24 Maggio 2017
Gestione Servizi Idrici integrati
LE REGIONI VENETO E FRIULI
SIGLANO L'INTESA PER LA FUSIONE
La Senatore la grande sconfitta...
Del suo bel Progetto fantasma
si è persa ogni residua traccia ,
comunque giudicato negativamente...
La Sindaco di Portogruaro
ha battuto inutilmente i pugni,
ed è stata messa all'angolo !
ADESSO E' STATO ISTITUITO
UN GRUPPO DI LAVORO...
Non poteva che finire così, ha vinto il buon senso, e quanto si è prodotto in oltre un anno di lavoro dopo l’Adozione del Progetto di Piano d’Ambito della CATOI “Lemene”, approvato il 13 aprile 2016, che anche Maria Teresa Senatore, sindaco di Portogruaro aveva votato (clicca qui), dunque viene definitivamente accantonata la sua proposta di valutare improvvisamente un nuovo Progetto per andare con “Alto Trevigiano Servizi”, da quasi tutti giudicato negativamente, e mai comunque presentato, insomma la Senatore ha solo fatto perdere tempo e incazzare molte persone…
Nel Consiglio comunale di San Michele al Tagliamento, anche il consigliere Emilano Teso che assieme al collega Luca Tollon , avevano presentato una Interrogazione (clicca qui), su questa paventata fusione con il Friuli per la Gestione dei Servizi Idrici Integrati, chiedendo a che punto stavano le cose , e possibili scenari nel caso si scegliesse il Veneto, chiedendo contemporaneamente al sindaco Pasqualino Codognotto di prendere una posizione forte nei confronti del Sindaco di Portogruaro (clicca qui), che è tutto dire…
A quel punto Codognotto ha letto il Documento redatto dai Sindaci (*), molto interessante, con tanto di comparazione tra LTA, Sistema Ambiente e Idrogea, con valutazione sulla possibile fusione societaria, che era giudicata la più indicata e conveniente, insomma la logica e il buon senso dicevano di restare con il Friuli, e nel documento veniva riportato “Qualora i Comuni Veneti decidessero di non aderire all’AUSIR del Friuli Venezia Giulia, gli stessi verranno inseriti dalla Regione Veneto nell’Ambito Veneto Orientale (Trevigiano), o molto più probabilmente nell’ambito Laguna Veneta, che di fatto coincide con il territorio della Città Metropolitana di Venezia”
E ancora: “E’ stata infine ipotizzata, qualora i comuni decidano di non di aderire all’AUSIR del Friuli Venezia Giulia, l’istituzione di un nuovo Ambito “Portogruarese”, costituito dagli undici Comuni Veneti”, concludendo “che non vi sono i presupposti per la costituzione di un nuovo ambito di soli 11 Comuni, con dimensione inferiore a quella provinciale o a quella della Città Metropolitana. Anche nel caso tali perplessità di ordine giuridico dovessero essere superate va detto che un territorio servito di soli 90.000 abitanti è assolutamente non adeguato da un punto di vista dimensionale per garantire la sostenibilità economico/finanziaria della gestione. Va ricordato che da più parti viene oggi indicata come soglia minima una popolazione servita di almeno 400.000-500.000 abitanti.”
Quanto sopra sarebbe stato interessante ascoltarlo anche nel Consiglio Comunale di Portogruaro, ma per la Senatore non c’era niente da comunicare, non aveva mai avuto nulla di scritto (?!), cosa non vera, avendo pure partecipato a due Commissioni e avendo votato fino a quel momento sempre all’indirizzo del Friuli, ma poi chissà perché, è spuntato questo Progetto che adesso possiamo definire fantasma, ha provato inutilmente ad imporlo battendo i pugni sul tavolo, ma è stata, come si dice, messa subito all’angolo.
