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29/04/2014 - Comune e Territorio

ULSS 10 SEMPRE NEL MIRINO... INDAGATI BEN 2O MEDICI DI BASE!

Ospedale Unico, Posti letto di Cinto, la Guardia di Finanza... cos'altro ancora?

29 Aprile 2014


 

"INSANA" SANITA'...

Adesso non ci mancava che la Guardia di Finanza

per le visite "fasulle" dei Medici di Base...

 

Sempre più di frequente e spesso, la Sanità del Veneto Orientale fa parlare di se per accese polemiche, più o meno strumentali, dallo sfondo politico / economico che  non risaltano certo l'organizzazione interna dell'ULSS 10 e tantomeno rafforzano la fiducia dei cittadini o il loro avvicinamento ad un servizio sociale che dovrebbe avere come priorità la persona e la sua salute, ma sembra che invece gli interessi siano altri...

Dopo il tormentone ancora in corso dell'Ospedale Unico, dopo le polemiche sulla utilità migliorativa delle nuove Schede Sanitarie, dopo che comunque i tempi di attesa per visite e prenotazioni varie non sembrano avere avuto significativi miglioramenti, adesso arriva anche la "tegola" dei Medici di Base, che pure loro vogliono "banchettare"...

La Guardia di Finanza sta indagando su una ventina di casi dove il cosiddetto Medico di famiglia, ultimo baluardo a difesa di un rapporto più "umano" con e verso il paziente, che ricordiamolo, in questo rapporto rappresenta il soggetto debole da tutelare, e non da lucrarci sopra, cosa assai ardua di questi tempi, dove la Sanità ragiona sempre più come una Finanziaria, e le enormi quantità di denaro pubblico che si movimentano, di certo non aiutano, e nemmeno sembrano siano controllabili...

Mi fermo qui, è inutile che vi riporti l'infinita lista di ruberie pubblicate a livello nazionale, o le inchieste sull'argomento, basta andare sull'archivio on line di Report per capire, che qui "l'ammalato cronico" e inguaribile non è quello che va in Ospedale, sono quelli fuori, quelli che ci stanno attorno, quelli che ti sorridono sempre e che ti dicono che andrà tutto bene... Sì, ma per loro!

E non possiamo nemmeno auguragli un piccolo "infartino", altrimenti si fa peccato, abbiamo appena beatificato 2 Papi, dobbiamo essere buoni, e allora teniamoci i papponi, sperando però che qualcuno "veda e provveda"...

G.B.

PS.

In questo contesto dove il caso dei Posti letto di Cinto fa pensare a strani e pericolosi giochi, come da me ironizzato (clicca qui), ma ora più seriamente ipotizzato anche dal Commissario Manno nell'odierno Comunicato stampa (clicca qui), ci mettiamo pure il Sondaggio conoscitivo sulla Sanità nel Veneto Orientale, dal titolo LA SALUTE E' UN DIRITTO FONDAMENTALE, che il Comune di Portogruaro sta preparando, e che lascia perplesso il Consigliere Luciano Gradini (clicca qui), possiamo toccare quasi con mano, anzi sentire il polso della situazione (trattandosi di salute!), e se i battiti sono regolari... 

Poi c'è anche la replica di Bramezza a Bellotto, riguardante il reparto Ostetricia e Ginecologia, esternata dall'Assessore in una Lettera aperta che aveva mandato a questo Sito, e io prontamente avevo pubblicato, i Giornali sono arrivati dopo...

 


Visite a domicilio mai avvenute
indagine su venti Medici di base

 

La Finanza porta alla luce una truffa allo Stato

di oltre cinquantamila euro. L’Asl 10 è estranea.

Coinvolti camici bianchi di San Donà di Piave,

Portogruaro e di altri Comuni del Veneto Orientale

 

di Giovanni Cagnassi

Finte visite domiciliari programmate, indagine della Guardia di Finanza su una ventina di medici di base del territorio dell'Asl 10, per truffa ai danni dello Stato. Alcuni avrebbero già ricevuto l’avviso di garanzia.

