18 Giugno 2014
LA CRISI:
TELEPORDENONE IN DIFFICOLTA' ECONOMICA
La Crisi economica è arrivata anche negli Studi di Telepordenone, lunedì 16 giugno, il Tg delle 19,10 non è andato in onda e nemmeno le edizioni regionali da Udine e dal Veneto (Portogruaro), e ieri sera, martedì 17 giugno, è andato in onda in forma ridotta e senza servizi esterni, leggendo solo notizie di agenzia, e per stasera non si sa…
Avevo visto lunedì sera il giornalista di TPN Rosario Padovano gironzolare in bicicletta in Piazza della Repubblica a Portogruaro durante il Consiglio Comunale “all'aperto”, e subito mi era sembrata strana la sua presenza, in quanto in orario di telegiornale, e ora sappiamo il perché, la sede di Pordenone era in SCIOPERO, pertanto nessun collegamento…
Però di questo il direttore Gigi Di Meo non ha parlato nella sua “spiegazione” (vedi video), ma ha ricondotto le motivazioni a non meglio identificati motivi tecnici, ne tantomeno che non andavano poi a seguire le due edizioni regionali, facendo inutilmente attendere , come il sottoscritto, i telespettatori di quei territori, e ha mandato invece in onda le repliche dell’edizione ridotta…
Di Meo ha parlato di trasparenza dell’informazione, ebbene, non mi sembra sia stato molto chiaro, e queste erano “notizie” da dare !!
Nei due articoli di stampa locale, nel Gazzettino di Pordenone si riportano le cose quasi come stanno (clicca qui), mentre nel Messaggero Veneto (edizione Pordenone - clicca qui), l’articolo, non firmato, è assai impreciso e lacunoso, parlando addirittura di trasmissioni riprese regolarmente!
A noi telespettatori non ci resta che attendere gli sviluppi di questa agitazione sindacale dei Dipendenti di Telepordenone, e cosa deciderà di fare il suo presidente Cav. Mario Ruoso, in difficoltà nei pagamenti in seguito alla diminuzioni degli introiti pubblicitari, come riportato nella stampa, ma anche di quelli politici, aggiungo io, che con le loro trasmissioni di propaganda a pagamento, contribuivano non poco al bilancio di TPN, e che dopo i scandali giudiziari friulani e nazionali, hanno avuto un brusco stop…
Speriamo che il cavalier Mario Ruoso riesca a superare questo momento di difficoltà finanziaria, anche per motivi occupazionali e di famiglie che si troverebbero in difficoltà, certo che se avesse un palinsesto diverso, più ampio, e non solo incentrato tutto sul Telegiornale e nella figura del suo Direttore, forse, dico forse, le difficoltà sarebbero minori, per dirla più chiaramente, Telepordenone non ha saputo rinnovarsi, la sua formula è sempre la stessa, ed è Di Meo dipendente, con tutti i pro e contro…
G.B.
AGGIORNAMENTO DI GIOVEDI' 19 GIUGNO 2014
Tpn torna in onda,
resta aperta la vertenza orari
PORDENONE - (lz) Torna in onda regolarmente il tg di Telepordenone, dopo un giorno di sospensione e uno a ranghi ridotti in seguito alla protesta del personale. Ieri l'azienda ha provveduto a effettuare una seconda tranche di bonifici ai lavoratori che ancora attendevano lo stipendio di maggio, dopo una serie di altri ritardi nei mesi precedenti. Resta invece ancora aperta la vertenza sulla riduzione dell'orario di lavoro del personale, seconda motivazione alla base della protesta, sulla quale nei prossimi giorni dovrebbe svolgersi un incontro fra l'azienda, di proprietà di Mario Ruoso, e le rappresentanze sindacali.
L’editore, però, su quel fronte era stato chiarissimo: c’è la necessità di ridurre gli orari per far lavorare tutti. «Altrimenti - aveva detto l’altro giorno - sarò costretto per la prima volta a licenziare».
La protesta, la prima nella storia della rete, era iniziata lunedì con l'improvviso blackout informativo: al posto del notiziario era infatti andato in onda un documentario sulla Grande guerra. Martedì, invece, era riapparso in video il direttore della rete Gigi Di Meo, ma con un notiziario in forma ridotta e privo di contributi video, giustificando l'assenza del giorno prima con «motivi tecnici».
