11 Settembre 2015
Amministrazione Comunale
e Sindacati dei lavoratori
SE CI SIETE BATTETE UN COLPO !
Nel suo “testamento” prima di togliersi la vita, Egidio Maschio ha scritto su 5 fogli di carta, un lungo elenco con 25 punti di cose che non andavano o dovevano essere presto sistemate in Azienda (clicca qui) , finendo con un 250 che si presume fossero i milioni di euro di indebitamento accumulato con le varie Banche…
Nel punto 3 viene scritto: “Unigreen Porto non guadagna”.
Dunque si sapeva che a Portogruaro le cose non andavano bene, almeno a livello dirigenziale, mi chiedo se lo sapevano i Sindacati dei lavoratori, come anche l’Amministrazione comunale che tanto si è adoperata perché lo stabilimento della Maschio Gaspardo si insediasse nel nostro territorio…
Se andiamo a guardare i protagonisti di quella inaugurazione avvenuta in pompa magna nel settembre 2013 (clicca qui), fatto assai curioso, non è rimasto nessuno al suo posto “di lavoro”, a cominciare dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, al presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, il sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello con il suo assessore di riferimento Paolo Bellotto, oltre al compianto Egidio Maschio tragicamente scomparso, fu una giornata all’insegna dello sfarzo che ora sta avendo un tristissimo epilogo…
AGGIORNAMENTO DEL 12.09.2015
Ieri, dopo lo stupore sollevato dalla diffusione della notizia della prossima chiusura dello stabilimento di Portogruaro, la dirigenza "Maschio Gaspardo" ha diffuso una nota (non inserita nel loro sito), in cui si specifica che i 70 dipendenti di Portogruaro verranno trasferiti nello stabilimento di Morsano al Tagliamento (PN).
Dunque nessuno perderà il posto di lavoro, tranquillizzano, ma i Sindacati lo hanno appreso attraverso i giornali, e il metodo è assai discutibile, nessun commento per ora dalle istituzioni locali, forse troppo impegnate a "dirigere il traffico"... (clicca qui)
G.B.
GRUPPO MASCHIO,
LE BANCHE APRONO ALLA RISTRUTTURAZIONE
LA CRISI
Il Piano al 2018 prevede taglio dei costi
e proroga delle scadenze dei debiti.
Preliminare di vendita per l’Agricola,
Portogruaro chiuso entro tre anni.
Roma - (r.dim.)
Le Banche aprono alla ristrutturazione di maschio Gaspardo, il gruppo padovano specializzato nella fabbricazione di macchine agricolo (aratri e seminatrici), balzato tristemente alla ribalta nello scorso giugno per il suicisio del suo principale azionista (86%) Egidio Maschio.
Un colpo di fucile al petto, secondo i primi sospetti, alla pressione finanziaria degli istituti esposti per 239 milioni. Stando però alla reazione avuta martedì scorso a Cadoneghe, quartier generale del Gruppo, durante la presentazione del piano di ristrutturazione da parte di Pwc e dei legali di Legance, il ceto creditore senbra non avere responsabilità nel triste evento, avendo mostrato disponibilità a sostenere il rilancio.
Va detto che la proposta non prevede sacrifici a carico delle Banche creditrici cui, invece, viene assicurato un primo rimborso di 30 milioni entro fine anno.
C’è che il nuovo timoniere Massimo Bordi(ex Same, Ducati), presente alla riunione assieme al nuovo cfo Paolo Bettin, avrebbe riscosso fiducia a realizzare una ristrutturazione fino al 2018 basta su alcuni punti cruciali: sviluppo contenuto del fatturato sulla base di un piano prudente che punta su un taglio dei costi, una gestione attiva del circolante e prudenza negli investimenti.
Va detto che Maschio Gaspardo ha chiuso il rendiconto 2014 con 324 milioni di ricavi e un ebitda di 30 milioni. Nel 2015 il fatturato scenderà a 300 milioni per risalire a quota 320 a fine piano (2018) quando l’indebitamento si ridurrà di 100 milioni.
Le Banche creditrici sono 26. Guidano la lista: BNL (17,7 milioni), Intesa (17,5), Veneto Banca (15,5), Unicredit (14,5), Credit Agricolo (14), Mps (12,5), Mediocredito Friuli V.G. (11).
Per appoggiare il percorso di rilancio, alle Banche sarebbe stata chiesta la rimodulazione delle linee a medio lungo termine (80 milioni) con allungamento di scadenze a tre anni, mantenimento del circolante (80 milioni), mentre il debito residuo verrà progressivamente rimborsato con la cassa generata dal contenimento dei costi e con quei risultati che dovessero superare le previsioni.
Nessun ritocco delle condizioni sui prestiti (tassi). Gli investimenti riguarderanno solo ricerche di sviluppo.
E si procederà a qualche dismissione: per la controllata Maschio Agricola sarebbe stato firmato un preliminare con un Gruppo industriale della stessa area geografica,
mentre entro tre anni verrà chiuso lo stabilimento di Portogruaro.
(Fonte: Gazzettin di Venezia)
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