Si sarebbero intascati (in totale) più di 50 mila euro per visite a casa dei pazienti in realtà mai eseguite, oppure svolte semplicemente al telefono. Loro tranquillamente in ambulatorio e i pazienti a casa che venivano sentiti al telefono o non sentiti proprio.

Un'indagine che è iniziata alcuni anni fa a opera della guardia di Finanza sandonatese che ha effettuato in tutto il territorio di competenza dell’Asl 10 una serie di controlli incrociati assieme ad altri colleghi. Le visite domiciliari programmate consentono ai medici di andare direttamente a casa di pazienti che hanno ottenuto questo beneficio per motivi legati a salute, età, problemi di deambulazione e altre condizioni di disagio.

I pazienti sono selezionati da un'apposita commissione dell'azienda sanitaria. I medici che aderiscono a questo programma, possono svolgere le visite domiciliari, appunto programmandole, e per le stesse vengono pagati, circa 25 euro in più rispetto al loro stipendio.

Alcuni medici arrivavano a svolgere fino a 70 visite al mese.

Poiché non vi sono registri e controlli particolari, secondo quanto emerso dalle indagini, non era difficile fino a poco tempo fa eseguire le visite e firmare le ricette senza in realtà recarsi a casa dei pazienti che magari erano sentiti semplicemente al telefono.

Oppure, secondo un altro versante delle indagini, le visite non venivano proprio svolte, ma segnate comunque ai fini del pagamento. Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno iniziato da tempo i controlli certosini, incrociando dati, ricette, collegamenti.

Hanno rilevato diverse incongruenze e scoperto che alcuni medici, ora indagati, quelle visite non le avevano effettuate materialmente. Non era possibile, ad esempio se un paziente si trovava in ospedale ricoverato in quel momento in cui la visita era segnata.

Si cercano anche altri particolari, come ad esempio visite compiute quando il paziente risultava in realtà già deceduto. Le indagini sono in via di conclusione e i medici interessati sarebbero una ventina tra San Donà, Portogruaro e il litorale, ovvero tutta l'area di competenza dell'Asl 10.

L’azienda sanitaria del Veneto Orientale risulta invece totalmente estranea all’indagine. Per i medici di base l'accusa è dunque molto pesante: truffa ai danni dello Stato e adesso dovranno tutelarsi con un legale di fiducia.

 

(Fonte: La Nuova Venezia)

 


 

Bramezza: «Ostetricia non verrà chiusa»

Il Direttore dell'Azienda sanitaria rassicura le donne:

non dovrete andare in Friuli

PORTOGRUARO Ostetricia non chiude, parola del direttore generale dell'Asl 10 Carlo Bramezza. Sembrano esserci le condizioni di una nuova, rovente polemica sulla sanità del Portogruarese. Infatti il fronte caldo si sposta dal tema dell'ospedale unico a quello del reparto nascite.

Carlo Bramezza infatti ha risposto a muso duro all'assessore portogruarese Paolo Bellotto, che pubblicamente, attraverso il web, ha espresso i timori per forti ripercussioni per il reparto di Ostetricia e Ginecologia. Carlo Bramezza ha voluto prendere posizione, per ribadire un concetto già espresso in altre occasioni.

«Non capisco perché un rappresentante della pubblica amministrazione, come l'assessore Bellotto, si lasci andare a simili discorsi. Non capisco perché debba diffondere informazioni alla cittadinanza senza accertarne la veridicità, riferisce Bramezza, io non ho mai programmato di chiudere il reparto di Ostetricia di Portogruaro. Così come sono certo che non si può fare del male a chi lavora in quel reparto con grande professionalità, alimentando inoltre allarmismo e diffidenza tra la popolazione. Qualora si ripresentino situazioni o dubbi analoghi, invito l'assessore Paolo Bellotto e tutti gli amministratori dei comuni che afferiscono a questa Asl a contattarmi e a chiedermi chiarimenti. Io sono sempre a disposizione di tutti e non esiterò a rispondere con chiarezza e trasparenza massima».

