IL CRIMINOSO "CASO" GAIATTO: RISPONDONO GLI AVV. LIUT E MIOR
Tre le domande poste: La prima se si poteva evitare questa Mega Truffa...
La Mega Truffa milionaria
del criminoso “caso” Gaiatto
LE DOMANDE DEL CITTADINO
LE RISPOSTE DEGLI AVVOCATI
Gianluca Liut tramite video intervista
Luigino Mior tramite mail
Una Mega Truffa finanziaria dove si sono investiti e in grande parte persi oltre 67.000.000,00 di euro basata su quello che è definito Sistema Ponzi, che solitamente all'inizio regge ma che poi è destinato inevitabilmente ad incepparsi con tutto quello che ne consegue...
Sono oltre 2700 le persone truffate (tutti nomi resi pubblici nel Sito del Tribunale di Pordenone) che hanno visto eclissarsi i loro risparmi, stravolgendo le vite di persone e famiglie che si sono fidate di chi proponeva loro dei guadagni facili, troppo facili, inizialmente anche del 10% settimanale, e che avrebbero dovuto invitare alla prudenza essendo numeri completamente fuori mercato...
Ecco, in questo contesto che ha toccato in maniera drammatica Portogruaro come epicentro, ma che come terremoto finanziario si è espanso a dismisura, varcando anche i confini di Veneto e Friuli, con ramificazioni estere, ha portato la gente a chiedersi come abbia potuto accadere una cosa simile senza che nessuno la fermassi.
Con queste premesse, in una video intervista, ho fatte tre domande all'avvocato Gianluca Liut,dello Studio legale Liut & Partners con sede in Via Martiri a Portogruaro, che del "caso" Gaiatto ha in carico una decina di persone offese, pertanto conosce bene questa triste e tragica vicenda, che vedrà il 16 Febbraio 2018nell'Auditorium di Cordenons la prima Udienzapreliminare, che sono:
1) Si poteva evitare intervenendo in qualche modo questa Mega Truffa finanziaria di cui si aveva sentore già dal 2016 ?
2) Chi ha guadagnato investendo i propri capitali, adesso li deve restituire essendo frutto di un illecito?
3) Il Tribunale di Pordenone pubblicando nel loro Sito web, rendendoli così pubblici, tutti i nomi delle circa 2700 persone truffate, ha violato la loro Privacy esponendoli al giudizio incontrollato di tutti?
Da ascoltare attentamente le risposte dell'avvocato Gianluca Liut (clicca qui), che va in profondità alle tre domande poste, che possono essere di aiuto a tutti per non cadere in queste diaboliche trappole finanziarie che ti rovinano la vita, oltre a coloro che ahimè, sono parti offese in attesa di sapere se mai rivedranno i denari che “ingenuamente” hanno perso...
Liut afferma anche che il Comune,per mettere in guardia la cittadinanza, avrebbe potuto pubblicare nel proprio Sito istituzionale il Documento della CONSOB che sanzionava il GAIATTO, senza per questo commettere un illecito, anche se non era obbligato a farlo, e nulla gli si può imputare per questo, e qui ci sarebbe da riflettere, dico io.
Alle tre domande di cui sopra mi ha gentilmente risposto tramite mail, anche l’avvocato Luigino Mior,pure lui difensore di persone offese in questa vicenda ora giudiziaria, che qui ringrazio per la sua disponibilità sapendo che in questi giorni era occupato in precedenti impegni. Così l’avv. Mior sul “caso” Gaiatto:
1) Quanto alla domanda circa la possibilità che un eventuale intervento più tempestivo delle Autorità inquirenti avrebbe potuto evitare l'aggravamento delle posizioni della molteplicità degli "investitori", debbo rilevare che la Procura, avuta notizia di un fatto di reato, persegue precipuamente un fine che è quello di acquisire, tramite gli atti d'indagine, gli elementi per accertare, dapprima, l'illiceità di un condotta, e poter poi portare avanti, efficacemente, con la necessaria completezza e nel rispetto dei requisiti di legge, l'accusa nei confronti degli indagati; tutto ciò, ovviamente, contemperando le necessità d'indagine con gli interessi dei soggetti che possono - e potevano ancora - esser lesi da tali condotte. In un caso come quello che occupa, le attività d'indagine sono state certamente complesse e di gran mole; da valutare se il rischio della reiterazione del reato con le conseguenze dannose che ciò comportava meritasse un intervento più solerte delle Autorità inquirenti: non posso che ribadire quanto sopra circa il contemperamento dei diversi interessi.
