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22/09/2013 - Primo piano e Cronaca

FIACCOLATA PER SILVIA GOBBATO, IL VESCOVO: PREGARE E PERDONO

Lo Psichiatra: Non e' la malattia mentale a dare la morte... (2 Video)

22 Settembre 2013 (Inserito video dei partecipati Funerali di Silvia a San Michele...)


 

IMPOSSIBILE CAPIRE...

Lo Psichiatra dice che la malattia mentale non uccide (clicca qui), e forte della sua esperienza di oltre 40 anni di studi e lavoro, ci spiega cosa hanno imparato sulla malattia e cosa dicono le statistiche...

Il Parroco di Zuliano, dice di non parlare di perdono adesso, in contrasto con quanto detto da altri (clicca qui), e in Chiesa dopo la Fiaccolata...

Il Cittadino, inteso in senso generale, non vuole più funerali e fiaccolate, vuole più sicurezza e prevenzione, vuole pene severe e adeguate ai crimini commessi, vuole soprattutto la certezza della pena, tutte cose che abbisognano però di Leggi nuove, anche se molti dicono che basta applicare quelle chi ci sono...

                                                                                                      G.B.

 


 

 Il Vescovo Pellegrini ieri sera alla veglia:

"Pregate per Silvia e Nicola"

Centinaia di persone hanno parteciapato alla Fiaccolata...

 

di Marco Corazza

«Cattiveria e volontà di ferire». Così il Vescovo Giuseppe Pellegrini ieri sera ha ribadito quanto emerge dalle indagini sulla morte di Silvia Gobbato, ringraziando la famiglia «per aver pregato anche per Nicola» , l'assassino della giovane.

In tanti ieri si sono stretti alla famiglia della giovane avvocatessa di San Michele al Tagliamento, prima con una fiaccolata partita da San Filippo per raggiungere la chiesa, poi con una veglia presieduta dal Vescovo di Concordia-Pordenone con a fianco il vicario foraneo, don Andrea Vena.

«Carissima mamma Cinzia, caro papà Adriano e carissimo Paolo.

So che non avete più lacrime da versare per Silvia!

Il vostro cuore è pieno di dolore e di angoscia - ha ribadito monsignor Pellegrini - Nemmeno la vicinanza di tante persone vi può arrecare sollievo, perché il vuoto lasciato dalla tragica e incomprensibile morte di Silvia rimane. Sappiamo bene, perché tutti ne abbiamo fatta esperienza, che le parole non ci possono consolare.

Tra le tante domande che risuonano nel profondo del nostro animo, c'è quel perchè? E anche con le indagini ancora in corso che stanno prospettando una cattiveria e una volontà di ferire e sporcare, il perché non trova risposta.

Anch'io in questi giorni, spesso, mi sono chiesto: Perché o Signore?».

«Potremmo aprire il cuore al rancore, all'odio, all'astio. Ma a che pro? - si è chiesto ancora il Vescovo - Certamente non ci restituirà Silvia né porterà la serenità e la pace nel nostro cuore, perché l'odio genera odio, la violenza origina violenza!

So invece, e vi ringrazio carissimi Cinzia, Adriano e Paolo che questa mattina insieme con don Andrea avete pregato anche per Nicola e i suoi familiari. Solo con l'amore e con il perdono, anche se con il cuore traboccante di dolore, è possibile trovare la serenità e la pace nel profondo del nostro cuore e diventare costruttori di un mondo nuovo e di una società più umana e più giusta. Cara Silvia, hanno ucciso il tuo corpo, ma non la tua anima, tu vivrai per sempre».

«In questo frangente, come cristiani, non possiamo comunque non rivolgere un pensiero al giovane Nicola, l'assassino di Silvia - ha ricordato il vicario foraneo, don Andrea Vena, nel bollettino parrocchiale - Non sappiamo ancora tutto, ma preghiamo affinché il Signore lo illumini e lo conduca in un cammino di pentimento e conversione, e altresì sostenga la sua famiglia di fronte a questa disgrazia».

 

(Fonte: Gazzettino di Venezia)

 


LO PSICHIATRA

Le valutazioni di Mario Novello, direttore di lungo corso al Dipartimento salute mentale

 «Non è la malattia a dare la morte»

«Il disagio mentale rende vittime e non artefici della violenza». Il ruolo dell’immaturità

 

di Paola Treppo

UDINE - «Non malattia mentale, piuttosto dabbenaggine». Mario Novello, già direttore del Dipartimento di salute mentale di Udine, psichiatra di fama e competenza riconosciuta, che continua tuttora a svolgere attività peritale per gli uffici giudiziari della regione, ha appeso del delitto dell'ippovia dalla stampa.

