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09/10/2014 - Comune e Territorio

SANITA': BERTONCELLO E CERESER CONTRO DG CARLO BRAMEZZA

Due "fulminanti" Comunicati che scaricano le responsabilita' all' ULSS 10

9 ottobre 2014


 

SINDACI IN "MOVIMENTO"...

Sono attualmente in corso strategie e azioni per tentare di salvare la credibilità della Conferenza Sindaci Sanità...

G.B.

 

 

AGGIORNAMENTO

Come prima reazione ai due Comunicati, mi giunge voce che il sindaco di San Stino Matteo Cappelletto, non avrebbe gradito e avrebbe fatto girare una mail dove annuncia che non parteciperà alle prossime Conferenze Sindaci Sanità...  Come dargli torto ?

PRECISAZIONE DEL SINDACO DI SAN STINO

Il sindaco Matteo Cappelletto mi conferma di non aver condiviso la richiesta di Dimissioni avanzata da Bertoncello nei riguardi di Bramezza, ma non ha mai pensato (né detto) di non partecipare alle prossime riunioni della Conferenza Sindaci Sanità, anche perchè ritiene opportuno e doveroso essere presente, un obbligo verso i cittadini che rappresenta.

Ringrazio il sindaco Cappelletto per l'importante precisazione, io avevo usato il condizionale proprio per le motivazione che mi ha riportato e che condivido totalmente.

 


COMUNE DI PORTOGRUARO

SANITÀ: COMUNICATO DEL SINDACO DI PORTOGRUARO – ANTONIO BERTONCELLO SANITÀ: COMUNICATO DEL SINDACO DI SAN DONÀ DI PIAVE – ANDREA CERESER


SANITÀ

COMUNICATO DEL SINDACO DI PORTOGRUARO, ANTONIO BERTONCELLO

«L’assemblea ha sancito le gravissime responsabilità e l’incapacità del Direttore Generale dell’ULSS 10 che durante tutto questo percorso non ha saputo e non ha voluto individuare le soluzioni, più idonee e possibili, per organizzare e riqualificare la sanità del Veneto Orientale. – non le manda a dire il Sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello – Ha voluto forzare i tempi verso l’ipotesi di un ospedale unico senza dare ai Sindaci alcuna certezza sulla fattibilità di questo progetto in relazione ai bisogni dei cittadini di tutta l’area.

Non ci ha detto, ad esempio, che rapporto ci sarà tra i servizi della ULSS 10 e quelli delle aziende sanitarie confinanti, anche fuori regione; oppure quale eventuale riqualificazione è prevista per le attuali strutture di San Donà, Portogruaro e Jesolo, quali servizi restano in loco e quali spazi verrebbero utilizzati per altri fini. Non ci è stato nemmeno risposto alla domanda più banale, cioè quale è il rapporto costi-benefici tra il modello su due poli e il polo unico, che equivale a dire se l’ospedale unico conviene davvero o meno.

Insomma, era evidente l’obiettivo di scaricare sui Comuni le gravi responsabilità sulla sanità che sono in capo alla Regione, ma il giochino non gli è riuscito. Come potremmo decidere con uno studio fatto con le mappe di Google? È vero non siamo qui a decidere di una gelateria e proprio per questo abbiamo bisogno di uno studio approfondito.

L’unica cosa che Bramezza deve fare ora è prendere atto del suo fallimento e rimettere nelle mani del Presidente Zaia il suo mandato. Ora la Regione Veneto ha davvero la possibilità di fare qualcosa per i cittadini di questo territorio. La Regione riveda subito le schede ospedaliere e pensi ad un modello organizzativo di rete su due poli, così come ha fatto in altre realtà del Veneto e che oggi sono la dimostrazione di una scelta efficace.

Di questa situazione – conclude il sindaco di Portogruaro – nessuno può dirsi, quindi, soddisfatto, anzi tutti siamo molto preoccupati. Ma se Bramezza crede di ricattare un intero territorio, paventando tagli e trasferimenti dei cittadini, si sbaglia di grosso. Cittadini e Istituzioni, insieme, il 19 ottobre alle ore 10.00 davanti all’ospedale di Portogruaro faranno sentire la loro voce».

 

SANITÀ

 COMUNICATO DEL SINDACO DI SAN DONÀ DI PIAVE, ANDREA CERESER

«È inaccettabile che il direttore generale minacci l’applicazione delle schede definendole “un bagno di sangue”, tentando di ricattare i sindaci – così il sindaco di San Donà Andrea Cereser, che ha convocato già per domani sera una conferenza dei capigruppo sull’argomento – Vuol dire che egli stesso riconosce che le proposte di riorganizzazione decise dalla Giunta Regionale, e cioè spaccare l’ospedale con chirurgia a Portogruaro e medicina a San Donà, non sono sostenibili e penalizzerebbero ulteriormente il territorio».

«La verità è che i sindaci sono stati chiamati a decidere in maniera responsabile ma, attualmente, sono privi di sufficienti e adeguate informazioni – aggiunge Cereser – proprio per il diniego dell’Azienda Sanitaria, confermato anche ieri, a fornire risposte a questioni poste in maniera unitaria».

«Spetta al direttore generale, a questo punto, trovare una via d’uscita – conclude Cereser – e se ritiene di non esserne capace, lasci il posto a qualcun altro».

 

(Fonte: Comune di Portogruaro)

 



 
PORTOGRUARO_COMUNICATI_SANITA_DI_BERTONCELLO_E_CERESER_.pdf

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STUDIO_SU_OSPEDALE_UNICO__CI_COSTERA_300_MILA_EURO_.pdf

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SANITA_NELLA_BUFERA__UN_BAGNO_DI_SANGUE_E_VIA_DOPPIONI_.pdf

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