SUICIDIO NEL PORTOGRUARESE: MUORE UNA GIOVANE MAMMA
Un allarme Sociale di cui si parla poco, e spesso si preferisce tacere...
3 Agosto 2014
PORTOGRUARO
IL SUICIDIO "SCOMODO"...
Quando parlarne e quando no
Quando muore una persona giovane è sempre un dramma, quando poi succede in maniera tragica e traumatica, lo è ancora di più, un dolore immenso per coloro che restano e che si chiedono il perché.
Quando è un incidente diventa più “capibile” e in qualche modo ci si rassegna, anche se il dolore rimane, e il tempo lo può solo lenire… Esiste però un’altro dramma, un vero e proprio allarme sociale di cui se ne parla poco a livello mediatico nazionale, ed è quello dei suicidi, si preferisce non vederli, ignorarli, spesso si dice per non creare emulazione, ma io penso piuttosto per incapacità di affrontare il problema, sia a livello politico e istituzionale, che scolastico e sociale…
Prendo spunto dal trafiletto apparso ieri sul Gazzettino (clicca qui), dove si è consumata una tragedia familiare, una giovane mamma si è tolta la vita lasciando 2 figli piccoli, che amava tantissimo e che forse pensava di non riuscire più ad accudire per colpe proprie, un peso e una paura che devono aver sconvolto la sua mente, fino a rendere insopportabile la vita stessa…
Non voglio entrare nei dettagli, in questo momento non sarebbe opportuno, i media locali, stampa e televisioni, ne hanno parlato abbondantemente a suo tempo, anche in maniera contrastante tra loro, e adesso hanno scelto il silenzio, almeno in parte, nessun nome e nessuna iniziale, probabilmente per tutelare i minori, ma anche se stessi...
Quello che mi domando è se sia giusto, dopo averne tanto parlato, fare finta che non sia successo niente, così non si riuscirà mai a capire dove si è sbagliato, e soprattutto come poteva essere aiutata questa giovane mamma, visto la scelta terribile che ha fatto, sicuramente qualcosa attorno a lei non ha funzionato, forse chi doveva vedere non ha visto, forse ormai stiamo diventando tutti “ciechi”, erano inevitabili e prevedibili le critiche "social", ma torniamo alla domanda di prima,:perche?
Stasera ci sarà il Rosario e domani i funerali, due giorni tristissimi che fan piangere il cuore. Condoglianze ai Familiari tutti.
Gli esperti dicono che i Suicidi sono la seconda causa di morte tra i i giovani e la terza tra gli adolescenti, ma ci sono anche quelli degli adulti, e le motivazioni che spingono a questo sono molteplici e diversissime, sotto vi ho messo tre video che trattano l’argomento, a Rimini in ottobre si sarà un Convegno di due giorni e si parlerà anche dello studio dell’OMS sulle cause dei suicidi tra adolescenti, poi c’è la spiegazione dello Psichiatra, per me abbastanza discutibile, e infine il parere dello Psicologo.
G.B.
Madre si toglie la vita a 37 anni
PORTOGRUARO - Hanno provato per oltre mezz'ora a rianamarla, ma per una mamma 37enne del Portogruarese non c'è stato niente da fare. La donna, madre di due figli, si è tolta la vita nel suo appartamento ieri nel tardo pomeriggio. Una vita difficile per la 37enne, che aveva avuto qualche problema con la giustizia. Ora si spendeva tra il lavoro, presso un ente pubblico, e i figli. (m.cor.)
(Fonte: Gazzettino di Venezia - 02.08.2014)
Convegno Adolescenza: "Supereroi Fragili" a Rimini il 24 e 25 Ottobre 2015
Presentazione del Convegno "Supereroi Fragili: Adolescenti a scuola tra vecchi e nuovi disagi, 24 e 25 ottobre 2014" - Palacongressi di Rimini - Direzione scientifica: Prof. Dario Ianes intervistato dal dott. Michele Facci del Centro Studi Erickson.
Il disagio in adolescenza: l'età preadolescenziale e adolescenziale rappresenta una fase particolarmente delicata dello sviluppo, essendo caratterizzata da rapide trasformazioni sul piano fisico, psicologico e relazionale. In tale periodo, famiglia, scuola, gruppo dei pari, società, media, tecnologie e social network possono influenzare in modo importante la vita del ragazzo.