«Da quel che appare, oggi, - dice - sembra che quest'uomo fosse stanco della vita dipendente dai genitori. Premettendo che solo chi andrà a fare una perizia sulla sua sanità mentale, nel caso venga disposta, avrà modo di capire realmente con chi abbiamo a che fare, possiamo dire, in generale, che il disturbo mentale non porta a essere violenti. Anzi, spesso accade il contrario: chi soffre di queste patologie, come dimostrano tanti casi, è vittima della violenza di chi non è affatto malato».

Ma quali sono le cause, allora, che spingono una persona sana di mente a trucidarne un'altra che neanche conosce? «In senso astratto, generale, senza scendere nel dettaglio dello specifico episodio - dice Novello -, a scatenare azioni del genere sono motivi molto più banali: la dabbenaggine, ad esempio, caratteristica e comportamento di chi è ingenuo, credulone, in un certo modo "semplice".

Si può parlare d’immaturità. Questi fatti, e le statistiche lo confermano non da oggi ma da sempre, partono pure dalla superficialità. Forse non c'è l'iniziale scelta di uccidere - spiega lo specialista - ma poi, proprio per superficialità e mancata valutazione di ciò che può realmente accadere, la situazione sfugge di mano». Ciò avviene «con conseguenze catastrofiche per chi si trova a subire l'aggressione».

Novello afferma che «la maggior parte degli omicidi non trae origine, pertanto, come la comunità è portata a sentire, da follia legata a malattia mentale. Il loro contesto è, diciamo, di apparente normalità». In merito «esistono numerosi studi a conferma, indagini che hanno cominciato a essere eseguite già negli anni Sessanta, in particolare negli Stati Uniti».

Novello parla con un'esperienza di 41 anni di professione in questo specifico settore: «Ne ho visti di fatti gravissimi. Posso dire che un conto è avere un disturbo mentale e un conto è dire che un disturbo mentale comporti la commissione di un reato del genere: la malattia non produce assassinio. Alcune persone malate, ad esempio, sono consce di esserlo, si curano, tengono sotto controllo la patologia.

Nel caso specifico di Udine, è possibile esista, ipotizzo, più un disturbo di personalità. Ma i sopralluoghi effettuati, la scelta del posto e della vittima, in buona sostanza la premeditazione dell'aggressione, non ci parlano di malattia mentale ma piuttosto di un pensiero sciocco, stupido, ma "lucido" in ultima analisi».

Laurea in Medicina a Padova, specializzazione in Psichiatria all'Università cattolica di Roma, Novello ha cominciato a lavorare nel 1971 con Franco Basaglia, psichiatra e neurologo illuminato, fondatore della concezione moderna della salute mentale, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia e ispiratore della legge 180, per l’appunto la «Legge Basaglia»,

che introdusse un'importante revisione ordinamentale

degli ospedali psichiatrici.

 

(Fonte: Gazzettino di Udine)

 


SILVIA GOBBATO : ARRESTATO L'ASSASSINO CHE CONFESSA IL DELITTO...

La ricostruzione del delitto di Udine dove ha perso la vita la giovane Silvia Gobbato...


IN TANTI PER L'ADDIO A SILVIA GOBBATO IN CHIESA A SAN MICHELE

Silvia Gobbato, una morte difficile da comprendere...



 
EPIGRAFE_DI_SILVIA_GOBBATO_ESPOSTA_ANCHE_A_PORTOGRUARO_.pdf

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FIACCOLATA_S_MICHELE_IL_VESCOVO_PREGATE_PER_SILVIA_E_NICOLA_.pdf

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CONVALIDATO_FERMO_NICOLA_GARBINO_POTREBBE_COLPIRE_ANCORA_.pdf

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LO_PSICHIATRA_MALATTIA_MENTALE_NON_UCCIDE_PARLA_IL_PARROCO_.pdf

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FUNERALI_DI_SILVIA_MERCOLEDI_25_LUTTO_CITTADINO_A_SAN_MICHELE_.pdf

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DON_ANDREA_ARRIVEDERCI_IN_PARADISO_AVVOCATO_SILVIA_GOBBATO_.pdf

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