Per concludere, e per dimostrare che quel che dico son fatti e non parole, a Venezia nell’incontro tra le due Regioni Veneto e Friuli per discutere l’accordo sulla gestione del Servizio Idrico Integrato, alla presenza dei rispettivi Assessori di competenza ed i loro tecnici, e una rappresentanza dei Comuni veneti e friulani interessati, si è convento che c’è la volontà politica per una fusione che sta nell’interesse di entrambe le parti, istituendo così un Gruppo di lavoro composto da Pasqualino Codognotto (San Michele) e Andrea Tamai (Teglio V.) per il Veneto, Antonio Di Bisceglie (San Vito) e Marcello Del Zotto (Sesto Al Reghena) per il Friuli, questo mi è stato confermato da fonti locali più che affidabili, dunque non c’è la Senatore come viene riportato nella stampa locale (clicca 1_2), pertanto come vi dicevo, una grande sconfitta per la Senatore, che a Venezia non ha aperto bocca, (magari brontolando per sotto), è stato Tamai a prendere la parola, e adesso speriamo si passi ai fatti, quelli veri e concreti, basta perdere “stupidamente” tempo, che adesso ne è rimasto davvero poco…
G.B.
Comune di San Michele al Tagliamento
AI Signor Sindaco
Pasqualino Codognotto
- Sua sede-
03.04.2017
INTERROGAZIONE
Oggetto: organizzazione e gestione del servizio idrico integrato a seguito dell'approvazione della Legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 5 del 15/04/Z016.
........................... (Interrogazione completa, clicca qui)......................
INTERROGANO
Il Sig. Sindaco per conoscere:
1. Se la Regione Veneto si sia espressa formalmente in merito alla eventuale richiesta di adesione dei comuni veneti, ricadenti nel CATOI Lemene, all'ambito unico regionale friulano;
2. Quale sia l'intendimento del Comune di San Michele al Tagliamento e della maggioranza dei Comuni veneti, ricadenti nel CATOI Lemene, in merito all'adesione all'ambito unico regionale friulano;
3. Quali scenari si possono configurare per la società di gestione del servizio idrico integrato, Livenza Tagliamento Acque SpA e quindi per i comuni veneti in caso di mancata adesione all'ambito unico regionale friulano.
I Consiglieri Comunali
Emiliano Teso
Luca Tollon
------------------------------------------
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Deliberazione n. 45
In data 18/04/2017
OGGETTO:
INTERROGAZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO CONSILIARE LEGA NORD, LIGA VENETA SALVINI CIVICHE E CENTRO DESTRA, TOLLON SINDACO, IN DATA 3-4- 2017, PROT. 8856, RECANTE "ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO A SEGUITO DELL'APPROVAZIONE DELLA LEGGE REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA N. 5 DEL 15-4-2016.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Illustra l’argomento il consigliere Teso, dando lettura dell’interrogazione allegata (clicca qui).
Risponde il Sindaco, dando lettura del documento redatto dai Sindaci interessati (clicca qui), recante ciò che i Sindaci interessati ritengano si debba fare, previe garanzie che l’ambito Interregionale continui ad esistere e si possa allargare anche ai comuni del pordenonese. In particolare, dà lettura dell’ipotesi di istituzione di un Ambito relativo solo al portogruarese (ipotesi contenuta nel documento medesimo). Comunica, infine, che la decisione dovrebbe venire presa in sede di Assemblea, già fissata per la prossima settimana.
Il consigliere Teso replica al Sindaco dicendo che lo stesso ha fornito una risposta ampia ma con l’utilizzo di molti condizionali. Ritiene corretto il ragionamento fatto dal Sindaco ma ritiene anche che non si possa attendere ancora, perché: “di tattica si muore” e, alla fine, coloro che ci rimettono sono i cittadini. Pertanto, chiede una presa di posizione forte anche nei confronti del Sindaco di Portogruaro, atteso che il Comune di San Michele al Tagliamento è il Comune leader e siede anche nel CDA del C.A.T.O.I.
Infine, chiede venga convocata una specifica Commissione consiliare sull’argomento. Il Sindaco garantisce la convocazione
-----------------------------------------------------------------
Allegato B alla deliberazione consiliare n. 45/2017
(Documento redatto dai Sindaci...)