(Fonte: Gazzettino di Pordenone)
Tpn, primo sciopero e proteste
Stipendi in ritardo e orario ridotto. Ruoso:
«Mai licenziato, ma ora è difficile»
Lunedì il Tg non è andato in onda,
ieri trasmissione senza servizi esterni
PORDENONE
Nessun guasto tecnico dietro il primo «black-out» nella storia del telegiornale di TelePordenone. Il documentario sulla Grande guerra andato in onda lunedì sera alle 19 al posto del tg, senza alcuna spiegazione, è stato la conseguenza del primo sciopero del personale nella storia della rete. Alla base della protesta c'è - come in molte altre vicende aziendali di questo e altri settori - la difficoltà nella corresponsione puntuale degli stipendi e la prospettiva di una riduzione dell'orario di lavoro. Nella giornata di ieri, poi, si sono rincorse voci contrastanti sull'evoluzione della trattativa e sulla possibilità che il notiziario andasse in onda, dopo che l'azienda aveva provveduto a disporre i bonifici ad almeno una parte del personale in attesa. Alla fine, alle 19.10, il direttore dell’emittente, Gigi Di Meo è apparso in video: «Prima di tutto - ha spiegato - ci vogliamo scusare per la non proposta del tg ieri: motivi tecnici ci hanno impedito di essere come sempre nelle vostre case. Nel momento negativo, c'è stato un elemento positivo che ci ha dato ancora più forza: il fatto che non sia potuto andare in onda il momento informativo ha fatto sì che centinaia di persone ci abbiano chiamato per chiedere spiegazioni. Può capitare, capita anche qui da noi». Il telegiornale è andato tuttavia in onda in edizione ridotta, con soli comunicati stampa e lanci di agenzia e senza servizi. Nessun comunicato ufficiale da parte dei lavoratori. A far saltare all'ultimo minuto il notiziario di lunedì sarebbero stati da un lato il ritardo di alcuni giorni, non il primo, nel pagamento degli stipendi e, dall'altro, la prospettiva di una riduzione dell'orario di lavoro a fronte di un taglio proporzionalmente superiore dei compensi. Con il rischio, secondo alcuni, che a un provvedimento di questo tipo faccia poi seguito il ricorso a straordinari e doppi turni. «Il problema del pagamento degli stipendi è già stato risolto - assicurava nel pomeriggio di ieri l'editore del gruppo, Mario Ruoso - Quanto alla riduzione di orario, o si trova un accordo per lavorare meno e lavorare tutti, oppure qualcuno dovrà andare a casa. Il gruppo dà lavoro a un'ottantina di persone e in un momento come questo è necessario ridurre le spese. In 34 anni di tv non ho mai licenziato nessuno, ma il momento è delicato: molte altre televisioni chiudono, occorre capire le difficoltà e venirsi incontro». Lara Zani
(Fonte: Gazzettino di Pordenone)
Tensione a Tpn:
Salta un tg, poi la ripresa
Ruoso vuole l’orario ridotto
Trattativa in corso a Telepordenone, dove l’editore Mario Ruoso, visti i tempi difficili che si stanno vivendo a livello generale nel settore, ha deciso un cambio di strategia. «La pubblicità cala per tutti i media – ha dichiarato – in Friuli Venezia Giulia e in Veneto molte tv chiudono, mentre noi abbiamo acquisito due canali, il 39 e 43, unici nel Triveneto. Tuttavia bisogna capire che i tempi non sono più quelli di una volta e che per lavorare tutti bisogna lavorare meno. Così entro una decina di giorni cercherò di raggiungere l’accordo sulle 4 ore, altrimenti sarò costretto a ridurre il personale di alcune unità a Udine, Pordenone e in Veneto». A Pordenone la tensione aveva portato alcuni dipendenti, nella serata di lunedì scorso, a far saltare l’edizione serale del tg condotto da Gigi Di Meo, poi ripresa regolarmente ieri sera. Ciò a seguito «di un ritardo nei pagamenti di 4 o 5 giorni – ha precisato Ruoso – quando ci sono aziende che di norma tardano mesi. Io in 34 anni non ho mai licenziato nessuno e naturalmente ieri le somme erano tutte accreditate. Spiace che per un ritardo minimo dovuto a disguidi bancari si sia arrivati allo sciopero a Pordenone, mentre la trasmissione a Udine e Venezia è andata in onda. Ora, però, bisogna concludere la trattativa sulle 4 ore altrimenti, ripeto, dovrò prendere decisioni più radicali».
(Fonte: Messaggero Veneto)
|