Paolo Bellotto esprime soddisfazione per la reazione di Bramezza.

 «Il comunicato dell'Asl 10 dimostra che con la mia esternazione, datata 23 aprile scorso, ho colpito nel segno. Sono moto soddisfatto di quel che dice Bramezza. Il mio obiettivo, infatti, era di alimentare un dibattito costruttivo, per fare giustamente chiarezza».

Paolo Bellotto lancia poi un affondo contro la Regione. «Nelle nuove schede ospedaliere c'è scritto che il punto nascite a Portogruaro chiuderà. Le dichiarazioni di Bramezza mi tranquillizzano», continua, «ma le voci che arrivano sono preoccupanti».

Nella sua lettera aperta, che si può ancora leggere sul profilo facebook dell'assessore, lo stesso Bellotto ha raccontato la recente esperienza vissuta nel reparto portogruarese grazie alla nascita della secondogenita. Nella lettera l’assessore faceva sue, le voci sulla chiusura di Ostetricia che avrebbero spinto molte donne ad andare in Friuli a partorire.

Rosario Padovano

 

(Fonte: La Nuova Venezia)

 


                                                          

 COMUNE DI CINTO CAOMAGGIORE

 

 COMUNICATO STAMPA DEL 29 .04.2014

 

Mi è stato riferito che il direttivo della Conferenza dei Sindaci ha dato mandato al Presidente di verificare la disponibilità da parte dei sindaci interessati a rinunciare ai posti per recuperarne 50 mancanti, dato che Gruaro e Jesolo hanno già manifestato la volontà di rinuncia.

Spero che non si stia giocando a palla avvelenata perchè il rischio sarebbe estremamente pericoloso con il possibile blocco di tutto il nuovo procedimento di riassegnazione, ma che il direttivo, a prescindere dalle eventuali e sperate rinunce, con i giusti riequilibri, in un’ottica di contemperamento degli interessi contrapposti, nell’ ambito dei numeri di posti disponibili peraltro aumentati dalla Regione, presenti nella prossima riunione della conferenza, una proposta concreta di riconferma dei 90 posti per Cinto Caomaggiore secondo la programmazione 2011 2015, già decretata dalla Regione.

Quest’ultimo atto rafforza infatti, nell’eventuale sede giurisdizionale, la posizione dell’ente  rispetto a quella di altri comuni che hanno beneficiato di una decisione basata su una erronea valutazione e adottata senza il rispetto delle procedure previste dal regolamento della conferenza dei sindaci.

Il comune di Cinto Caomaggiore ancora una volta, nell’odierno incontro, ha manifestato alle società interessate la ferma volontà di perseguire il pubblico interesse, mediante il mantenimento di 90 posti e la realizzazione dell’opera.

Per questo è stata illustrata la possibilità di attivare a brevissimo termine iniziative amministrative diverse da quelle in essere, nel rispetto delle procedure di pubblica evidenza. L’interesse della comunità cintese non può soggiacere agli interessi economici di privati.

 

                                                        Il Commissario straordinario

                                                             f.to Natalino Manno

 

 



 
ULSS_10_INDAGATI_MEDICI_DI_BASE_E_LE_POLEMICHE_SU_OSTETRICIA_.pdf

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CS_COMMISSARIO_MANNO_SU_POSTI_LETTO_CASA_RIPOSO_DI_CINTO_.pdf

CS_COMMISSARIO_MANNO_SU_POSTI_LETTO_CASA_RIPOSO_DI_CINTO_.pdf (24 KB)

CONSIGLIERE_GRADINI_ESPRIME_DUBBI_SU_SONDAGGIO_SANITA_.pdf

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