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07/07/2014 - La Politica

Club Forza Silvio: Intervento Favit presidente Ascom Bibione e risposta Furlan

Giuseppe Morsanuto, presidente del nuovo Club Forza Silvio di San Michele – Biibione, dopo una premessa sul Turismo e il mare di Bibione, e di quanto siano importanti per la loro economia, rimarcando il perdurare della Crisi di cui anche loro stanno soffrendo, invita con una punta di soddisfazione per la sua presenza, Guglielmo Favit, presentandolo a Furlan come presidente Ascom di Bibione, che rappresenta oltre 400 Aziende, ed è reduce dalla manifestazione di categoria svoltasi in settimana  a Roma…

Favit prende la parola un po’ titubante, perché preso alla sprovvista afferma, forse non era sua intenzione intervenire, ma poi, dopo aver brevemente raccontato l’avventura positiva di Roma, che li ha visti numerosi in Piazza del Popolo, e senza il minimo incidente,  inizia a dire come la pensa e quali siano le loro problematiche…

Il presidente Ascom si augura che la nascita di questo Club dia un spinta anche al Partito di Forza Italia, che è pur sempre il primo Partito in Italia (?!), e che si augura che questo Partito in un futuro prossimo, spera vicino, vinca le votazioni e faccia quelle Riforme che loro si aspettano…

Riforme che crede sicuramente  la Sinistra  non farà, afferma Favit, anche perché Padoan, per quello che ha detto e quello che è la sua storia, lo ripete, sicuramente non farà le riforme che tutti loro si aspettano, nomina Padoan come Ministro perché forse più di “peso”, dice, ma  anche dagli altri lui non si aspetta grandi cose per la verità, e spera che questo rinnovato entusiasmo che anche Simone Furlan ha contribuito a far rinascere, che in qualche modo dia loro almeno una speranza per il futuro, spera vicino…

Il presidente Ascom Guglielmo Favit ci ha messo circa 4 minuti per dire quanto sopra, mentre Simone Furlan ha impiegato il doppio di tempo per dargli una articolata risposta, corredata di quelle soluzioni e analisi che a sentirlo, sembrano facili e possibili, basta essere uniti e avere coraggio !

Furlan spara a zero su Zanonato, “uno che non ha mai fatto impresa in vita sua” e “metterlo al Ministero dello Sviluppo Economico e come dire che ci volete prendere per il culo”,  e sulla manifestazione pacifica di Roma, è normale, perché loro sono costruttivi, non sono quelli che vanno a spaccare vetrine, non sono quelli che vanno a fare la NO TAV (?!)… loro sono persone serie e concrete, che si alzano presto la mattina e danno da mangiare a un sacco di persone, e la sera vanno a letto tardi, trascurando anche la famiglia e gli affetti, questo sono loro, e lo spirito in particolar modo degli imprenditori del Veneto, ma anche in gran parte dell’Italia…

Furlan  ha detto a Berlusconi che se Forza Italia non inizia a ritrattare i temi forti, e andare in Europa a dire che del Fiscal Compact non lo possiamo rispettare, che non ce ne frega niente di dargli 50 miliardi di euro all’anno a partire dal 2014, “quei soldi diamoli prima alle nostre Famiglie e alle nostre Imprese”, afferma deciso Furlan, poi continua raccontando dei suoi consigli dati a Berlusconi durante una cena dove c’era anche la Santanchè (?!) e tutta una serie di altri importanti personaggi, su come ha dovuto ridurre la spesa della sua Azienda negli ultimi 5 anni, riducendo tutti i costi, anche il suo stipendio, ma ha dovuto farlo, altrimenti sarebbe fallito…

Perché non fare altrettanto con la spesa pubblica, e ridurre di un 10% quei 850 miliardi di euro che si parlava prima, continua sempre Furlan, e perché non eliminare tutte quelle Imprese pubbliche e partecipate dallo Stato con quei mega stipendi dei manager dai mille incarichi,  così si recuperano non 85 ma 150 miliardi, e andare in Europa a dire che prima viene l’Italia, e poi forse si rispetterà i loro paletti…

Furlan conclude spiegando la vera storia, ovviamente dal suo punto di vista, del Fiscal Compact,  e di come le cose non siano andate come progettate da Silvio Berlusconi che litigò per questo con la Merkel, perché lui voleva una deroga a fronte degli 8000 miliardi di capitale che ha l’Itala, che ben coprono i 2000 di debito pubblico, ma poi fu mandato a casa con “un colpo di stato”, di cui ora si trova conferma sui giornali delle “manovre” di allora di Napolitano, e arrivò così Monti che invece firmò senza esitare quell’accordo, il resto è storia, dunque, o mettiamo in campo il coraggio di cui abbiamo parlato e si fa quanto detto, altrimenti ci raccontiamo le bugie non facciamo niente... e su questa chiusura Simone Furlan vien ricoperto dagli applausi dei sostenitori presenti !

 




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