28 Marzo 2014


Ci sono 1,8 miliardi di euro, ma...

Mai che siamo capaci in Italia di fare qualcosa che sia ben chiara, o bianco o nero, e invece no, spesso e volentieri noi ci mettiamo il "GRIGIO"... G.B.

 


 

LA REGIONE:

Niente soldi per la TAV

Palazzo Balbi solleva l'incognita  dei finanziamenti

per il collegamento con il Marco Polo

 

 ALL’AEROPORTO
Addio fermata sotterranea a Tessera

Il collegamento ferroviario per l’aeroporto

non prevede più il tunnel in gronda lagunare

ma una "bretella" da Dese fino a Tessera.


Sorride il Governatore veneto Luca Zaia, se la gode il commissario Bortolo Mainardi, artefice del tracciato alternativo alla Tav "litoranea" fra Venezia e Trieste, con i sindaci e le associazioni che si erano battute per una revisione del progetto di Italferr.

Da oggi però il "nuovo corso" della linea ferroviaria ad Alta capacità, con l’ammodernamento della linea attuale che consentirà di circolare a 200 chilometri orari fra Mestre e Trieste, riparte da zero, o quasi. È vero che il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha annunciato che per la tratta Mestre-Ronchi sono disponibili 700 milioni di euro.

Tra il dire e il fare però c’è di mezzo un iter piuttosto complesso. Prima di tutto Rfi dovrà mettere mano a un progetto preliminare, dato che al momento le uniche carte sono quelle elaborate da Mainardi nello studio di fattibilità del tracciato in affiancamento alla linea attuale. C’è poi da progettare ex novo la tratta Portogruaro-Ronchi, dato che il mandato di Mainardi era limitato alla provincia di Venezia; poi il tratto conclusivo che porterà a Trieste.

Più a monte, però, c’è da risolvere il nodo della linea dei Bivi, che nel piano del commissario dovrebbe essere ripristinata per il traffico merci: com’è noto la linea, mai dismessa dalle Ferrovie, è di fatto scomparsa nel tratto che dal Terraglio va fino al Bivio Carpenedo, a Nordest di Mestre. Qui la linea corre quasi in mezzo alle case e i Comitati civici hanno già annunciato battaglia per il timore che il tracciato alternativo al contestato tunnel fra Mestre e Tessera (costo stimato 700 milioni) vada a scapito della qualità della vita dei residenti del Terraglio.

Ma a Palazzo Balbi, archiviato il tracciato litoraneo, si fa notare che al di là delle enunciazioni di principio, resta tutto da scrivere anche un altro capitolo delle infrastrutture ferroviarie che riguardano Venezia: il collegamento con l’aeroporto Marco Polo. È vero che il progetto preliminare, che prevede una linea a doppio binario di 6,850 chilometri da Dese a Tessera, con fermata intermedia nell’area del futuro stadio, ha incassato l’ok del Cipe ancora nel 2005. Ma i 224 milioni di euro necessari per realizzare l’opera, che rientra nel terzo stralcio del progetto Sfmr, al momento non ci sono.

Di sicuro, in un quadro ancora incerto dal punto di vista finanziario, c’è che il tracciato in tunnel fino a Tessera, dove era prevista una stazione sotterranea, non si farà. E Save, alle prese con i primi cantieri del Masterplan aeroportuale, dovrà rivedere i suoi piani. E lo stesso dovrà fare la Regione, dato che nel Ptrc approvato nell’aprile dello scorso anno figurava ancora la stazione sotterranea. Alberto Francesconi

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 


 

LE REAZIONI

«Tempo e soldi sprecati
indaghi la Corte dei conti»

Pigozzo (Pd) punta il dito contro Palazzo Balbi

 

Politici e categorie plaudono alla decisione del Governo di puntare sul tracciato dell’Alta capacità parallelo alla linea esistente. La scelta «è quanto mai opportuna - commenta il deputato Pd Michele Mognato - Ha prevalso alla fine il buon senso. Auspico adesso che "l’altra Tav" divenga presto realtà, dando avvio immediato alla progettazione e successiva realizzazione nella certezza delle risorse disponibili senza che passino anni come il collegamento della stazione di Mestre con l’aeroporto di Tessera».

