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01/05/2015 - Comune e Territorio

PORTOGRUARO TRA I COMUNI "PEGGIORI" PAGATORI IN VENETO...

Siamo al Terzo posto, un primato negativo, ma a tutto c'e' una spiegazione

1 Maggio 2015


 

Portogruaro paga in ritardo: PERCHE' ?

State pur certi che come prontamente il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, ha spiegato e giustificato, e direi anche interpretato, la posizione innegabilmente negativa del suo Comune come peggiore pagatore in Veneto, dicendo che le cose non sono come sembrano, anzi, rispetto a prima sono pure migliorati, aspettiamo di sentire quelle di casa nostra...

Non voglio essere io spiegarvi, o tentare di barcamenarmi nei meandri politici e burocratici di cui un Comune come il nostro deve quotidianamente sottoporsi, lo farà sicuramente il sindaco Antonio Bertoncello, o l'assessore alle Attività produttive Paolo Bellotto, a loro spiegarci se si "aiutano" così le PMI del Territorio o chi ha bisogno di lavorare...

Certo che fa specie apprendere questo dato su Portogruaro, diramato dallo studio della CGIA di Mestre, tra l'altro diretta da Giuseppe Bortolussi che ha le sue radici nel portogruarese, forse qualche Candidato sindaco potrà dirci come la pensa...

A completamento, e visto che il tema trattato è il RITARDO dei pagamenti, forse abbiamo anche un 11 Candidato sindaco "ritardatario", che da sempre avevo ipotizzato come possibile!

E infine, come scusante abbiamo il "RITARDO CRONICO E COSTANTE" dell'orologio del nostro Campanile, indietro di un quarto d'ora, o di 15 minuti se preferite, pertanto noi siamo "entrati in ritardo" anche nel 2015 quando l'anno era già iniziato, e forse la nostra Amministrazione comunale "guarda" a quell'orologio, che non si decide mai di mettere a posto, così i Turisti e visitatori di Portogruaro, oltre a non vederci online quando fa buio (clicca qui) , di giorno possono invece vedere bene "quanto siamo indietro"...

Fatti e non parole, ha detto ripetutamente qualcuno, e di rimando l'Amministrazione comunale: ... Fatti da parte !! 

 

G.B.

 


 

L’INDICATORE    

La trasparenza sulla tempestività

 prevista per Decreto

 

L’indicatore di tempestività dei pagamenti nei confronti dei fornitori fa parte delle misure di trasparenza che le amministrazioni pubbliche devono pubblicare nei loro siti internet ufficiali secondo quanto previsto dal decreto del Consiglio dei ministri del 22 settembre 2014. L’indicatore è il risultato di una formula che tiene conto degli importi e dei giorni che intercorrono fra la data di emissione della fattura e quella di effettivo pagamento. L’unità di misura è in giorni e fotografa il ritardo medio ponderato dei pagamenti di ciascun Comune.

 

 

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Comuni e debiti, i magnifici 4

 

 

di Umberto Sarcinelli

 

Siete un professionista o un imprenditore e potete scegliere un capoluogo di provincia del Nord Est con il quale lavorare? Vi conviene andare a Verona, Treviso, Gorizia e Belluno. Non solo sarete pagati sicuramente, ma riceverete il bonifico con alcuni giorni di anticipo sulla scadenza. Un miracolo? No, è il Nord Est, con le sue amministrazioni locali che nella maggior parte dei casi sono le più virtuose d’Italia e sono riuscite a strutturare le loro amministrazioni in modo tale da riuscire a evadere più celermente del resto delle regioni italiane le pratiche dei pagamenti.

E se cercate un record lo troverete a Tolmezzo: pagamento con ben 17 giorni prima della scadenza. Al contrario dovreste evitare Chioggia, quest’amministrazione, sulla carta, è quella che presenta il ritardo più vistoso in tutto il Veneto, 62 giorni in media. Fra questi due estremi si colloca il resto delle amministrazioni locali monitorate dalla Cgia di Mestre attraverso le pubblicazioni dei dati nei rispettivi siti comunali. A parte i casi estremi, il dato più confortante per i fornitori è che nel Nord est i ritardi nei pagamenti stanno rientrando in tempi accettabili. E’ l’effetto delle risorse aggiuntive messe a disposizione dalla Stato negli ultimi due anni e le misure previste dalla direttiva europea contro il ritardo nei pagamenti.
«Considerando che la stragrande maggioranza dei fornitori, dei manutentori e delle aziende che lavorano negli appalti dei Comuni sono piccole imprese - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia che ha condotto la ricerca - è incoraggiante che mediamente i tempi di pagamento si stiano accorciando». «Tuttavia non bisogna abbassare la guardia - continua - poiché la mancanza di liquidità continua a mettere a dura prova la tenuta finanziaria soprattutto delle piccole realtà produttive».

Chi la guardia non l’ha abbassata è il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, il comune che figura come il più ritardatario: «Prendo atto di questo dato, ma occorre commentarlo in maniera articolata. Siamo un comune fra i più virtuosi d’Italia, tra i meno indebitati, solo quasi 60 euro pro capite, in cassa abbiano 60 milioni di euro che non possiamo spendere per il patto di stabilità. Sui pagamenti devo dire che non ho mai ricevuto lamentele. Abbiamo pagato abbondantemente entro i termini di 90 giorni che ci erano imposti. E abbiamo lavorato per ridurli ancora di più. Infatti nel primo trimestre di quest’anno i giorni di ritardo sono diminuiti a 40». «Siamo molto sensibili a questa questione - continua il sindaco di Chioggia - Vorrei che finissero i fallimenti da crediti, che hanno portato anche a estreme conseguenze».

Sul lato opposto della tabella il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, fa della puntualità nei pagamenti un obiettivo prioritario: «La nostra amministrazione è strutturata in modo che, appena terminati i lavori, se è tutto in regola, si liquida subito il pagamento, senza aspettare ulteriormente. Ritengo che sia un dovere per l’amministrazione pubblica. Soprattutto nel nostro territorio, dove di lavoro ce n’è poco e le piccole imprese sono in continua sofferenza». L’analisi della Cgia ha preso in esame i comuni veneti con più di 25 mila abitanti e friulani con più di 10 mila.

 

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 

 



 
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