GUERRA IN UCRAINA:
EDY ONGARO
MORTO IN TRINCEA...
Di Giussago di Portogruaro, 46 anni,
dal 2015 con le milizie filorusse a
combattere per indipendenza Donbass
"Morto in Ucraina il portogruarese Edy Ongaro (46 anni), si era stabilito nel Donbass nel lontano 2015 e combatteva con le milizie filo-russe, ne ha dato notizia su FB Massimo Pin, suo caro amico e sostenitore, che ha scritto: "Ti salutiamo Compagno Partigiano con il motto che ti era tanto caro: "Morte al fascismo, libertà al Popolo".
Edy Ongaro è morto in trincea colpito da una bomba a mano, non voglio entrare nel merito delle sue scelte politiche e di vita, ma credo che in questa guerra abbia scelto la parte sbagliata da difendere. Il suo nome di battaglia era Bozambo. Adesso riposi in pace."
Quanto sopra il mio sintetico post su facebook per dare la notizia della morte di Edy Ongaro, qualcuno mi ha criticato per quanto scritto, sostenendo che stava dalla parte giusta, qualcun'altro ha sostenuto che era un puro e pertanto di lasciarlo riposare in pace senza fare ulteriori commenti, ma qui dimentichiamo che il teatro di guerra in cui è morto Ongaro, primo italiano deceduto in questo conflitto, sta cambiando il mondo, e non è un modo di dire, ma la tragica realtà dei fatti, ci sono già stati migliaia di morti, non solo tra le forze militari in campo, ma anche tra i civili, con donne e bambini e tanto, tantissimo dolore, sofferenze e atrocità che possiamo solo immaginare, ma che i media nazionali e internazionali ci fanno ben intuire e capire.
Io ho grande rispetto per chi sacrifica la sua vita per un ideale, qui fino alla morte, ma io sostanzialmente la penso come Sergio Ongaro, il padre, che alla stampa ha dichiarato: “Io non approvo la scelta che ha fatto mio figlio Edy. I suoi erano ideali nobili, i valori che sono anche i miei. Ma non si va in guerra. Non si va a combattere, non si può uccidere. Perché sappiamo com'è la guerra, no? In guerra si muore, ma prima si uccide”.
Altre considerazioni preferisco non farle adesso, questo è il momento del dolore, la morte tragica di un concittadino è sempre un evento che merita rispetto verso la sua famiglia e coloro che gli volevano bene, ci sarà tempo per capire quanto accaduto e cosa in quella parte del mondo, più precisamente l’Ucraina, uno stato sovrano invaso dalla Russia di Putin senza un vero motivo plausibile e umanamente accettabile, sia accaduto è perché, ma la sopraffazione esercitata con la forza e con il sangue versato di tanti innocenti, non è mai giustificabile, ma solo da condannare.
G.B.
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