«È una vittoria su tutti i fronti - gli fa eco il presidente di Cia Venezia Paolo Quaggio - le parole del ministro delle infrastrutture Lupi sull’abbandono del tracciato balneare della Tav e sull’ampliamento della linea esistente rispecchiano totalmente la battaglia che stiamo conducendo da anni. È importante che la Regione si sia resa conto di quanto fosse devastante per il territorio l’ipotesi balneare».

Un altro deputato, il leghista Emanuele Prataviera, allarga la visione al progetto della Nuova Romea: «Si prenda esempio dalla vittoria ottenuta per la Tav - scrive in una nota - La soluzione rimane nella condivisione del progetto. Dove il territorio lavora assieme si può vincere e farsi ascoltare da Roma, evitando che i progetti siano calati dall’alto».

In ogni caso la soluzione indicata dal ministro Lupi apre, per il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo, un altro problema: «Resta il salatissimo conto economico provocato dalle posizioni altalenanti delle Giunte regionali venete degli ultimi otto anni: un milione di euro per ogni anno di questa delirante incertezza. Soldi che potevano più utilmente venire impiegati per le innumerevoli emergenze sociali che interessano la nostra regione, e sui quali chiediamo la verifica della Corte dei Conti».

Anche l’ex deputato Rodolfo Viola punta il dito sulla Regione: «Nel momento in cui il presidente plaude alla nuova soluzione - dichiara - è bene che qualcuno gli ricordi le sue responsabilità politiche e amministrative in questa vicenda. Magari quei due milioni e mezzo di euro potevano essere spesi per il rischio idraulico nel Veneto orientale, visto che questa é la spesa minima che il Consorzio di bonifica di quel territorio ha stimato dovrebbe essere spesa per cominciare a metterlo in sicurezza».

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 


«Tav, accolte le nostre richieste»

ALTA VELOCITÀ

Scelto il potenziamento linea attuale.

Silvia Conte (Quarto): «Meglio tardi che mai»

Soddisfazione per l’abbandono del tracciato litoraneo

 

«Finalmente!». La notizia del definitivo abbandono del tracciato litoraneo della Tav è accolta dai sindaci del Veneto Orientale con un'esclamazione.

È un coro di soddisfazione, ma anche di prudenza, dopo l'incontro a Roma tra il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, il presidente del Veneto Luca Zaia, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il commissario straordinario per la Tav Venezia-Trieste Bortolo Mainardi, e l'amministratore delegato di Rfi Michele Mario Elia.

Un incontro che ha sancito il definitivo addio al costosissimo progetto litoraneo dell'alta velocità ferroviaria, voluto della Regione Veneto fin dal 2006, ma osteggiato da tutto il territorio.

«Dopo anni di soldi buttati, e si parla di oltre 10 milioni di euro già spesi - commenta il sindaco di San Donà Andrea Cereser -, si è finalmente optato per il progetto meno costoso di ammodernamento della linea storica che sicuramente dovrebbe risolvere il problema dei trasporti ferroviari veloci per almeno alcune decine di anni.

Comunque, in questo momento il problema più urgente è la definitiva soluzione della metropolitana superficie».

Bisogna ricordare, a questo proposito, che per il progetto di ammodernamento in funzione alta velocità della Venezia-Trieste il ministro Lupi ha proposto di investire 1,8 miliardi di euro. «Dopo anni di interminabili discussioni - commenta il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello - si è finalmente abbandonato un progetto che nessuno voleva accogliendo le istanze del territorio. Ora però è necessario valutare il nuovo progetto, tempi e modalità di attuazione».

Sulla stessa lunghezza d'onda Silvia Conte e Simonetta Rubinato, prime cittadine di Quarto d'Altino e Roncade: «Apprendiamo con sollievo che le nostre richieste sono state finalmente accolte. Governo e Regione si sono orientati sull’ipotesi di ammodernamento della linea ferroviaria, come chiedevamo dal 2011.

Meglio tardi che mai - osservano le due prime cittadine -. Non si può continuare con la logica delle grandi opere e gettare denaro pubblico per progetti costosi e calati sulle teste delle comunità locali. In ogni caso confidiamo che ci venga fornita la documentazione in merito al Progetto per capirne meglio costi e benefici, anche per chiarire se servirà per lo spostamento delle merci o delle persone».

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia - 27.03-2014)

 



 
TAV_SODDISFAZIONE_SINDACI_PER_FINAZIAMENTO_E_SCELTA_FATTA_.pdf

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LA_REGIONE_NIENTE_SOLDI_PER_LA_TAV_INCOGNITA_FINANZIAMENTI_.pdf

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