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25/09/2014 - La Politica

CASO MOSE: DEMENZA IN ARRIVO ! LE DIFESE AL LAVORO "MEDICO"

Liberta': Oggi si decide su Chisso, Galan incontra La Russa, e Mazzacurati...

25 Settembre 2014


SCADALO MOSE:

 ARRIVA LA DEMENZA SENILE !

 

Non ci mancava che questa, il "grande vecchio" e accusatore dei politici della grade truffa, è diventato un demente, per dirla in maniera scioccante, speriamo non lo diventino anche coloro che devono giudicare...

In tanti si chiedono come mai un "teste chiave" qual'è Giovanni Mazzacurati sia stato lasciato libero di lasciare l'Italia, non ridete, lo so che la risposta viene spontanea, ma per evitare pericolosi salti sulle sedie, evito...

Intanto l'ex ministro della difesa e onorevole Ignazio La Russa, è andato nel Carcere di Opera, a trovare Giancarlo Galan e Maurizio Corona (?!), bene, adesso siamo tutti più tranquilli, ha fatto la sua "opera" buona!

MA CHI BEN OPERA NON FINISCE "IN OPERA"... O NO?

Oggi si decide sulla scarcerazione di Renato Chisso, è malato di cuore, questo lo sappiamo e lo abbiamo visto, ma lo è di più questa nostra ITALIA,  in continuo costante pericolo  di "COLPO AL CUORE DI STATO", dovuta all'emorragia della corruzione politica nazionale, mortalmente dilagante e che non si riesce a tamponare, e tantomeno curare,  lasciando i cittadini in braghe di tela, sempre quando sopravvivono...

 

G.B.

 

AGGIORNAMENTO DEL 26.09.2014 

La Cassazione ha respinto la richiesta

di scarcerazione di Renato Chisso

(1 clicca qui) - (2 clicca qui)

 


 

La Cassazione decide sul ricorso

di Renato Chisso

L’ex governatore Giancarlo Galan

 chiede il confronto con Mazzacurati.

Nel carcere di Opera la visita di La Russa

 

Giornate di ricorsi e visite per i due detenuti politici dell’inchiesta Tangenti Mose: il deputato e ex governatore del Veneto Giancarlo Galan e l’ex assessore Renato Chisso.

Ieri, il deputato di Forza Italia Ignazio La Russa ha visitato al carcere di Opera Giancarlo Galan e il fotografo Fabrizio Corona. «Entrambi», commenta il parlamentare, «hanno espresso apprezzamento per il modo in cui la struttura carceraria di Opera si rapporta con i detenutI.

Ho promesso che sarei tornato un'altra volta per parlare delle vicende giudiziarie, ma osservo che Galan ancora non è stato interrogato dal pm: è nell'ala di massima sicurezza, mi ha mostrato la vista sulla tangenziale...».

Intanto, i legali dell’ex ministro - gli avvocati Ghedini e Franchini - hanno fatto istanza di incidente probatorio: chiedono che il maggiore accusatore Giovanni Mazzacurati venga sentito in contraddittorio tra le parti. L’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova si trova da mesi in California e per il suo legale le sue condizioni di salute non gli permettono di tornare in Italia, né di sopportare lunghi interrogatori.

Sulla richiesta della difesa Galan si dovrà esprimere la Procura (che ha già annunciato parere favorevole) e dovrà decidere il gip Scaramuzza, entro la prossima settimana.

Oggi, intanto, i giudici di Cassazione affronteranno il ricorso presentato dall’avvocato Forza per impugnare la custodia cautelare di Renato Chisso, già confermata anche dal Tribunale del Riesame. Il giudizio della Cassazione è, comunque, sulla legittimità degli atti, non entra nel merito delle accuse. Domenica 28 settembre, invece, Chisso sarà visitato nella sua cella del carcere di Pisa dai tre periti medici della giudice per le indagini rpeliminari Roberta Marchiori, chiamata ad esprimersi sull’istanza di scarcerazione per motivi di salute presentata da Chisso.

Per i consulenti della difesa, l’ex assessore è a grave rischio infarto, per i consulenti della Procura le sue condizioni sono compatibili con il carcere. L’ultima parola al medico legale Silvia Tambuscio, al cardiologo Paolo Jus e allo psichiatra forense Davide Roncali. (r.d.r.)

 

(Fonte: la Nuova Venezia)

 


Chisso e il suo Segretario
davanti alla Cassazione

 per tornare in libertà

 

di Maurizio Dianese

Lo scandalo del Mose approda in Corte di Cassazione. I primi due imputati che chiedono l’intervento della Suprema Corte sono Renato Chisso ed Enzo Casarin. Entrambi sono stati arrestati il 4 giugno. Il ricorso alla Cassazione è contro la decisione del Tribunale del riesame di Venezia che, per entrambi, ha confermato il carcere.

Che cosa dicono gli avvocati

Antonio Forza, per Chisso, e Carmela Parziale, per Casarin?

Che non ci sono motivi validi per tenerli in carcere, prima di tutto, dal momento che Chisso ha dato le dimissioni da assessore alle Infrastrutture e Casarin dall’incarico di segretario di Chisso. Insomma per entrambi non c’è possibilità di reiterazione del reato se, invece del carcere, vengono messi agli arresti domiciliari.

Per Casarin l’avvocato Parziale batte sul tasto della genericità dell’accusa, che non indica date e luoghi esatti delle mazzette: «Dalla lettura degli atti - scrive - non emerge dove, quando e soprattutto da chi Casarin avrebbe preso in consegna i soldi».

