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09/01/2015 - La Politica

SPARITA NORMA SALVA-BERLUSCONI MA NON LE POLEMICHE SU RENZI

E di Napolitano cosa vogliamo dire, e di Beppe Grillo che va da Briatore?

9 Gennaio 2015


 

Sempre la stessa politica...

MATTEO RENZI,

IL BERLUSCONI DUE PUNTO ZERO ?

 

Non sono certo questi qua che cambieranno l'Italia, mettiamoci pure il cuore in pace, che intanto loro si ri-mettono comodi nelle loro poltrone!

Il premier Matteo Renzi che sulla norma SALVA - BERLUSCONI prima dice di non saperne niente, e poi che  "la manina" che l'ha scritta è la sua, e su questo basta leggere l'illuminate articolo che vi ho riportato qui sotto...

Di Silvio Berlusconi, il SUPER - LAZZARONE, nel senso che continua a resuscitare benchè dato più volte per morto, è inutile che vi parli, per lui parlano i suoi avvocati, anzi no, una cosa voglio dirla, giusto per farvi capire che è sempre la stessa politica, Renzi ha fatto una grande battuta sul post-norma contestata, una delle sue, ha detto: Berlusconi candidabile? "Sarà possibile solo se vince a Strasburgo, ma secondo me non lo fanno nemmeno entrare alla Corte dei diritti umani"! Però lui politicamente ci tratta!!

Poi abbiamo Beppe Grillo che va in vacanza da Briatore, non certo roba per operai, non certo un bel esempio per essere credibili quando si parla a gente disperata che ha perso il lavoro, non certo un bel esempio per i suoi eroici parlamentari che continuano a versare metà del loro lauto stipendio a "fondo perduto"... e chi osa dire qualcosa, RAUS !

Infine Giorgio Napolitano, o se volete, Re Giorgio, re di che cosa non so, ma so che il "suo regno" da quando lui è sul trono, non è di certo migliorato, anzi, corruzione politica alla massima potenza, e lo abbiamo visto bene nelle  2 nostre città simbolo nel mondo, Venezia (Mose) e Roma (Mafia capitale), l'Italia dal dopoguerra in poi non è mai stata così disastrata... pertanto non vedo cosa ci sia da temere se lascia, che vada pure!

 

PS.

Il premier Matteo Renzi quando parla ostenta certezze, promette veri cambiamenti, stabilisce pure dei termini,  salvo poi disattendere tutto o in gran parte quanto pomposamente detto e annunciato, modificando e correggendo se stesso, credendo e pretendendo  pure di essere credibile, da qui l'epiteto di nuovo Berlusconi due punto zero, e sullo zero ci possiamo scherzare sopra, ma fare della satira oggi è molto pericoloso...

Due punto zero anche perchè Renzi è sempre on line con il mondo, lui sa usare la tecnologia meglio di qualsiasi altro politico, ma la usa soltanto, mentre Berlusconi non la sa usare ma la possiede! Ecco, se vogliamo questa è l'unica vera differenza, per adesso...

 

G.B.

 

 


 

IL CONFORMISTA

 

Pasticcio salva-Berlusconi
In un Paese normale
il Premier sarebbe già a casa

 

di Massimo Fini

In un Paese non dico serio, ma appena ‘normale’, il premier Matteo Renzi si sarebbe già dimesso. Il ‘pasticciaccio brutto’ emerso fra la notte di Natale e il post Capodanno supera infatti ogni immaginazione.

Riassumiamo i fatti. Nella notte di Natale, mentre gli italiani erano alle prese col classico cenone, e sapendo che l’indomani i giornali non sarebbero usciti, qualcuno ha inserito nel decreto legislativo sulla riforma fiscale un codicillo, il 19 bis, che recita: “Per i reati previsti dal presente decreto, la punibilità è comunque esclusa quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile”.

Formulazione che include, per depenalizzarlo, il reato di frode fiscale che è qualcosa di molto più grave della semplice evasione, ed è il reato per cui è stato condannato Silvio Berlusconi. Il 19 bis, votato dal Consiglio dei ministri in assenza di alcuni sottosegretari all’Economia, come Enrico Zanetti e Luigi Casero, sarebbe passato quatto quatto, attraversando i cenoni di Capodanno, se lo stesso Zanetti non avesse avuto la sorpresa di scoprirlo, a cose fatte, sul sito web del Governo e non avesse denunciato l’anomalia di equiparare l’evasione fiscale alla frode fiscale.

La questione è rimbalzata su alcuni giornali.

A questo punto c’è stato un fuggi fuggi generale, un indecoroso rimpallo fra ministri e fra lo stesso Renzi e il titolare del dicastero dell’Economia, Padoan, che asseriva di non saperne nulla. Il codicillo 19 bis era ‘un figlio di nessuno’. Finché Renzi, di fronte alla bufera, non ha deciso di assumersi la responsabilità del famigerato codicillo, l’ha stoppato rinviandone la discussione all’indomani delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. In seguito, spaventato dalle ulteriori polemiche, ha giurato e spergiurato che il nuovo decreto non riguarderà la frode fiscale. Vedremo.

Non si tratta qui di indagare se quella norma facesse parte di un patto segreto fra il premier e Berlusconi per rinsaldare la loro singolare partnership sancita, a quanto si dice, nel misterioso ‘patto del Nazareno’.

La questione è, se possibile, ancora più grave. Ed è di principio.

O Renzi era consapevole che il codicillo 19 bis era inserito nella legge delega e allora non si capisce (o si capisce fin troppo bene) perché l’abbia ritirato solo dopo che è arrivato a conoscenza dell’opinione pubblica.

O non ne sapeva nulla e allora vuol dire che firma provvedimenti di cui non conosce il contenuto. Un premier così non è un premier.

Comunque vadano le cose noi cittadini ci troveremo di fronte a questa situazione. Che il prossimo Capo dello Stato sarà eletto grazie alla convergenza di interessi di un premier, Matteo Renzi, che non è mai stato eletto da nessuno e di un pregiudicato, Silvio Berlusconi.

A meno che non si accetti la ragionevole richiesta di Matteo Salvini di andare a elezioni subito, per ripristinare un minimo di legalità costituzionale in questo Paese. La prassi ipotizzata da Renzi va quindi rovesciata: prima si va alle urne e poi, con un nuovo Parlamento, si procede all’elezione del Capo dello Stato (se Napolitano non ce la fa a reggere fino ad allora, sarà sostituito, come da Costituzione, dal presidente del Senato).

Nel frattempo è protervo, oltre che utile a deviare l’attenzione altrove, che Renzi, via twitter, minacci ‘punizioni esemplari’ per i vigili di Roma, o i netturbini di Napoli, che si sono dati alla macchia a Capodanno.

Visti gli esempi che vengono dalla nostra classe dirigente, in Italia per comportarsi in modo corretto non è sufficiente essere dei santi. Bisogna avere la vocazione dei martiri.

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia - 09.01.2015)

 


 



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