2 Agosto 2016
Facebook "stoppa" per 1 mese
il direttore Gigi Di Meo
Ammetto, stamattina leggendo il Messaggero Veneto di Pordenone, come mia abitudine consolidata, sono rimasto sorpreso nel vedere in prima pagina il direttore Gigi Di Meo, non per il suo recente libro "La freccia nera", ma per avere avuto il suo profilo sospeso da Facebook per un mese, il motivo sarebbe l'aver postato insulti e minacce ricevute, e per questo punito, si apprende leggendo l'articolo (clicca qui) , e per fare una battuta, perchè additato come "la pecora nera", parafrasando la sua ultima fatica letteraria...
Ma tornando seri, se Di Meo è stato sospeso, vuol dire che ha violato le regole di Facebook, almeno così si presume, credo siano inutili le sue annunciate intenzioni di rivolgersi a un legale per il danno che secondo lui sta subendo, ma non è di questo che voglio parlare, ma di come sempre più spesso nei Social si legge di tutto, soprattutto insulti e minacce, offese gratuite e insulse, pensando erroneamente di essere immuni a qualsiasi cosa, e pertanto a dare libero sfogo alle proprie frustrazioni, ma così non è, adesso la Legge punisce chi diffama on line, e anche in maniera pesante...
Di Meo aveva avuto "un'avvisaglia" da Facebook già in precedenza, ma evidentemente l'ha presa sottogamba, il direttore di Telepordenone usa frequentemente concetti ed espressioni forti, a mio avviso andando oltre a quelli che dovrebbero essere i limiti consentiti, e senza andare sul caso specifico di questa sospensione di cui non conosco i dettagli per dire se abbia subito una censura eccessiva, posso invece affermare che mi sarei aspettato di leggere altri tipi di interventi, ma di tipo diverso e istituzionale...
Mi riferisco al Corecom, l'organo preposto al controllo dei contenuti delle Emittenti televisive, magari per lamentele e segnalazioni per come espone il suo pensiero il Direttore durante i telegiornali in diretta, per il suo continuo martellamento verso i Profughi, che quotidianamente definisce Clandestini, o per come manifesta le sue idee contro il Terrorismo islamico e contro chi delinque, ma non ho mai letto niente su queste cose, o di multe per violazione a qualche legge o istigazione verso qualcosa, vuol dire forse che Facebook è più severo o ha più buon senso del Corecom ?
Non so se Di Meo abbia avvisato i suoi telespettatori della sospensione su Facebook, ma nel sito web dell’emittente non ho trovato niente, va poi detto che il Direttore di Tpn da inizio settimana è in ferie, sostituito in studio dal suo Vice Alberto Comisso, e che comunque ha trovato un modo per “aggirare l’ostacolo”, non essendo stato oscurato il suo profilo, qualcuno dei suoi “amici” ha postato dei video con Gigi Di Meo che fa il suo bel monologo, ma se fossi in lui, non farei tanto il furbino in questa circostanza, perché mi sembra una presa per i fondelli verso Facebook, che potrebbe anche aumentare i mesi di sospensione, e se la sarebbe proprio cercata e voluta, colpito come un boomerang dalla sua stessa “freccia nera”…
PS.
Nel guardare il profilo di Gigi Di Meo per quanto sopra esposto, ho visto che è stato postato un mio articolo, condiviso da una portogruarese, che chiedeva a Mara Piccin e Di Meo di rispondere sul perché il sindaco Ciriani non avesse indossato la fascia tricolore durante il suo Giuramento in Consiglio Comunale, “sibillina" la risposta dell’ex leghista, ora capogruppo di Forza Italia (clicca qui), mentre Di Meo ha preferito non rispondere… strano, visto che nomina Ciriani nel video postato da “amici” come colui che ha portato il cambiamento a Pordenone, e una cortese risposta avrebbe evitato maliziosi pensieri, ora in me presenti...
AGGIORNAMENTO
Nel Sito web di Telepordenone, è stato pubblicato un video con le spiegazioni del direttore Gigi Di Meo sulla sospensione di Facebook, ma purtroppo è stato caricato in modalità "privato" su You Tube, e pertanto non visibile a tutti, scelta incomprensibile, forse una svista... (clicca qui)
Problema risolto, ora il video è accessibile, anche in questa pagina...
G.B.
Di Meo prima minacciato
e poi sospeso da Facebook
Il direttore di Tpn ha reso noti gli insulti e s’è trovato con la pagina bloccata
«Danno anche professionale, andrò a fare denuncia dalla polizia postale»
E' rottura, tra il direttore di Telepordenone Gigi Di Meo e Facebook.
Il social network ha sospeso per un mese la pagina del giornalista, “reo” di aver postato insulti e minacce ricevuti da un profilo anonimo, a causa della sua religione. In realtà, ha evidenziato Di Meo, «ho solo voluto rendere pubblico l’accaduto per stigmatizzarlo».
Evidentemente a seguito di segnalazione, è arrivata in automatico la sanzione del social network e il direttore di Tpn, da minacciato, si è ritrovato anche bannato.
«Ma non finisce qui. Io sto ricevendo un danno professionale anche per l'impossibilità di diffondere attraverso questo canale i contenuti della mia emittente. Vado alla polizia postale e denuncio chi mi ha insultato da un profilo anonimo.
Poi, coi miei legali, valuterò anche il rapporto con Facebook».
Per Di Meo non si tratta di novità sia sul fronte delle minacce ricevute, molte delle quali già oggetto di passate denunce inoltrate alle forze dell’ordine, sia di problemi con Facebook, visto che già in un’occasione il suo profilo era finito nel mirino del social network per segnalazioni inoltrate alla case madre da parte di qualcuno che non si era trovato d’accordo con i toni usati dal giornalista.
Stavolta, però, da insultato e minacciato a punito, il passo è apparso eccessivo. Vedremo come proseguiranno indagini e vertenza.
(Fonte: Messagero Veneto / Pordenone)
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