NOTA - Sotto due bei video con relativi commenti, da non perdere...
"FORTI COME L'ACETO"
DI OMAR BOZZA
Prendendo spunto dal profilo facebook (clicca qui) di “Forti come l’ACETO”:
Tra il supermercato Alì di Portogruaro in Borgo Sant’Agnese, dove lavora Omar Bozza, autore di “Forti come l’ACETO” (Visystem Editore) e lo storico negozio di biciclette del centenario Guerrino Moretto, a tutti gli effetti un pioniere delle due ruote, non c'è neanche un tiro di schioppo...
Così il giovane Omar, grande appassionato delle due e quattro ruote, inizia l'avventurosa corrispondenza per e-mail con Guerrino che ripercorre lo scenario novecentesco italiano, il Secolo breve.
Dalla bicicletta negli anni 20 del secolo scorso alla Fiat 500 (clicca qui) dei favolosi e nostalgici anni 60, dall'amore per l'Arte moderna alla rima baciata indirizzata ad una donna.
La guerra e la prigionia di Guerrino, gli accostamenti del cibo al vino e a sorpresa l'Aceto, il quale non ce lo saremmo mai aspettato così forte e pregiato, le gincane di Omar... Un concentrato di Vita tra realtà e sogno.
Omar e Guerrino uniti da una vena di follia, intesa in senso artistico, come spiegato nella presentazione del libro dall'esperto Alessio Alessandrini, sono entrambi figure dai molteplici interessi e pieni di curiosità...
Oggi Guerrino non c'è più, è stato non solo sommelier e poeta per diletto, ma anche personaggio vero ed eclettico, è scomparso nel 2019 ma è ben vivo nei ricordi di Omar (*) che ha voluto non andasse disperso una preziosa memoria del passato raccontata in prima persona da chi l'ha vissuta...
G.B.
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Il ricordo di Alessandro Zanon (ex vicesindaco di Teglio Veneto)
Ringrazio Omar Bozza per avermi sin da subito coinvolto nel progetto di realizzazione di questo libro “inedito”, condotto con gran sensibilità e determinazione. Trattandosi dello straordinario personaggio, qual è stato il comune amico Guerrino Moretto, non potevo che accettare; di lì è nata pure un’amicizia. (clicca qui)
Di Guerrino ricordo soprattutto la serenità, la positività e l’ottimismo, antitetici rispetto l’odio, il vittimismo e il rancore che son stati sentimenti mai provati e trasmessi da parte sua il quale, nella propria vita, ne ha affrontate di tutti i colori.
Guerrino, inoltre, sapeva stare con tutti, al passo con i tempi (incredibile la sua dimestichezza con la posta elettronica e il social network); è stato davvero impossibile non volergli bene.
Gli ultimi anni di vita, in particolare, andare a fargli visita a casa mi ha ricordato come la ‘passarella’ presso il leader radicale Marco Pannella, quando una carrellata di amici e colleghi andarono a rendergli omaggio nel suo lento spegnersi, tra un bicchiere e uno scambio di aneddoti e riflessioni sulla società, le passioni, la vita in generale.
Infine, il “Nino della Margherita”, dal nome della madre adottiva, nel congedarci mi raccomandava sempre, con affetto e gratitudine, di salutare i tegliesi. E questo non potrò mai dimenticarlo.
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