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08/07/2015 - Primo piano e Cronaca

LO STRISCIONE DI CASAPOUND : "STOP INVASIONE"... DI PROFUGHI?

Non a Portogruaro, non ancora... e Valentino Zanon parla di Solidarieta'

8 Luglio 2015


 

STOP INVASIONE:

 MA DE CHE?

 

Mi è arrivato il Comunicato stampa di CasaPound con preghiera di pubblicazione,  e visto che il contenuto riguarda direttamente Portogruaro, volentieri lo pubblico, non perché sia d’accordo sul suo contenuto, ma perché mi da anche modo di fare una veloce riflessione sui Profughi  ospitati nella nostra città.

Io non faccio politica, ma tratto argomenti di politica, che se poi andiamo a ben guardare tutto quello che facciamo è politica, ma questo è un altro discorso, e non intendo nemmeno spiegarvi chi sono gli aderenti o militanti di CasaPound, questo lo potete fare da soli, con una semplice ricerca in rete.

Io mi voglio soffermare sul loro Comunicato stampa, e sulla fotografia che mi hanno mandato a testimonianza del loro Striscione apparso nei pressi della Rotonda degli alpini a Portogruaro, in cui c’era scritto “STOP INVASIONE”, che a vederlo uno si chiede “ DE CHE? “,  da chi siamo invasi, dagli extraterrestri, dai politici corrotti o cosa altro ancora, poi leggendo il documento si capisce che siano invasi dai PROFUGHI (?!), ma come, se sono arrivati in 15 e rimasti in 5, di quale invasione stiamo parlando ?

Forse i CasaPound locali non sono molto ben informati, e forse sono stati influenzati dal Salvini pensiero, con cui  hanno manifestato insieme a Roma a febbraio di quest’anno, poi quello che si vede in piccolo ai lati dello striscione, sono due manifesti che riproducono una foto che io vi ho messo ben visibile in copertina, e che ritrae un loro militante con la bandiera dell'UE sottratta durante la manifestazione di CasaPound-Italia alla sede italiana del Parlamento Europeo, cosa vorrà dire questo?

Concludo, io sono contro la violenza e il rispetto delle regole, non credo che a Portogruaro si possa parlare di Invasioni di profughi, almeno fino adesso, semmai se di invasione dobbiamo parlare,  è quella dello spazio pubblico di questo striscione, perché non credo abbiano chiesto il permesso a nessuno, a me sta bene che chiunque possa manifestare il suo pensiero, ma lo faccia alla luce del giorno, senza andare di notte e di nascosto…

E per “bilanciare” il legittimo pensiero di CasaPound sui Profughi a Portogruaro, perché di questo stiamo parlando, vi invito a leggere l’articolo di Valentino Zanon che ha pubblicato sul sito /blog di  “La Città Futura”  che da un punto di vista molto diverso, ma davvero molto diverso, su quello che dovrebbe essere il trattamento di queste persone migranti, da noi “ospitate”, l’articolo si intitola SOLIDARIETA’ (clicca qui)

 

Aggiornamento del 09.07.2015

Qualcuno li chiama Migranti, altri Profughi, la Lega e CasaPound li chiamano Clandestini, ma sempre PERSONE sono, da noi ora sono rimasti in due, questo abbiamo appreso ieri da Alessandra Zanutto in una intervista televisiva, ma ufficialmente nessuna comunicazione...

Intanto il Comune di Portogruaro ha provveduto a rimuovere lo striscione, diverse le telefonate e segnalazioni di protesta ricevute...

 

G.B.

 


Alla C.A. della Redazione

Con preghiera di pubblicazione



STRISCIONE DI CASAPOUND ITALIA

CONTRO NUOVI ARRIVI CLANDESTINI



Portogruaro (VE), 7 luglio 2015 - Questa notte militanti di CasaPound Veneto hanno affisso uno striscione a Portogruaro, presso la rotonda degli Alpini, per protestare contro gli ulteriori arrivi di clandestini, momentaneamente ospitati presso la Palestra dell'Istituto Luzzatto.

"Stop Invasione" è la scritta riportata dallo striscione.

Con questa azione - spiega in una nota CasaPound Veneto - abbiamo voluto denunciare la situazione oramai insostenibile venutasi a creare in città.

E' evidente a tutti quanti come Portogruaro non sia in grado di ospitare queste persone, se come unico luogo atto al loro recepimento, viene individuata una scuola.

Preoccupante inoltre la notizia, diffusa addirittura da alcune associazioni dedite all'accoglienza di questi clandestini, secondo cui molti di loro abbandonerebbero liberamente e senza alcun controllo la struttura, già a poche ore dal loro arrivo.

Con questo striscione abbiamo voluto inoltre denunciare lo scaricabarile perpetrato sulle spalle del Veneto e dei suoi cittadini, in tema d'immigrazione, dal Governo Renzi e dal Ministro degli Interni Alfano.