2) In merito alla possibilità che venga richiesta ad alcuni "investitori" la restituzione delle somme percepite dalla Venice in esubero rispetto a quanto "investito", posso rilevare che, per quanto il contratto de quo sia, ex post, da ritenersi illecito e nullo, ed i relativi proventi parimenti illeciti, nulla può esser contestato, sotto il profilo soggettivo, a coloro che, nel corso del tempo, ritenendo detto contratto valido ed efficace, hanno in buona fede ricevuto dei versamenti. Ciò non significa, tuttavia, che non vi sia la possibilità che nei confronti di costoro non possano ipotizzarsi astrattamente richieste restitutorie, potendosi, ad esempio, prospettare l'evenienza che coloro i quali han patito danno dalla condotta del Sig. Gaiatto e degli altri imputati, vadano ad agire, in sede civile, per il recupero di quelle somme che sono state da altri percepite indebitamente, costituendo, dette somme, un arricchimento non dovuto. La questione, tuttavia, è assai complessa, sì che, al di là di una valutazione "a caldo", e di una veloce analisi di possibili ipotesi "di scuola", richiederebbe una certamente più accurata disamina e studio.
3) In punto Privacy, per quanto sia ravvisabile e certamente comprensibile l'interesse dei vari investitori a non comparire ed esser citati in liste che hanno avuto pubblica diffusione, debbo tuttavia rilevare come il GIP abbia dovuto contemperare le esigenze di riservatezza con quelle processuali, addivenendo alla decisione di procedere alla notifica per pubblici proclami, mediante la pubblicazione del Decreto di fissazione dell'Udienza preliminare nel sito del Tribunale, atteso il numero elevatissimo delle persone offese, e la conseguente estrema difficoltà, se non impossibilità, di effettuare nominativamente le notifiche nei termini, stringenti, intercorrenti tra la data del decreto e l'udienza. Diversa, e più discutibile, è la questione dell'indicazione nel Decreto di soggetti prestatori non persone offese. Per questo aspetto vi darebbe qualche osservazione sulla violazione della riservatezza: qui la scelta della Procura è stata certamente operata assegnando rilievo alla strutturazione del capo d'imputazione ( cioè a dire a voler sottolineare l'ampiezza della truffa e la gravità dell'illecito).
“Rilevo, alfine, per parte mia, come vi sia un ulteriore profilo della vicenda che meriterà, e necessiterà, di ulteriore approfondimento, che è quello relativo all'imposizione fiscale sulle somme che costituivano gli "interessi virtuali". I prestatori truffati che hanno dichiarato, sulla base degli statini loro inviati da Venice, all'Agenzia delle Entrate i profitti pur solo "sulla carta" hanno già pagato le relative imposte per gli anni precedenti e tutti quasi certamente fino alla Dichiarazione di maggio/luglio 2018. In argomento, sul quale ho avuto già nella primavera scorsa, modo di conferire con il Direttore dell'Agenzia delle Entrate di Portogruaro. “ (Avv. Luigino Mior)
Ringrazio gli avvocati Gianluca Liut e Luigino Mior per la disponibilità e gentilezzadimostrata, e per avere dato un importante contributo informativo ai cittadini, entrambi si sono resi disponibili ad ulteriori delucidazioni sugli aspetti legali di questa eclatante e impressionate vicenda truffaldina, qualora ce ne fosse bisogno.
