4 Gennaio 2016
FINE DELL'OSPEDALE UNICO !
La Sanità del Veneto Orientale
volta decisamente pagina...
Partita la nuova Organizzazione
L'Ospedale di Portogruaro mantiene il Punto Nascite e potenzia Pediatria, firmata una Convenzione per l'Hospice della Residenza per anziani Francescon che mantiene 10 posti letto, un 2016 all'insegna della riforma sanitaria decisa dal governatore Luca Zaia, una rivoluzione che non convince Marina Alfier (Partito Comunista d'Italia), che etichetta il tutto come propaganda con evidenti fini speculativi...
PS.
Non appena verranno pubblicati nel sito dell'ULSS 10 tutti i dettagli di questa nuova Organizzazione, vi riporterò i Documenti inseriti, come fatto intanto con il video della Conferenza stampa in oggetto, curato da " 10 in Salute" che sostituisce l'omonima rivista cartacea.
G.B.
Partito Comunista d'Italia
COMUNICATO STAMPA DEL 02.01.2016
La propaganda leghista afferma che l'Ulss10 non è stata coinvolta da accorpamenti e nuove gestioni perchè è stata riconosciuta “l'identità peculiare” del Veneto Orientale, anche e soprattutto in ottica turistica.
Noi crediamo invece che tutto sia funzionale a portare a termine investimenti economici sul litorale e che la tutela del “bene comune” e della salute dei cittadini dell'Ulss10, non siano nemmeno passati per l'anticamera del cervello del Governatore, della Giunta, della Maggioranza regionale e perchè no, anche di qualche pezzo di minoranza in una trasversalità che di questi tempi è molto di moda.
Le premesse e gli atti ci sono già.
La dirigenza Bramezza, attraverso l'Atto aziendale e alcune altre pesanti Delibere, ha gettato le basi per la Sanità del Veneto Orientale del "futuro".
La riorganizzazione ospedaliera su due poli, prevista dall'Atto aziendale, è stata portata avanti, nonostante il congelamento autunnale delle Schede ospedaliere; segno questo di totale accordo- subordinazione da parte del Direttore Generale ai vertici regionali Zaia-Mantoan su tutti.
Probabilmente le “Schede” verranno riviste, per poter garantire la “pace sociale” nei territori del sandonatese e portogruarese. Verranno dati dei piccoli contentini ai due poli ospedalieri, così da smussare attriti e malcontenti in seno alla Conferenza dei Sindaci V.O. per potersi concentrare e avere il totale consenso sull'"OPERAZIONE JESOLO"
Ricordiamo infatti la delibera del Direttore Generale dell'ULSS 10 N.711 del 14.08.2014, in cui si preannuncia la svendita dell'Ospedale di Jesolo ai privati.
In politichese classico questa operazione viene definita "Cessione del Ramo d'Azienda"; noi la chiamiamo con il suo vero nome: CESSIONE DI UN BENE COMUNE, costruito e resistito nel tempo grazie al contributo dei cittadini che hanno pagato tasse e ticket.
Ci hanno provato con il San Raffaele di Milano ( quello stesso che poi è finito nelle maglie della Giustizia) e ci hanno provato con la gestione alla Casa di Cura privata Rizzola; in entrambi i casi il progetto è fallito perchè non sufficientemente "garantista" nei confronti del socio privato che ha la storica funzione, oltre che "vocazione naturale" di intascarsi i profitti, "socializzando" i debiti.
Le menti eccelse che hanno partorito l'idea della Cessione del ramo d'azienda per il nosocomio jesolano fanno capo certamente alla Giunta regionale e al suo ri-nominato Direttore Generale; nella citata Delibera ferragostana si fa pure notare come sia possibile velocizzare il tutto "superando il parere dello Stato".
Noi di queste cose ne abbiamo viste fin troppe per non riconoscere l'ennesimo atto, condito dalla stesura del piano di fattibilità da parte di uno "studio LEGALE con incarico esterno"..., di favoreggiamento nei confronti dei privati.