Posto che la nostra regione è già oggi una di quelle che, assieme a Lombardia ed Emilia Romagna, ospita il maggior numero di stranieri, anche il solo ipotizzare nuovi arrivi significa non avere cognizione del grado di esasperazione raggiunto dalla cittadinanza rispetto a quello che numericamente inizia a configurarsi come un vero e proprio esodo.

La gente inizia ad essere impaurita e a sentirsi disorientata per le dimensioni raggiunte dal fenomeno. Chiediamo quindi lo stop immediato di ogni ulteriore arrivo di clandestini a Portogruaro"

 


 

 

SOLIDARIETA'

 

Solidarietà è un sostantivo che deriva dalla parola francese solidarité e che ha come suo significato principale una forma di impegno etico-sociale a favore di altri. Il termine indica un atteggiamento di benevolenza e comprensione che si manifesta fino al punto di esprimersi in uno sforzo attivo e gratuito, teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto.

Il cattolico molto spesso confonde solidarietà con carità e anche noi tutti, pensiamo di essere solidali quando diamo qualche spicciolo all’extracomunitario di turno al supermercato o quando doniamo via telefono qualche euro per qualche associazione, con questo gesto molto spesso ci laviamo la coscienza e ci sentiamo bene.

Se i nostri figli non ci chiamano almeno due volte al giorno ci preoccupiamo, poi tranquillamente andiamo ad acquistare dei prodotti, per il quale un altro figlio uguale al nostro è stato sfruttato e rischia malattie gravi per produrlo.

Un mio parente pugliese, arrivato anni fa con le caserme, si lamentava dell’arrivo degli extracomunitari. “Portano malattie, portano via lavoro”.

Gli ho ricordato che quando è arrivato lui e centinaia di altre persone del sud a Portogruaro la gente li chiamava terroni e non li poteva vedere perché portavano malattie e rubavano il lavoro.

Durante gli ultimi giorni della campagna elettorale qualcuno, per uso politico, aveva fatto girare voce che erano arrivati degli extracomunitari, creando paura e sgomento.

Venerdì sono arrivati ed io sono andato nella palestra del Luzzato per vedere se c’era bisogno di qualcosa. Erano arrivato in 15, ma ne erano rimasti 5. Gli altri erano fuggiti via, messi nella palestra provinciale dal Prefetto, perché la Giunta comunale non li ha voluti.

Cinque ragazzi giovanissimi… dicono di avere 20 anni… Sono distesi su materassi in plastica, in un ambiente molto caldo, gestiti da un operatore di una cooperativa, che sta gestendo a Eraclea 290 persone. Facce impaurite, magri, con la voglia solo di andar via in Germania. L’operatore parla arabo ed uno dei ragazzi eritrei lo parla e comunica con lui e racconta la storia di sei settimane.

“Due settimane passate in camion dall’Eritrea alla Somalia, mangiando solo quattro croissant al giorno e pagando 1600 dollari… poi arrivati in Libia… pagando 2000 dollari… rinchiusi in una capannone… (tipo la palestra dove li abbiamo messi noi) sino a quando tutti non hanno pagato… e poi il viaggio… il trasbordo su altre barche… la paura… lo sbarco… ed il sogno di un mondo migliore, in Germania.”

Un pallone, quattro tiri a canestro e un po’ di calcio. Pantaloncini corti, qualche maglietta nuova e i loro sorrisi arrivano ad illuminare i loro bei visi.

Miei figli, nostri figli, figli del sogno dei loro genitori che li vogliono lontani, seppur con atroce dolore, lontani a cercare un mondo migliore lontano dalle guerre e dagli sfruttamenti, dai regimi e dalle multinazionali, schiaviste.

Nostri figli, ma sono qui, in questa palestra invivibile, schivati da tutti.

Eppur i giornali hanno dato abbondanti notizie.

Qui non c’è nessuna associazione famosa, nessun personaggio politico, di quelli che hanno lucrato sul loro arrivo e neanche di altri c’è la presenza.

Si vede l’Assessore alla sanità che – pur essendo medico – non li visita. Qualche volontario, Lucia, Mauro, Michele, che essendo eritreo parla con loro, Silvia, Pia, Anna, io e qualche altro volonteroso.

Eppure ci definiamo solidali… Si potrebbe parlare per ore su le migliaia di extracomunitari che arrivano, sulle leggi europee e sulla loro mancanza nella gestione, sulle leggi di questa Italia che ha dimenticato tutta la sua storia, ma sono solamente cinque ragazzi giovani, nostri figli, figli di tutti noi.

 

(Fonte: Valentino Zanon /Blog - 07.07.2015)

Clicca qui

 



 
CS_CASAPOUND_ITALIA_VENETO_STRISCIONE_STOP_INVASIONE_.pdf

CS_CASAPOUND_ITALIA_VENETO_STRISCIONE_STOP_INVASIONE_.pdf (85 KB)

SOLIDARIETA_IL_PENSIERO_DI_VALENTINO_ZANON_SUI_PROFUGHI_.pdf

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