Non è cosa di tutti i giorni che un Sacerdote, in questo caso un Monsignore, dica in Chiesa ai propri fedeli, durante la messa della Domenica, che gli hanno impedito di dare la sua BENEDIZIONE ...perchè non era un Vescovo!
Ha dell'incredibile questa storia, vergognosa e scandalosa, che va a ledere la dignità dei Cittadin, dei Cattolicii e offende la Chiesa e tutti colororo che sono devoti a Cristo, vergognoso anche che nessuno ne abbia parlato fino adesso! , erano presenti giornalisti e televisioni, cosa ci stavano a fare lì ?, bella informazione!!
Ma andiamo con ordine, Martedì 7 Luglio 2009, data dell'inaugurazione del tratto della Tangenziale di Portogruaro, variante della SS 14 della Venezia Giulia, 4 lotto 1 stralcio, Cerimoniale a cura dell'ANAS, poco prima del taglio del nastro viene comunicato al Monsignore Pietro Cesco, dal sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, che non potrà dare la BENEDIZIONE all'opera perchè il Funzionario ANASvuole soltanto il Vescovo...
La delusione e l'amarezza del Monsignor Cesco è forte, ma non vuole creare "problemi" in quel contesto, a malincuore assiste al taglio del nastro, la tentazione di dire "qualcosa" viene repressa dal suo "essere prete", ma qui forse doveva osare...la gente ignara di quello che stava succedendo sarebbe sicuramente intervenuta, ma alcuni sapevano...
Mi chiedo come mai il Sindaco abbia accettato, rassegnato, un affronto così grande, e le autorità presenti non siano intervenute, c'era la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, ma mancavano l' Assessore Regionale, Renato Chisso e il presidente dell'ANAS, Pietro Ciucci, benchè annunciati nelle locandine, e poi pretendevano la presenza del Vescovo!
Mi verrebbe da dire che non c'è più religione, ma non si può risolvere con una battuta quello che reputo una cosa gravissima, ho chiesto spiegazioni all'ANAS che mi ha risposto che non è di sua competenza, ma della Regione Veneto...
Inizia lo scaricabarile, siamo in Italia ! G.B.
PS. Invito tutti i lettori di questo articolo a mandare una e-mail di protesta all'ANAS