Si ritiene necessario che nell’intesa tra Regione Veneto e Regione FVG venga stabilito che prima della definitiva adesione dei comuni Veneti all’AUSIR venga predisposta da parte di quest’ultima l’analisi che stabilisca che il nuovo gestore, nato dalla fusione con almeno una delle due società Pordenonesi, abbia l'idoneità tecnica, economica e dimensionale per poter essere soggetto affidatario del servizio nella Consulta locale Occidentale.
Nell’intesa dovrà essere inoltre previsto che contestualmente all’adesione dei comuni Veneti all’AUSIR, quest’ultima provvederà ad individuare il nuovo gestore come affidatario del servizio nella Consulta locale Occidentale, con scadenza dell’affidamento al 31.12.2045, in allineamento con quello del gestore Udinese CAFC, che in Regione ha l’affidamento con scadenza temporale più lontana.
Cerchiamo ora di valutare le prospettive per Livenza Tagliamento Acque S.p.a qualora i Comuni Veneti decidessero di aderire all’Ambito Unico FVG.
Innanzi tutto società ed i Comuni soci devono muoversi su due distinte direttrici, seppur accomunate da un unico obiettivo.
I Comuni devono, tramite la Regione Veneto, negoziare con la Regione Friuli Venezia Giulia una intesa che assicuri i punti sopra esposti, ovvero: certezza di rappresentatività nei nuovi organismi di governance politica (quesito 1), certezza di adeguati investimenti nel territorio veneto e certezza che le tariffe pagate in Veneto non vadano a finanziare deficit infrastrutturali in alcuni comuni del FVG (quesito 2) ed infine certezza che nel caso si raggiunga una aggregazione con una altro gestore del pordenonese alla nuova società venga affidato il servizio fino al 31.12.2045.
Parallelamente LTA dovrà avviare un progetto di fusione con uno o più soggetti da sottoporre quanto prima all’esame dei Comuni soci.
Come detto i due percorsi, se pur distinti, dovranno muoversi in parallelo, al fin di raggiungere l’obiettivo di sottoscrivere l’intesa tra le due Regioni e un nuovo affidamento ad LTA entro il 31.12.2017.
In tale contesto si fornisce un primo sintetico quadro di raffronto con i gestori pordenonesi.
LTA S.p.A.- Sistema Ambiente S.r.l.- Hydrogea S.p.A. - TOT.
Numero Comuni 25 - 16 - 20 - 61
Abitanti residenti 177.000 - 109.000 - 107.000 - 393.000
Numero utenti 74.500 - 40.000 - 45.500 - 160.000
Rete acquedotto km. 1.950 - 850 - 1.370 - 4.170
Rete fognatura km. 1.010 - 305 - 466 - 1.781
Acqua erogata mc. 10.950.000 -7.120.000 -10.271.000 - 28.341.000
Reflui collettati mc. 10.760.000 - 3.712.000 - 6.171.000 - 20.643.000
Reflui depurati mc. 8.625.000 - 3.214.000 - 5.639.000 - 17.532.000
Patrimonio netto al 31.12.2015
(per LTA incluse patrimoniali) 40.512.515 - 2.652.979 - 8.882.239 - 52.047.733
Valore della produzione 2015 €. 23.128.465 - 10.989.751 - 11.902.989 - 46.021.205
Utile netto 2015 €. 1.088.809 - 1.161.391 - 826.982 - 3.077.182
Incrementi immobiliz. 2015 €. 5.498.666 - 1.377.794 - 887.543 -7.764.003
Dipendenti al 31.12.2015 104 - 49 - 56 (di cui 5 interinali) - 209
Alla luce dei patrimoni netti e dei volumi erogati sopra esposti e’ ragionevole ipotizzare che LTA sia in grado di richiedere ai possibili partner una fusione per incorporazione. Ciò in ragione della semplicità di tale operazione rispetto alla costituzione di una nuova società, ed anche per il fatto che LTA ha emesso strumenti finanziari quotati su mercati regolamentati. LTA beneficia inoltre del fatto di aderire alla consortile VIVERACQUA che raggruppa tutti i gestori pubblici del Veneto.