Nei Decreti del Tribunale tutti i nomi, molti i Politici che hanno investito...
LE DOMANDE SULLA MEGA TRUFFA "GAIATTO": RISPONDE AVV. GIANLUCA LIUT
Una Mega Truffa finanziaria dove si sono investiti e in grande parte persi oltre 67.000.000,00 di euro basata su quello che è definito Sistema Ponzi, che solitamente all'inizio regge ma che poi è destinato inevitabilmente ad incepparsi con tutto quello che ne consegue... Sono oltre 2700 le persone truffate (tutti nomi resi pubblici nel Sito del Tribunale di Pordenone) che hanno visto eclissarsi i loro risparmi, stravolgendo le vite di persone e famiglie che si sono fidate di chi proponeva loro dei guadagni facili, troppo facili, inizialmente anche del 10% settimanale, e che avrebbero dovuto invitare alla prudenza essendo numeri completamente fuori mercato... Ecco, in questo contesto che ha toccato in maniera drammatica Portogruaro come epicentro, ma che come terremoto finanziario si è espanso a dismisura, varcando anche i confini di Veneto e Friuli, con ramificazioni estere, ha portato la gente a chiedersi come abbia potuto accadere una cosa simile senza che nessuno la fermassi.
Con queste premesse, ho fatte tre domande all'avvocato Gianluca Liut, dello Studio legale Liut & Partners con sede in Via Martiri a Portogruaro, che del "caso" Gaiatto ha in carico una decina di persone offese, pertanto conosce bene questa triste e tragica vicenda, che vedrà il 16 Febbraio 2019 nell'Auditorium di Cordenons la prima Udienza preliminare, che sono: 1) Si poteva evitare questa Mega Truffa finanziaria di cui si aveva sentore già dal 2016 ? 2) Chi ha guadagnato investendo i propri capitali, adesso li deve restituire essendo frutto di un illecito? 3) Il Tribunale di Pordenone pubblicando nel loro Sito web, rendendoli così pubblici, tutti i nomi delle circa 2700 persone truffate, ha violato la loro Privacy esponendoli al giudizio incontrollato di tutti ?
Da ascoltare attentamente le risposte dell'avvocato Gianluca Liut, che va in profondità alle tre domande poste, che possono essere di aiuto a tutti per non cadere in queste diaboliche trappole finanziarie che ti rovinano la vita, oltre a coloro che ahimè, sono parti offese in attesa di sapere se mai rivedranno i denari che “ingenuamente” hanno perso...
Liut afferma anche che il Comune,per mettere in guardia la cittadinanza, avrebbe potuto pubblicare nel proprio Sito istituzionale il Documento della CONSOB che sanzionava il GAIATTO, senza per questo commettere un illecito, anche se non era obbligato a farlo, e nulla gli si può imputare per questo, e qui ci sarebbe da riflettere, dico io.
Per chi volesse ascoltare interamente questo passaggio, lo trova nel video dal minuto 17:04 al minuto 19:38, di seguito uno stralcio:
“…così come forse se non al tempo in cui quel documento è stato pubblicato nel sito della Consob questa cosa poteva essere fatta anche in un momento successivo, quando cioè ad esempio SUI GIORNALI sono state pubblicate le prime notizie in cui è scoppiato appunto, RELATIVE AL MOMENTO IN CUI IL CAOS E’ SCOPPIATO… ripeto, non c’è un obbligo intendo, ma certamente ci poteva essere un attenzione una diligenza per farlo a tutela della comunità perché sarebbe stato pubblicato un documento appunto pubblico, soprattutto perché LE VOCI all’epoca erano già DIFFUSAMENTE DIFFUSAMENTE NOTE su quello che stava avvenendo, non avrebbe commesso nessun illecito, avrebbe reso, secondo me, un servizio alla cittadinanza..”