Siamo anche molto convinti che Jesolo non sia Motta di Livenza (nonostante gli ultimi ingressi in Ulss10 proprio da quella realtà) e che la struttura ospedaliera litoranea, per la sua posizione sulla più ambita spiaggia del Nord Italia, con i suoi 65000 mq di terreno, faccia gola a più di qualcuno; di certo il Centro ad alta specializzazione con Servizi sanitari transfrontalieri qualificati per il Turismo sanitario ecc.ecc...
Non sarà roba per i poveri cristi che faticano ad arrivare a fine mese ma avrà una clientela d'oltralpe con il portafoglio che scoppia.
E allora, per favore, non continuate a prenderci in giro! Soprattutto la politica locale, la Conferenza dei Sindaci per la Sanità e il Comune di Jesolo, la smettano di avvallare progetti faraonici scordandosi di essere, prima di tutto, garanti del "BENE COMUNE" per tutti i cittadini e non solo per i turisti o i "finti residenti". Se poi, aggiungiamo l'imminente svendita degli immobili della Croce Rossa, compresa nel processo di privatizzazione dell'Ente allora il cerchio si chiude proprio alla perfezione.
Marina Alfier
Partito Comunista d'Italia del Veneto Orientale
"Veneto orientale Sanità salva"
San Donà mantiene il chirurgico,
Portogruaro il Punto nascite.
Potenziato Jesolo.
ULSS 10:
Il riconfermato direttore Carlo Bramezza
illustra le novità delle Schede regionali
di Fabrizio Cibin
Autonomia organizzativa, chirurgia e primariato per San Donà di Piave e punto nascite per Portogruaro, investimenti in tecnologia. È un 2016 che sembra iniziare proprio sotto i migliori auspici per il Veneto Orientale in tema di sanità, dopo la nomina dei direttori generali da parte del Governatore del Veneto, Luca Zaia, e l'approvazione delle «schede» di riorganizzazione da parte della Regione.
La prima novità è che l'Asl 10 è l'unica del Veneto a non essere stata toccata dalla «rivoluzione» e ad avere mantenuto l'autonomia, con Carlo Bramezza riconfermato alla guida. «Sono stati considerati due elementi prioritari di questo territorio: la vocazione turistica e il suo essere Asl di confine», ha spiegato il vice Governatore Gianluca Forcolin nella conferenza stampa di presentazione delle novità.
Il 30 dicembre approvate, dunque, le schede. «E per quanto riguarda l'ospedale di San Donà - continua l'ex sindaco di Musile - confermata chirurgia generale (con primario) con quindici posti letto, altrettanti per ortopedia e quattordici (erano otto) per rianimazione. A Portogruaro rimane il punto nascite (e in Friuli Venezia Giulia, grazie ad un accordo, chiude quello di Latisana) e dieci posti letto per pediatria con attenzione ai ragazzi con disturbi alimentari. A Jesolo quindici posti letto in più per riabilitazione. Previste, quindi, risorse per tutta l'area turistica».
Il neo riconfermato direttore generale Bramezza parla già di obiettivi.
«Liste d'attesa, a tempi zero; la situazione è migliorata, ma vogliamo fare ancora meglio. Pronto soccorso: oltre a garantire la qualità in tutte le strutture, comprese le due estive, vogliamo intervenire più efficacemente su San Donà di Piave, riducendo i tempi d'attesa e facendo lavorare di più Jesolo d'interno; con un sistema informatico il cittadino potrà vedere i tempi di attesa di ogni Pronto soccorso e decidere dove andare. Sviluppare la medicina di gruppo integrato (dove poter fare anche le prenotazioni). Implementare la tecnologia. Garantire l'urgenza-emergenza a "Km zero"».
A proposito di turismo: nel futuro prossimo c’è un possibile inserimento di Cavallino-Treporti nell'Asl 10. Presente anche il presidente della Conferenza dei Sindaci Sanità, Alessandro Nardese, che ha espresso il suo forte rammarico per il mancato raggiungimento dell'Ospedale unico.
(Gazzettino di Venezia - 03.01.2016)
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