4 Marzo 2014 (Ultimo aggiornamento Giovedì 06.03.2014 alle ore 4,30 - Video e Pdf)
L’APPELLO «Privati e istituzioni ci aiutino a ricostruire»
Monsignor Pietro Cesco:
«Chiedo alle istituzioni e ai privati di sostenerci per riportare all’originale splendore una delle chiese più belle del Portogruarese».
NON E' STATA L'INCURIA...
QUALI LE VERE CAUSE DEL CROLLO ?
Le accuse di incuria a monsignor Pietro Cesco sono immotivate e incomprensibili,lo posso affermare con certezza perchè conosco molto bene la Chiesa di Sant'Agnese, ci abito vicino e ci passo davanti tutti i santi giorni, ed è tenuta sempre in perfetto ordine.
Prima di scrivere e mandare in onda certe affermazioni diffamatorie, bisogna pensarci non una , ma dieci volte, questione di professionalità, ma questi non sono problemi miei, a me interessa far sapere la verità ai cittadini quando vengono "mal informati", il giornalismo sensazionalistico, esasperato o da "sbatti il mostro in prima pagina", non mi è mai piaciuto, e fa solo danni alla immagine della Città...
Basta guardare le foto del solaio della Chiesa (clicca qui) , per capire che era stata restaurata di recente (6 anni fa), come detto da Don Cesco, e guardando le condizioni delle travi (clicca qui) , ridotto assai male, marcite e in alcuni punti imbevute d'acqua, si capisce che c'era da tempo una infiltrazione d'acqua, che abbinata all'azione delle tarme ha determinato il crollo del manufatto...
Era impossibile prevederlo prima, non ci sono stati segni premonitori, quali vistose macchie all'interno delle navate della Chiesa, ma quello che dobbiamo chiederci a questo punto, è se l'intervento di sei anni fa sia stato fatto a regola d'arte, e qualche dubbio ci può anche venire...
Potrebbe esserci stata una infiltrazione dovuta al posizionamento dei 2 faretti posti sul tetto (clicca qui) che illuminavano suggestivamente il Campanile, o il calore prodotto dagli stessi ha creato una situazione di criticità , ma queste sono solo ipotesi, e chi di dovere farà le dovute indagini e verifiche...
Adesso sono stati messi dei teloni a protezione del tetto (clicca qui) , in via provvisoria in attesa dei lavori già commissionati da mons. Pietro Cesco, ma siccome i "guai" non arrivano mai da soli, ecco il Comunicato stampa dei Consiglieri comunali Florean, Geronazzo e Gradini (clicca qui) , sulla questione Oratorio Pio X, altra grana per don Piero, e se per Sant'Agnese viene "assolto" da ogni responsabilità, qualche "legale" contestazione sul nuovo oratorio ancora persiste...
G.B.
Già al lavoro per San'Agnese
Dopo il crollo del tetto dell'abside
si pensa a riparare i danni
Monsignor Cesco ha ordinato la verifica statica
dell'intera copertura della Chiesa
Verifica statica dell'intera copertura della chiesa di Sant'Agnese a Portogruaro. A chiederlo è lo stesso parroco, monsignor Pietro Cesco, che dopo il cedimento di una porzione del tetto della cupola, vuole la massima sicurezza per lo storico monumento.
«Ho già contattato un professionista per dare l'avvio ai lavori - spiega monsignor Cesco - la prima cosa è la verifica di tutto il tetto. Nonostante i lavori siano recenti, evidentemente c'è stato qualche problema e per questo ho chiesto che l'intera copertura venga monitorata».
Secondo i primi accertamenti il cedimento di 2 metri quadrati del tetto che sovrasta l'abside dell'antico monastero delle benedettine, sarebbe da imputarsi ad una colonia di insetti e di roditori ma vi avrebbe contribuito anche una infiltrazione d'acqua.
A cedere infatti è stata una trave portante in legno del tetto, in prossimità di un faro posizionato sulla copertura per illuminare l'area circostante. Non è escluso che quel proiettore sia stato fissato sullo stessa trave. Intanto ieri sono tornati i Vigili del fuoco per accertare la stabilità del tetto. Sono così risaliti sulla sommità con una autoscala. Resta quindi inagibile l'abside, mentre la chiesa è stata riaperta già nella serata di domenica, a poche ore dal crollo. «Ho già celebrato la messa della sera - racconta monsignor Cesco - ai fedeli ho spiegato l'accaduto.
Ora dobbiamo accelerare sui tempi per riportare la sicurezza e la tranquillità. Per questo chiedo attraverso il Gazzettino alle istituzioni e ai privati di sostenerci in questa importante iniziativa per riportare allo suo originale splendore una delle chiese più belle del Portogruraese». Marco Corazza
(Fonte: Gazzettino di Venezia)
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