Durante il Convegno si approfondiranno le difficoltà e il disagio in adolescenza, soffermandosi sulle possibili cause e sulle conseguenti reazioni e condotte comportamentali, sia "internalizzate", riferite agli adolescenti in prima persona, sia "esternalizzate", ossia quelle che preoccupano da vicino familiari e insegnanti. Tra le prime rientrano ad esempio i disturbi alimentari, la depressione, i disturbi d'ansia, le condotte autolesionistiche e le dipendenze, mentre le seconde si riferiscono a tutti quei comportamenti che turbano gli equilibri familiari, scolastici e sociali e che costituiscono dei campanelli d'allarme per chi li osserva, pur non implicando necessariamente nell'adolescente la consapevolezza di una sofferenza.
Si forniranno inoltre indicazioni e suggerimenti operativi, con l'intento di stimolare una visione critica dei vari fenomeni, dei possibili interventi, senza trascurare l'importanza di una prevenzione corretta e tempestiva.
Il Convegno è strutturato in 2 sessioni plenarie e 14 workshop di approfondimento per un totale di 15 ore di formazione. L'opportunità di partecipare a più workshop permetterà ad ogni iscritto di costruire un percorso personalizzato in base alla propria professione, ai singoli interessi e agli specifici bisogni formativi.
Guarire dalla depressione: parla lo Psichiatra Riccardo Simoni
Guarire dalla depressione oggi è possibile lo Psichiatra Riccardo Simoni ci illustra le ultime scoperte e i nuovi metodi di cura, una testimonianza importante da non perdere del noto psichiatra di Firenze.
PS: Molte le mie perplessità su questo video... "SCIENTIFICO" ?
Appuntamento con lo psicologo: conoscere la depressione per combatterla
Il disturbo della depressione colpisce nel mondo 121 milioni di persone, con un'influenza negativa sul lavoro e sulle relazioni e con un costo sociale importante.
Ogni anno sono 850.000 le morti causate a vario titolo da questa terribile patologia dell'umore.
La materia è vasta e piena di sfumature. In questa puntata, ne iniziamo a parlare con il Prof. Alessandro Meluzzi, psichiatra, concentrandoci in particolare sulla depressione legata a una delusione amorosa, in particolare all'abbandono del partner.
Come conclusione, il Prof. Meluzzi segnala tre spunti di riflessione, per non cadere in depressione di fronte a un problema di abbandono:
1) coltivare e favorire una difesa e una struttura psicologica, la cosiddetta "resilienza", dal latino, che significa "recuperare la forma di prima".
E' una caratteristica per esempio, dell'acciaio che sottoposto a una torsione poi recupera la dimensione di prima. La resilienza non è solo una funzione della resistenza, ma è anche una funzione della capacità di fare una buona manutenzione delle proprie emozioni, di quella capacità fondata sullo sviluppo di una buona reazione di attaccamento.
Sulla salute dei legami di attaccamento si sviluppa tutta la base della salute psichica.
Il consiglio è quindi quello di una sana capacità di sviluppare delle relazioni con gli altri, basate su un attaccamento sicuro e su un attaccamento che ha una buona manutenzione delle funzioni emotive.
2) Sviluppare delle relazioni ampie, tante, abbondanti. Una persona sola è più vulnerabile rispetto a chi ha un legame comunitario più allargato. Quindi, è una salute che non dipende solo dalla salute delle persone, ma anche dalla salute delle comunità, dei luoghi, dei gruppi. E questo ha a che vedere con quella interfaccia tra salute individuale e salute comunitaria che è fondamentale per la vita.
Coltivare i rapporti con gli altri. Cercare di rigenerarsi.
3) Avere una vita attiva e creativa, perché usciamo dallo stress di inibizione dell'azione, che la depressione rimarca, attraverso due grandi vie: l'azione e l'immaginazione.
L'azione che ci fa fare le cose, e l'immaginazione che ci fa creare e pensare. Attraverso questa doppia ricerca noi ricostruiamo un mondo degno di essere vissuto e questa libertà creatrice dell'uomo è una caratteristica per eccellenza della vita dell'uomo, per cui noi rimpariamo ad essere felici dopo aver sperimentato anche il dolore, la perdita e la separazione.