E veniamo a Renato Chisso. L’avvocato Forza ha preparato una memoria di 100 pagine per cercare di smontare l’accusa. «Nel loro insieme e nella stragrande maggioranza si tratta di imputazioni, per così dire, liquide, generiche, sovrapposte o sovrapponibili, spalmate senza data in un arco temporale di più di quindici anni. Tutto è incerto e vago», scrive il difensore. Prendiamo i pagamenti per aver agevolato i project financing. Il legale ricorda che il solo progetto portato a compimento, quello della Pedemontana Veneta, è stato assegnato alla Sis, che aveva vinto in Consiglio di Stato il ricorso contro l’aggiudicazione. Ebbene, secondo il Tribunale del riesame, Chisso e Galan avrebbero fatto vincere ditte amiche e solo una sentenza del Consiglio di stato avrebbe poi provveduto a far vincere i concorrenti. «Come è stato documentato dalla difesa, l’aggiudicazione alla Pedemontana Veneta S.p.A., originariamente, era avvenuta il 4 dicembre 2007, l’aggiudicazione definitiva all’Ati Sis, a seguito della decisione del Consiglio di Stato, era avvenuta il 30 giugno 2009». Ebbene, le mazzette sarebbero state incassate da Chisso nel dicembre 2010 e nel 2011. «Che senso avrebbe avuto “finanziare” l’Assessore Chisso a posteriori e, soprattutto, per la mancata aggiudicazione?», si chiede l’avvocato, secondo il qual «questo processo è ricco di fatti corruttivi con dazioni "a scoppio ritardato".

Oggi la pronuncia della Cassazione.

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 


SCANDALO MOSE

«Mazzacurati non ricorda più nulla»

 

La rivelazione dopo la richiesta

di incidente probatorio

presentata dai difensori di Galan

Il grande accusatore dei politici

è affetto da demenza senile.

Il suo legale: inutile interrogarlo

 

di Giuseppe Pietrobelli

Giovanni Mazzacurati, il "grande vecchio" del Mose, l’indagato che ha riempito centinaia di pagine di verbali accusando (e autoaccusandosi) di aver pagato mezzo mondo con i soldi del Consorzio Venezia Nuova, non ricorda quasi più nulla. Se dovesse essere interrogato nuovamente, anche a breve, non riuscirebbe a rammentare dettagli, circostanze, nomi, cifre. Al massimo potrebbe confermare di avere rilasciato dichiarazioni ai pm dal luglio 2013 in poi, dopo il suo arresto, ma non sarebbe in grado di ribadirle, nè di rispondere alle contestazioni dei difensori degli altri indagati nel corso di un interrogatorio incrociato. Viene così meno la possibilità di confutarne le scomode verità o di metterlo in contraddizione.

La notizia è trapelata ieri, dopo che gli avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini, difensori di Giancarlo Galan, avevano presentato al Tribunale di Venezia una istanza di incidente probatorio. Chiedevano di poter cristallizzare i verbali dell’ingegnere (che ha tra l’altro dichiarato che il governatore del Veneto riceveva un milione di euro all’anno dal Consorzio) visto il diffondersi di notizie preoccupanti sulle condizioni di salute di Mazzacurati, che si trova negli Stati Uniti.

A sorpresa è venuta, invece, la conferma che il grande accusatore dei politici veneziani e romani, dei generali della Finanza e dei magistrati alle Acque di Venezia, non è già più nelle condizioni di rispondere alle domande. Qualcosa era trapelato, ma in modo non così netto, quando era stato sentito a San Diego, in California, di fronte alla Corte Federale, a seguito dell’indagine del Tribunale dei ministri sull’ex ministro dell’ambiente Altero Matteoli, che è indagato a Venezia.

«Innanzitutto è impreciso sostenere che la Procura lagunare abbia autorizzato l’espatrio dell’ingegner Mazzacurati - dichiara l’avvocato difensore Giovanni Battista Muscari Tomaioli - Il mio assistito ha lasciato l’Italia attorno a Pasqua del 2014, ma era in libertà dall’agosto 2013. E quindi non doveva essergli concessa alcuna autorizzazione». Mentre era a San Diego, in Italia sono stati eseguiti una trentina di arresti. Nel frattempo le condizioni di Mazzacurati sono peggiorate, da un punto di vista psico-fisico.

Il suo avvocato aggiunge: «L’ingegnere ricorda di aver reso dichiarazioni veritiere ai magistrati, ma non che cosa ha detto». Una diagnosi non è ancora certa, ma potrebbe trattarsi di una forma di demenza senile che rende ormai inutile un incidente probatorio. «Se anche l’ingegnere venisse chiamato domani, non sarebbe in grado di sostenere un interrogatorio, perché gli verrebbero chiesti dettagli di cui non ricorda nulla».

La richiesta di incidente probatorio, quindi, è ormai tardiva e le speranze di chi spera di contestare la verità di Mazzacurati sono destinate al fallimento.

Casomai

si potrà discutere se i verbali sono utilizzabili ai fini di una sentenza.

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 



 
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CASSAZIONE_DECIDE_SU_CHISSO_E_LA_RUSSA_VISITA_GALAN_.pdf

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NO_DELLA_CASSAZIONE_PER_RICHIESTA_LIBERTA_DI_CHISSO_.pdf

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LA_SUPREMA_CORTE__RENATO_CHISSO_RESTA_IN_CARCERE_.pdf

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