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15/06/2023 - La Politica

UN TRIBUTO DA CAPO DI STATO PER L'ADDIO A SILVIO BERLUSCONI

Una folla di gente commossa al suo funerale, e tante sincere lacrime...

 

AI FUNERALI DI STATO

UNA FOLLA COMMOSSA

PER L'ULTIMO ADDIO 

A SILVIO BERLUSCONI

 

 

 

Avesse potuto fare la regia del suo funerale, Silvio Berlusconi l’avrebbe scritta esattamente così come avvenuta, erano esequie di Stato per l’ex Premier (4 volte) e senatore di Forza Italia, ma sembravano più i funerali di un Capo di Stato, con una diretta televisiva che è partita dalla sua casa di Arcore e che ha accompagnato il feretro per tutti i 33 chilometri del percorso che portavano al Duomo di Milano, con una folla ai lati delle strade ad applaudire il corteo funebre al suo passaggio, come a una corsa ciclistica, questa però era l’ultima tappa per il “Cavaliere” (*), come veniva spesso chiamato una volta, ma da tempo per tutti era il Presidente, e forse avrebbe voluto esserlo anche della Repubblica Italiana, e non solo delle sue aziende o squadre di calcio, forse l’unica cosa che non è riuscito a realizzare nella sua vita terrena, è rimasto quel che comunemente si dice, “sogno nel cassetto”, ma il Tributo e la commovente partecipazione di migliaia di persone di cui ha goduto nel giorno del suo addio, lo possiamo considerare come una carica attribuita ad honorem, e nessuno può dire niente.

Per l’addio a Silvio Berlusconi c’erano tutti, o quasi tutti, spiccava solo l’annunciata assenza dell’ex premier Giuseppe Conte (M5S), che ha fatto il paio con quella dell’ex ministro Rosy Bindi (PD), che lo hanno ritenuto non meritevole di tanto onore da parte loro per quanto fatto di negativo in passato, ma c’erano tutti gli altri, dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella (clicca 1 e 2), alla premier Giorgia Meloni, da Matteo Renzi (Italia Viva), alla Elly Schlein (PD), giusto per nominarne alcuni, ma non soltanto politici in chiesa, tantissime le personalità presenti del modo del lavoro, dello sport dello spettacolo, e anche cariche istituzionali dall’estero, ma quello che si vedeva e percepiva davanti al televisore, era la commozione popolare, che si poteva toccare con mano, tante le lacrime su volti noti e meno noti, si piangeva l’uomo Silvio, per quanto dato e fatto nel corso della sua vita, non ho visto bandiere politiche, solo quelle del Milan, la squadra di calcio più premiata del mondo, la squadra di cui è stato glorioso Presidente e i cui tifosi erano arrivati in massa ad applaudire e rendergli omaggio e testimonianza di affetto.

Una Cerimonia funebre imponente ma semplice, c'erano oltre 15mila persone in piazza davanti al Duomo di Milano, tutto è filato via liscio senza incidenti di rilievo, un contestatore è stato allontanato “di forza”, non era questo il momento né il luogo per manifestare il proprio dissenso, sulla stampa si è letto che il Lutto nazionale è stata una scelta sbagliata, soprattutto dal punto di vista politico (oltre che formale), critica sollevata da esponenti di centrosinistra ovviamente, non entro nel merito, ma posso dire che sono rimasto incollato davanti al televisore per tutta la Cerimonia, e sono rimasto molto colpito dalla compostezza dei figli di Berlusconi: Barbara, Marina, Pier Silvio, Luigi, Eleonora e del fratello Paolo, oltre alla sua ultima compagna di vita Marta Fascina, immagini che mostravano una famiglia molto unita nel dolore sincero che provavano e dalle lacrime che bagnavano i loro occhi, sentimenti puri che ti arrivavano dritti al cuore, bucando lo schermo, come si dice, nessuna recita, piangevano il padre e l’uomo generoso che tanto hanno amato e molto ha insegnato, forse qualche giudizio pesante su Berlusconi, vedendo queste immagini e tanta popolare commozione, magari andrà rivisto o “ammorbidito”, certo va distinto l’uomo dal politico e dall’imprenditore, dove troviamo sempre ammiratori e detrattori, come detto anche durante l’omelia dall’arcivescovo di Milano.

Una omelia quella letta in Chiesa da monsignor Mario Delpini che mi è molto piaciuta, e di Silvio Berlusconi ha detto: “E’ stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia e ora incontra  Dio”.

Chiudo riportandovi di seguito alcuni stralci:

“Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c'è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d'uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.

“Amare e cercare l'amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l'amore possa essere solo una concessione, una accondiscendenza, una passione tempestosa e precaria. Amare e desiderare di essere amato per sempre e provare le delusioni dell'amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande. Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell'uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.

“Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini. Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l'insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all'irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell'uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.

 

P.S.

Se la scomparsa di Berlusconi apre diversi interrogativi sulla sopravvivenza di Forza Italia a livello nazionale, possiamo affermare che a Portogruaro non ci saranno di certo conseguenze politiche, dove politicamente il partito è morto da tempo dopo l'ingloriosa e fallimentare chiusura della sua Sede che doveva essere, nelle intenzioni dei protagonisti di allora, un trampolino di lancio e punto di riferimento del territorio, tutte cose andate disattese.

 

G.B.

 


 

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Il leader di Forza Italia è morto a 86 anni all’Ospedale San Raffaele.

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Sommario del video

00:00 Arrivo del feretro e picchetto d'onore

06:17 Inizio della celebrazione

12:43 Aspersione ed incensazione

24:50 Omelia

33:40 Litanie dei santi

40:11 Liturgia eucaristica

59:11 Suono del "silenzio"

1:01:15 Saluti di mons. Delpini e Benedizione

1:06:13 Uscita del feretro e benedizione in piazza Duomo



 
Cordoglio_del_Presidente_Mattarella_per_scomparsa_Silvio_Berlusconi_.pdf

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Foto_del_Presidente_Mattarella_ai_Funerali_di_Silvio_Berlusconi_.pdf

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Onorificenza_della_Repubblica_Italiana_a_Silvio_Berlusconi_.pdf

Onorificenza_della_Repubblica_Italiana_a_Silvio_Berlusconi_.pdf (78 KB)

G_Funerali_di_Stato_Duomo_di_Milano_per_Silvio_Berlusconi_.pdf

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