La denominazione sociale, che di fatto già ben rappresenta tutto il territorio della Provincia di Pordenone e del Portogruarese, sarebbe ulteriore motivo verso la soluzione della fusione per incorporazione.
I diversi pesi dei patrimoni netti dei soggetti interessati all’aggregazione impongono di individuare forme di governance che, indipendentemente dal numero di azioni possedute da ogni comune, garantiscano forme di rappresentatività equilibrate, in particolare in ragione degli abitanti serviti e dei volumi fatturati.
In tal senso gli Organismi di Controllo Analogo tipici delle società in “House”, unitamente a patti parasociali possono essere di valido ausilio.
Di fatto LTA potrebbe essere il soggetto catalizzatore ed il motore trainante del nuovo gestore, nel solco di una tradizione e di una esperienza gestionale consortile consolidata in più di sessant’anni di storia.
Dal punto di vista strettamente gestionale ed operativo il territorio interregionale, oggi servito da LTA, non verrebbe smembrato in due parti, con necessità di dovere separare reti ed impianti. In tal senso non va trascurato che le fonti di captazione idrica sono in gran parte in Friuli Venezia Giulia.
Va inoltre evidenziato che l’orografia del bacino interregionale del Lemene, ha direzione nord-sud e tutte le acque, dopo aver attraversato il territorio Portogruarese, sfociano in un tratto di mare dove insistono importanti località balneari venete.
Il tal senso una gestione unitaria e condivisa del sistema fognario e depurativo in tutto il bacino interregionale è sicuramente auspicabile, in particolare per le aree che fungono da recettore finale.
ADESIONE ALL’AMBITO “LAGUNA VENETA”
O ALL’AMBITO “VENETO ORIENTALE”
Come già detto, a decorrere dal 01.01.2018, i Comuni Portogruaresi oggi soci di LTA verranno inseriti nell’AUSIR del Friuli Venezia Giulia e nell’Assemblea Locale Pordenonese.
Qualora i Comuni Veneti decidessero di non aderire all’AUSIR del Friuli Venezia Giulia, gli stessi verranno inseriti dalla Regione Veneto nell’Ambito Veneto Orientale (Trevigiano), o molto più probabilmente nell’ambito Laguna Veneta, che di fatto coincide con il territorio della Città Metropolitana di Venezia.
In questo caso è opportuno ricordare che con l’Accordo Interregionale tra Veneto e FVG, sottoscritto nel 2008, i Comuni Veneti sono stati scorporati dall’Ambito del Veneto Orientale (Trevigiano) per dar vita all’Ambito Interregionale “Lemene”.
Nel frattempo la Legge Galli, che aveva istituito le Autorità di bacino, è stata soppressa e l’organizzazione del servizio idrico è stata accorpata nel Decreto Legislativo 152/2006, meglio noto come Testo Unico sull’Ambiente. Tale testo è stato ulteriormente modificato ed integrato nel tempo, in particolare con il Decreto Sblocca Italia del 2014.
In tal senso di particolare interesse il comma 2.bis dell’art .147 del dlg.152:
2.bis. Qualora l'ambito territoriale ottimale coincida con l'intero territorio regionale, ove si renda necessario al fine di conseguire una maggiore efficienza gestionale ed una migliore qualità del servizio all'utenza, è consentito l'affidamento del servizio idrico integrato in ambiti territoriali comunque non inferiori agli ambiti territoriali corrispondenti alle province o alle città metropolitane.
Alla luce dell’evoluzione normativa di cui sopra, si ritiene che gli undici Comuni Veneti un tempo scorporati dall’ambito del Veneto Orientale per dar vita all’Ambito Interregionale, venuta meno questa finalità, vengano nuovamente aggregati ad un altro Ambito ed è ragionevole ipotizzare l’adesione all’Ambito Laguna Veneta, che sostanzialmente coincide con il territorio della neo costituita Citta’ Metropolitana di Venezia.
