29 Luglio 2017
"SCANDALO MOSE"
LA VERGOGNA INFINITA...
Legittima la preoccupazione di Arianna Spessotto, deputata del Movimento 5 Stelle (*), sarebbe davvero una beffa che coloro che hanno “divorato” milioni e milioni di euro se ne uscissero indenni per effetto della prescrizione dei reati contestati per quel SCANDALO MOSE che è stato giudicato addirittura più grande e complesso di TANGENTOPOLI, ma si sa, in Italia la giustizia ha i suoi tempi, e pure i suoi avvocati… che sanno come tirarla lunga…
Di oggi la notizia sulla stampa che Baita e Minutillo vanno verso il Processo, per loro una lista di 27 contestazioni, dalla corruzione di Galan e Chisso, alle false fatture e millantato credito… (clicca qui)
Incalcolabile la vera somma di milioni che il “sistema Mose” si è spartito tra i suoi facenti parte, ma a me fa specie che comunque chi è stato condannato o ha scelto il patteggiamento, non venga poi "emarginato" dalla Pubblica amministrazione e nemmeno dalla politica, non è un mistero che Parisi che stava “ricostruendo” Forza Italia, abbia avuto in Veneto anche incontri con Galan e Chisso, per quest’ultimo poi è nata anche una Associazione o Fondazione chiamata “gli amici di erre”, che sta appunto per Renato, per dargli “una mano”, ma non mi sembra che stiano facendo vita da nullatenenti, e secondo me quei milioni di euro per danni "di immagine" che gli hanno ultimamente contestato, se attribuiti in via definitiva a fine iter giudiziario, se non sono in grado di pagarli, dovrebbe essere loro inflitta una pena alternativa, ossia il carcere, troppo comodo dire “non ho soldi”…
Mi vengono in mente Maniero e Corona, anche a loro non avevano trovato soldi, ma poi…
G.B.
MOVIMENTO 5 STELLE
Dep. Arianna Spessotto
COMUNICATO STAMPA
Roma, 25 luglio 2017
"Mentre la Corte dei Conti di Venezia ha accertato un danno erariale per oltre 37 milioni di euro per le tangenti del Mose, nell’indifferenza generale di politica e istituzioni, i grandi corruttori di uno degli scandali più grandi di questo Paese rischiano di farla franca, grazie alla scure della prescrizione, con il pericolo di annullare così, di fatto, tutto il lavoro di indagine compiuto dalle forze dell’ordine negli ultimi tre anni.
Con un intervento in Aula (vedi video) ho ricordato come per lo scandalo delle dighe mobili, che avrebbero dovuto proteggere Venezia dall’acqua alta, sono stati indagati tutti i livelli politici che hanno ruotato intorno a questa opera faraonica: una vera e propria associazione a delinquere, un sistema di corruzione che ha travolto indifferentemente controllori e controllati, politica locale e nazionale.
Lo Stato ha speso finora 5 miliardi e mezzo per un'opera che avrebbe dovuto essere consegnata dieci anni fa e su cui oggi, nonostante tutti i soldi spesi, non si hanno certezze circa i tempi di consegna né tanto meno sulla sua efficacia.
Il M5S ha presentato da tempo una proposta di legge che blocca la prescrizione al rinvio a giudizio in alternativa al giudizio di primo grado. Ovviamente tutti i partiti l'hanno bocciata, e questa situazione del Mose ci fa capire bene il perché: chi usa la politica per fare i propri affari vuole farla franca!
Arianna Spessotto - Capogruppo M5S
Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni
Camera dei Deputati
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