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15/06/2016 - Comune e Territorio

CONSIGLIERA PIZZOLITTO ESPONE PERPLESSITA' SU CARDIOLOGIA !

La replica del "Gruppo CentroSinistra - Pił Avanti Insieme" in Consiglio...

 15 Giugno 2016


 

GRUPPO CONSILIARE

“CENTROSINISTRA PIU’ AVANTI INSIEME”

CONSIGLIO COMUNALE DI PORTOGRUARO VE

 

Comunicato Stampa

 

 

Nel Consiglio Comunale del 14 giungo 2016, aperto al pubblico, è stato invitato dalla Sindaca M.Teresa Senatore il DS Bramezza, il primario De Pede ed il dottor Milan, che hanno illustrato l’organizzazione della Cardiologia nell’ASL 10.

In relazione a questo tema rendiamo noto quanto segue.

L’ASL 10 ha istituito il dipartimento funzionale delle attività cardiovascolari dell’ASL 10, suddiviso in tre specialità: elettrofisiologia a Portogruaro, emodinamica a San Donà di Piave e Cardiologia riabilitativa a Jesolo ed ha nominato coordinatore il dott. Francesco Di Pede, al quale abbiamo presentato i nostri più sinceri auguri di buon lavoro per l’incarico ricevuto di grande responsabilità.

A Portogruaro sono stati disattivati i posti letto della degenza e confermata la specializzazione aritmologica per l’impianto di Pace Marker, Defibrillatori impiantabili, Sincronizzatori per scompensi cardiaci, interventi di termoablazione per fibrillazione atriale e altre patologie aritmiche.

Confermata l’attività ambulatoriale programmata, va detto che i pazienti con Pace Marker devono portarsi anche per i controlli annuali a Portogruaro da qualsiasi punto del Veneto Orientale, con disagi notevoli per i più anziani ed in presenza di ambulatori in sofferenza per mancanza di personale.

A Portogruaro la guardia cardiologica H24 è stata sostituita solo da una reperibilità del medico a domicilio: in caso di segni e/o sintomi di sospetta natura cardiaca, deve essere eseguito l’elettrocardiogramma ed inviato il tracciato corrispondente presso l’Unità Coronarica di San Donà di Piave, mentre di notte e nei giorni festivi, in caso di arresto cardiaco, deve essere attivato il team della rianimazione. La telemedicina non basta!

Fatte salve le competenze e la professionalità dei medici del dipartimento e di tutti gli operatori sanitari dell’ASL 10 ai quali esprimiamo gratitudine e solidarietà e fatte salve le competenze tecniche specialistiche ed amministrative che spettano al DG nell’applicazione delle Schede Regionali, ci sentiamo di evidenziare le nostre perplessità sulla presenza di un polo chirurgico a Portogruaro senza Cardiologia: l’assenza della cardiologia d’urgenza in area chirurgica pone i medici nella condizione di mandare gli interventi complessi in ospedali dotati e lo stesso avviene se vi è un iniziale sospetto di infarto.

I cittadini che si recano a Portogruaro con sintomi di difficoltà cardiaca vengono sottoposti a ECGG e, se del caso, in ambulanza trasportati a San Donà.

Nell’Unità Coronarica di San Donà vengono sottoposti ad ulteriori esami, e a fronte di una urgenza coronarica, vengono trasportati in ambulanza a Mestre, per il possibile intervento chirurgico.

Tuttavia l’attività di preparazione diagnostica per i grossi interventi soffre già di ritardi e rinvii, a causa di approfondimenti cardiologici non disponibili in loco, ritardi anche aggravati da quelli della istopatologia. Dopo l’intervento il paziente viene inviato a Jesolo per la riabilitazione cardiaca.

Razionalizzare i servizi è senza dubbio legittimo, ma perché questo avviene sempre a carico dell’ospedale pubblico? Non solo, ma la mobilità sanitaria che ne deriverà non sarà colmata dai risparmi sul primario o su qualche unità medica per la guardia attiva. Guardia attiva che invece, in queste condizioni è irrinunciabile.

 Avere a Portogruaro il polo chirurgico senza cardiologia resta il problema.

E quando il cittadino verrà a sapere che nel vicino Friuli si può trovare in un unico ospedale, una Cardiologia con le sue diverse specialità, in grado di affrontare in loco l’emergenza per la presenza di una guardia attiva h24, in grado di programmare interventi al cuore e di gestire anche la riabilitazione cardiaca, è assai prevedibile che riprenderanno le fughe dal Veneto verso il FVG, perché le risposte ai bisogni di salute del cittadino risulteranno maggiormente attrattive.

 

Portogruaro, 15 giugno 2016

 

                                                                          Pizzolitto Vittoria

 


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