ISTITUZIONE DI UN NUOVO AMBITO “PORTOGRUARESE”
E’ stata infine ipotizzata, qualora i comuni decidano di non di aderire all’AUSIR del Friuli Venezia Giulia, l’istituzione di un nuovo Ambito “Portogruarese”, costituito dagli undici Comuni Veneti.
La fattibilità di tale operazione deve essere valutata in primis sotto il profilo tecnico/giuridico. In tal senso si ricorda che l’organizzazione territoriale del servizio idrico è regolata dall’art .147 del dlg.152:
1. I servizi idrici sono organizzati sulla base degli ambiti territoriali ottimali definiti dalle regioni. Gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale partecipano obbligatoriamente all'ente di governo dell'ambito, individuato dalla competente regione per ciascun ambito territoriale ottimale, al quale è trasferito l'esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa programmazione delle infrastrutture idriche
2. Le regioni possono modificare le delimitazioni degli ambiti territoriali ottimali per migliorare la gestione del servizio idrico integrato, assicurandone comunque lo svolgimento secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto, in particolare, dei seguenti princìpi:
a) unità del bacino idrografico o del sub-bacino o dei bacini idrografici contigui, tenuto conto dei piani di bacino, nonché della localizzazione delle risorse e dei loro vincoli di destinazione, anche derivanti da consuetudine, in favore dei centri abitati interessati;
b) unicità della gestione;
c) adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici.
2-bis. Qualora l'ambito territoriale ottimale coincida con l'intero territorio regionale, ove si renda necessario al fine di conseguire una maggiore efficienza gestionale ed una migliore qualità del servizio all'utenza, è consentito l'affidamento del servizio idrico integrato in ambiti territoriali comunque non inferiori agli ambiti territoriali corrispondenti alle province o alle città metropolitane.
Sono fatte salve:
a) le gestioni del servizio idrico in forma autonoma nei comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti;
b) le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ai sensi del codice dei beni culturali; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico. Ai fini della salvaguardia delle gestioni in forma autonoma di cui alla lettera b), l’ente di governo d’ambito territorialmente competente provvede all’accertamento dell’esistenza dei predetti requisiti.
Alla luce di quanto sopra emerge che non vi sono i presupposti per la costituzione di un nuovo ambito di soli undici Comuni, con dimensione inferiore a quella provinciale o a quella della Città Metropolitana.
Anche nel caso tali perplessità di ordine giuridico dovessero essere superate va detto che un territorio servito di soli 90.000 abitanti è assolutamente non adeguato da un punto di vista dimensionale per garantire la sostenibilità economico/finanziaria della gestione. Va ricordato che da più parti viene oggi indicata come soglia minima una popolazione servita di almeno 400.000-500.000 abitanti. Il superamento della frammentazione dei gestori, iniziato con l’entrata in vigore della legge Galli, ha subito una decisa accelerazione a seguito dell’istituzione della nuova Autorità di regolazione nazionale del servizio AEEGSI, che ha introdotto una vera politica di regolazione e controllo su tutte le attività del gestore.
In tal senso si segnala che sia in Regione Veneto che in Regione FVG, negli ultimi anni, si sono concluse numerose aggregazioni di gestori e molte altre sono già state avviate.
(Fonte: Sito Comune di San Michele al Tagliamento)
ARTICOLI IN ARCHIVIO...
|
10/05/2017 - Comune e Territorio |
|
Fallita la proposta "trevigiana", resta l'eclatante figuraccia, non solo sua...
|
|
08/05/2017 - Comune e Territorio |
|
La Senatore abbandona per protesta... Portogruaro non rappresentata !
|
|
07/05/2017 - Comune e Territorio |
|
Scontro con Terenzi e la Regione Friuli per la gestione Servizi idrici...
|
|